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Macerata Opera Festival 2024
Anteprima

Il 60° Macerata Opera Festival 2024 sarà dedicato principalmente al compositore Giacomo Puccini nel centenario della morte, con l’esecuzione, per la prima volta allo Sferisterio, della Fanciulla del West, cui seguiranno altre due opere molto celebri come Turandot e La bohème. È in cantiere inoltre un progetto dedicato ancora a Puccini con il Trittico (Il tabarro, Suor Angelica e Gianni Schicchi) che sarà l’occasione per conoscere i legami del compositore di Lucca con l’Europa musicale di inizio Novecento, attraverso un percorso parallelo con i lavori di altri tre compositori pressoché coevi.

Con questi titoli viene tratteggiato in dettaglio il profilo artistico di Puccini: da un capolavoro della prima maturità – da sempre simbolo della capacità dell’opera d’interpretare il presente – come La bohème (Torino 1896), al successo planetario sancito anche da un titolo americano, La fanciulla del West (New York 1910), all’inconsueto Trittico (ancora New York 1918), all’estremo contributo all’esotismo orientale con l’incompiuta Turandot (Milano 1926).

Nella programmazione artistica del Festival 2024 non mancherà la danza con una nuova creazione dal titolo Notte Morricone in collaborazione con la Fondazione Nazionale della Danza / Aterballetto e il coreografo spagnolo Marcos Morau.

Il calendario completo sarà presentato in autunno.

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Banco Marchigiano

insieme a Macerata Opera Festival

Anche quest’anno Banco Marchigiano è Major Sponsor del Macerata Opera Festival.

Dicono di noi

Più di tre settimane di grande musica, spettacolo, meraviglia: ecco il Macerata Opera Festival che quest’anno tornerà e sarà ancora una volta un pretesto perfetto per tornare in questa città di grande fascino tra le più belle delle Marche.

«Vanity Fair»

Difficile trovare vie di mezzo fra amore e diffidenza in una cifra stilistica tanto netta che non può lasciare indifferenti e regala, indubbiamente, composizioni visive di grande impatto.

Roberta Pedrotti, «L’ape musicale»

È tutta colpa del muro, con quelle titaniche dimensioni, diciotto di altezza e novanta di lunghezza: metri, si intende. Se non lo sfidi hai già perso, allo Sferisterio di Macerata. Ma un muro genera idee, e dunque forse è anche merito suo se il MOF si conferma come il più innovativo tra i nostri cartelloni estivi.

Carla Moreni, «Il Sole 24 ore – Domenica»

Allora “Si può fare!”, come strillava Gene Wilder in “Frankenstein Junior”. S’intende l’opera all’aperto senza cadere nella solita modalità turistico-kolossal-che ci frega tanto l’importante sono le voci. Prendete lo Sferisterio di Macerata. Meraviglioso stadio per il gioco del pallone di Leopardi, con i suoi palchi neoclassici e un soffitto di stelle, da un paio di gestioni a qui offre cartelloni importanti e stimolanti, insomma pensati, con tutto un contorno di incontri, feste, iniziative, notti bianche e chiassi vari che riescono a coinvolgere il pubblico locale e a fidelizzare quello d’importazione. Risultato: il MOF, Macerata Opera Festival, è diventato uno di quelli da non perdere.

Alberto Mattioli, «La Stampa»

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