Domani al Teatro Lauro Rossi Padre Matteo Ricci in Opera

Fa tappa a Macerata lo spettacolo della Shanghai Theatre Academy organizzato da Officina Contemporanea Verona in collaborazione con il Centro Studi Li Madou di Macerata e Piccolo Teatro di Milano

Macerata 20/07/2015 – Dopo le due date milanesi del 18 e 19 luglio, arriva domani 21 luglio nella città natale del missionario maceratese, la rappresentazione Padre Matteo Ricci in Opera, il racconto della vita del gesuita matematico vissuto ai tempi della dinastia Ming.

Una sorta di fusione tra la commedia dell’arte e le movenze, i costumi ed i colori del teatro tradizionale cinese in grado di regalare al pubblico un’ora di affascinante spettacolo.

La trama si ispira ad un fatto raccontato dallo stesso Padre Matteo Ricci in una pagina del suo diario, un episodio di aggressione e furto da parte di un ladro. Nello spettacolo i malviventi diventano tre e vengono condannati a morte per il reato, ma grazie all’intercessione del gesuita verrà concessa la grazia. Una sorta di appello contro la pena di morte quello che invoca il regista William Su, toccando un tema molto forte e ancora attuale in un paese come la Cina che nel 2014 si trovava al primo posto per numero di esecuzioni capitali.

Altro punto fondamentale della pièce è la straordinaria amicizia venutasi a formare tra il funzionario imperiale Xu Guangqi e Li Madou (nome mandarino assegnato al gesuita) che dà vita a una grande collaborazione e a uno scambio tra due culture lontane tra loro. Il legame di due personaggi “eccezionali” messi a confronto con figure corrotte ed immorali che popolavano la corte imperiale del sedicesimo secolo.

Il lavoro è stato realizzato da Shanghai Theatre Academy con l’Associazione Xu/Ricci per l’Amicizia Italia/Cinal’Associazione Officina Contemporanea per l’innovazione di arti e mestieri, il  Centro Studi Li Madou e il Piccolo Teatro di Milano. Hanno collaborato il Comune di Macerata, il Comune di Verona, il Macerata Opera Festival, la Fondazione Arena di Verona, la Comunità di Sant’adalberto, la Società Letteraria Verona, la Fondazione Zanotto Verona, l’Accademia Filarmonica Verona e l’Accademia di Belle Arti Verona. Sponsor Iguzzini, Vitali Olio, Colpaola, Loriblu, Villa Incanto, Scapin, Dedalo/Design, Publish03, Contec Group, Cordioli Costruzioni, Stone Italiana.

La rappresentazione, ad ingresso gratuito, è prevista per le ore 21 presso il Teatro Lauro Rossi.

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Mercoledì Mania: Rinaldo Alessandrini inaugura il ciclo di concerti al Teatro Lauro Rossi in attesa del weekend di Bohème

Tra i massimi esperti di musica barocca esegue al clavicembalo un programma dedicato a Bach

Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria sul sito del Festival

Giovedì anteprima giovani per la Bohème di Leo Muscato

Mostre incontri e aperitivi culturali fanno risuonare la città e preparano il secondo weekend

Macerata 20/07/2015 – Dopo il successo dei debutti di Rigoletto e Cavalleria Rusticana – Pagliacci allo Sferisterio, anche il primo appuntamento OFF conferma il dato fortunato di pubblico agli spettacoli: il concerto di Ludovico Einaudi fa registrar oltre 1700 presenze, inaugurando il cartellone di appuntamenti “fuori Opera” del Festival.  Per il sindaco Romano Carancini, un risultato senza dubbio positivo: “Le opere allestite hanno ricevuto un ottimo riscontro finora. Vorrei sottolineare la mia gratitudine verso il direttore artistico che è riuscito a mettere in scena due nuove produzioni in un momento delicato come questo. Stiamo raggiungendo i risultati che ci eravamo prefissati: arrivare alla gente ed avere l’Arena piena ogni sera.”

Superato il weekend inaugurale, il Festival entra nel vivo con gli appuntamenti Mercoledì Mania. È Rinaldo Alessandrini ad aprire il ciclo di concerti gratuiti al Teatro Lauro Rossi: tra massimi esperti di musica antica e barocca, raffinato clavicembalista e apprezzato direttore d’orchestra, Rinaldo Alessandrini sarà al cembalo mercoledì 22 luglio alle 21 con un programma interamente dedicato a Bach, in cui compaiono, tra gli altri, pezzi di rara bellezza come l’Aria variata alla maniera italiana e ilCapriccio sopra la lontananza del fratello dilettissimo oltre alla Fuga in si minore sopra un tema di Albinoni.

Rinaldo Alessandrini è fondatore e direttore dell’ensemble Concerto Italiano, privilegia nelle scelte del suo repertorio la produzione italiana, da Pergolesi a Scarlatti, da Frescobaldi a Monteverdi, mantenendo quelle caratteristiche di cantabilità e mobile espressività che furono proprie allo stile italiano dei secoli XVII e XVIII. È considerato tra i principali esperti di musiche di Vivaldi e Bach. Le sue registrazioni de Le quattro stagioni e dei Concerti brandeburghesi sono indicate come versioni di riferimento dalla critica internazionale. Ha più di quindici incisioni discografiche all’attivo e dal 2009 al 2015 ha realizzato la trilogia di Monteverdi al Teatro alla Scala con la regia di Robert Wilson.

Per il direttore artistico Francesco Micheli, ideatore del Festival OFF, la presenza di un artista del calibro di Rinaldo Alessandrini è motivo d’orgoglio: “Noi del Macerata Opera Festival crediamo nella sostanza delle cose che facciamo e quest’anno l’edizione dell’OFF è forse una di quelle con più significato, più dialettica, più aperta e di alta qualità artistica. In tutto e per tutto è parte integrante del cartellone di questa stagione, non è qualcosa in più. È un Festival che mostra il valore di radicamento che la nostra città, “Atene” del centro Italia, ha nel panorama intellettuale.”

 

L’anteprima giovani di giovedì 23 luglio anticipa, invece, il secondo weekend del Festival che porta in scena la bellissima Bohème di Leo Muscato, vincitore del premio Abbiati. Carmela Remigio è Mimì, il soprano italiano che torna a Macerata dopo il successo del 14 luglio sotto la torre Eiffel a Parigi, con la direzione di Daniele Gatti, per il concerto dedicato alla festa nazionale francese, dove è apparsa accanto a voci della lirica internazionale quali Joyce Di Donato, Natalie Dessay, Anna Netrebko, Olga Peretyatko, Elîna Garanca, Piotr Beczala, Juan Diego Flórez e Laurent Naouri. Carmela Remigio terrà anche il recital Salotto italiano per il terzo appuntamento con Mercoledì mania dell’8 agosto.

 

L’ingresso è gratuito con prenotazione obbligatoria. Sul sito www.lucedellanima.com è possibile prenotare il tagliando per tutti gli eventi dei Mercoledì Mania e nel contempo effettuare una donazione alla Lega del Filo d’Oro, il charity partner della 51° stagione. I Mercoledì Mania sono sostenuti dall’energy sponsor Heracomm.

 

In attesa del concerto di Rinaldo Alessandrini, martedì seconda conferenza organizzata da Praxis con Luigi De Gennaro alle ore 21 alla Civica Enoteca Maceratese dal titolo “La neurobiologia dell’anima: quando la scienza è incosciente”. Alla stessa ora al Teatro Lauro Rossi va in scena “Padre Matteo Ricci in opera”, spettacolo organizzato dall’Officina Contemporanea Verona in collaborazione con il Piccolo Teatro e il Centro Studi Li Madou, in cui le movenze del teatro tradizionale cinese si mescolano con la commedia dell’arte in uno spettacolo colorato e affascinante con 12 personaggi in maschera in scena. Un dramma che parte da un fatto reale descritto da padre Matteo Ricci nei suoi diari

Programma

 

Mercoledì 22 luglio, ore 21 – Teatro Lauro Rossi

Energia Barocca

Rinaldo Alessandrini, clavicembalo

J.S. Bach

–       Preludio e fuga in do maggiore BWV 846

–       Aria variata alla maniera italiana BWV 989

–       Adagio in sol maggiore BWV 968

–       Concerto in re maggiore BWV 972

–       Preludio e fuga in do maggiore BWV 870

–       Fuga in si minore sopra un tema di Albinoni BWV 951

–       Capriccio sopra la lontananza del fratello dilettissimo BWV 992

 

 

Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria su:

energia.sferisterio.it oppure www.lucedellanima.com

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Boxoffice, risultato positivo per le prime opere in cartellone

Rigoletto e Cavalleria rusticana/Pagliacci convincono il pubblico che con 4000 presenze ha riempito l’Arena il primo weekend. Trend in aumento per le seconde recite.

 Macerata 19/07/2015 – Il risultato del botteghino nel primo fine settimana conferma la capacità del Macerata Opera Festival di richiamare un pubblico numeroso, facendo dello Sferisterio una delle realtà più virtuose in Italia. Le prime due recite hanno fatto registrare 4000 presenze per un totale di 176.000 € d’incasso; Rigoletto, la nuova produzione firmata dal regista fiorentino Federico Grazzini, è quella che ha riscosso maggior consensi al box office con 2100 biglietti venduti per un incasso complessivo di 95.000 €, ma tutti i titoli in cartellone dimostrano di essere particolarmente apprezzati dal pubblico. Intanto le seconde recite di Cavalleria rusticana/Pagliacci e Rigoletto, in programma il 24 e 25 luglio, hanno già raggiunto le prime tra prenotazioni e vendite, riprovando il trend positivo emerso già nel primo fine settimana che ha visto, oltre ad un pubblico numeroso e entusiasta, anche diverse personalità di spicco del mondo della cultura tra cui il Presidente Rai Anna Maria Tarantola e la regista Alice Rohrwacher, prima italiana a vincere il Gran Premio della Giuria al Festival di Cannes (2014), entrambe presenti allo Sferisterio per il dittico verista allestito del regista italo sudafricano Alessandro Talevi. Allo spettacolo, presenti anche 140 membri del Rotary Club provenienti da tutta Italia che sono stati accolti dal direttore artistico Francesco Micheli che ha ricevuto il Paul Harrys dal Rotary Club di Macerata presieduto da Rita Servidei; presente anche il governatore del distretto 2090 (Marche, Umbria, Abruzzo, Molise) Sergio Basti.

Per entrambi i debutti delle due nuove produzioni del Macerata Opera Festival, Sapore di Mare, gourmet partner ufficiale della 51° stagione lirica dello Sferisterio, ha portato il meglio del mare nelle due cene di gala del dopo Opera allestite a Palazzo Buonaccorsi. Il modo migliore per brindare al risultato positivo di pubblico del primo weekend.

 

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Ludovico Einaudi live allo Sferisterio con In a Time Lapse

Ludovico Einaudi live allo Sferisterio con In a Time Lapse  chiude il week end inaugurale del 51° Macerata Opera Festival

#nutrimilanima, l’hashtag ufficiale per condividere contenuti sui Social

Macerata – Domenica 19 luglio alle ore 21 Ludovico Einaudi live allo Sferisterio di Macerata, con In a Time Lapse, per il concerto che chiude il primo week del 51° Macerata Opera Festival. Dopo il debutto delle due nuove produzioni del Macerata Opera Festival, Rigoletto, Cavalleria rusticana e Pagliacci, che hanno inaugurato la stagione Nutrire l’Anima.

Il concerto di Einaudi, divenuto uno dei più apprezzati artisti internazionali come interprete e compositore grazie alla grande capacità empatica e alla forza della sua musica, si inserisce a pieno titolo nella tematica 2015 del Festival, che presenta una serie di importanti appuntamenti a corollario della intensa programmazione operistica.

Dopo il successo di Patty Smith del 2013 e di Renzo Arbore dello scorso anno, Einaudi sarà allo Sferisterio con un concerto fortemente evocativo e di grande impatto emotivo, protagonista di un Tour esclusivo che fa tappa in tre luoghi suggestivi e carichi di significato: Sferisterio, Terme di Caracalla a Roma e Arena di Verona. “Quando diventi cosciente che il nostro tempo ha un limite, è il momento in cui cerchi di riempire quello spazio vuoto con tutta la tua energia e ricominci a vivere ogni istante della tua vita in modo pieno come quando eri bambino” dice Einaudi per presentare i brani del suo ultimo lavoro discografico, In a Time Lapse, che porterà allo Sferisterio accompagnato da un ensemble di archi, percussioni ed elettronica.

Einaudi approda allo Sferisterio grazie alla collaborazione tra Macerata Opera Festival e AMAT – Associazione Marchigiana Attività Teatrali, reduce da una tournée cominciata nel 2013 che lo ha portato sui palcoscenici più importanti d’Europa e del mondo: dall’Olympia di Parigi, alla Philarmonie di Monaco, l’artista è stato acclamato in Usa, Canada e Cina, a Montreal e a Toronto, a New York e a San Francisco, a Los Angeles come a Pechino, facendo registrare sempre il tutto esaurito.

Anche gli Aperitivi Culturali, la rassegna curata da Sferisterio Cultura, omaggiano l’arte di Einaudi dedicando al pianista torinese l’aperitivo di domenica. Agli Antichi Forni alle ore 12 Cinzia Maroni e Gilberto Santini, il direttore dell’AMAT, tracceranno un ritratto inedito dell’artista.

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Santini chiude il primo weekend degli Aperitivi Culturali

MACERATA 19 LUGLIO. La bellezza nei dettagli. Note su Ludovico Einaudi è il titolo scelto dell’Aperitivo Culturale odierno che ha portato il direttore Amat Gilberto Santini, agli Antichi Forni alle 12 insieme alla curatrice Cinzia Maroni.

Santini ha tracciato un percorso all’interno di ciò che per lui è “Bellezza” e lo ha fatto attraverso letture, racconti e spezzoni di film accompagnati dal sottofondo di tre brani della produzione del compositore torinese, scelti dal direttore perché meglio di altri riescono a descrivere ed evocare fatti o ricordi senza il bisogno della parola. Santini ha definito la musica di Einaudi «un filo sottile di straordinario equilibrio che se ascoltata da sola riesce a dare una consapevolezza ancora maggiore delle proprie emozioni»

Gli Aperitivi Culturali del prossimo weekend, sempre alle 12 negli spazi della galleria degli Antichi Forni, ospiteranno venerdì 24 Monia Andreani, docente di Diritti Umani con un intervento sulle Relazioni pericolose; il critico musicale Alberto Batisti, nella giornata di sabato 25, con Il retaggio di ognuomo: Rigoletto e il pianto negato e, in attesa di assistere alla Prima della Bohèmevincitrice del Premio Abbiati, domenica 26 luglio il giornalista de «La Repubblica » Angelo Foletto parlerà di Un toscano a Parigi

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Chef all’Opera, gli ambassador di Sapore di Mare al Macerata Opera Festival.

Chef all’Opera è la nuova missione che Sapore di Mare ha deciso di affidare a 4 appassionati di cucina, selezionati per il loro talento dimostrato nella gara finale del contest di Show Cooking, in occasione della XXVI ed. di Musicultura.
Sapore di Mare, gourmet partner ufficiale della 51° stagione lirica del Macerata Opera Festival, porta il meglio del mare nelle due cene di gala del dopo Opera che si terranno il 17 e il 18 Luglio presso il Palazzo Buonaccorsi. Obiettivo del brand è quello di sfatare il mito della cucina solo per gli chef blasonati, ma che con i prodotti Sapore di Mare diventa veramente alla portata di tutti. Le persone selezionate, elette a essere Chef per una notte all’Opera, si esibiranno in una cucina live espressa dei primi piatti di mare che saranno serviti insieme al ricco buffet di pietanze. Un modo nuovo, di spettacolarizzare un’offerta unica e ricca di ricette della tradizione di mare, facili e veloci da preparare e adatte in ogni contesto, da quello più quotidiano a quello più esclusivo. Per prepararsi al meglio, gli chef sono ospiti per una giornata a porte aperte nella sede dell’azienda a Corridonia nella giornata di mercoledì 15 Luglio. Essi saranno accompagnati in un percorso conoscitivo della realtà,  sul progetto  e le attività delle cene del dopo opera, che li vede coinvolti in qualità di ambassador di Sapore di Mare. Questo è lo spirito della partnership che guida la nuova sinergia nata dall’incontro tra il buono e il bello che ispirano e che unisce Sapore di Mare al Macerata Opera Festival.

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Agli Aperitivi culturali, Grazzini presenta il suo Rigoletto

Oggi appuntamento di apertura, con Rigoletto e la poetica di un ta-tàà, degli Aperitivi culturali. La rassegna organizzata dall’associazione Sferisterio Cultura ha ospitato, alle 12, negli spazi degli Antichi Forni i primi due relatori: Federico Grazzini ed Enrico Girardi.

Come una vera padrona di casa, la curatrice Cinzia Maroni ha presentato il regista di Rigoletto, opera che debutta il Festival allo Sferisterio e il critico musicale del «Corriere della Sera». Girardi ha spiegato il particolare titolo scelto per questo primo incontro: «Rigoletto è gobbo e cammina zoppo, ta-tàà trasmette un’idea ritmica, sonora. Nasce insieme dall’idea drammatica centrale della maledizione e dall’idea sonora degli intervalli».

Ed è proprio la “maledizione” il nodo centrale di tutta l’opera secondo Federico Grazzini, la parola su cui Giuseppe Verdi batte il tasto facendola ripetere più volte al personaggio principale. «Il compositore di Busseto cerca di coinvolgere l’animo umano, questa opera ha a che fare con il concetto di nutrimento dell’anima, prova quasi a costruire una favola morale sull’immoralità, cosa non fare perché le cose belle delle nostra vita si distruggano».

Domani sabato 18 luglio, sempre alle 12 agli Antichi Forni, nuovo incontro, con il regista delle due opere Cavalleria Rusticana e Pagliacci Alessandro Talevi e la critica musicale de «Il Sole 24 Ore», Carla Moreni, dal titolo Cav&Pag, due schegge di vita. Ingresso gratuito, l’aperitivo è offerto da Maga cacao.

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Il doppio volto di Cavalleria e Pagliacci

Allo Sferisterio il dittico verista firmato dal regista italo-sudafricano Alessandro Talevi in un’ambientazione Liberty. Sul podio Christopher Franklin; Anna Pirozzi e Rafael Dávila nei ruoli di Santuzza/Nedda e Turiddu/Canio.

Domani, sabato 18 luglio alle ore 21 va in scena allo Sferisterio la nuova produzione del Macerata Opera Festival del dittico Cavalleria rusticana di Pietro Mascagni e Pagliacci di Ruggero Leoncavallo. Il nuovo allestimento è a firma del regista italo-sudafricano Alessandro Talevi, al debutto allo Sferisterio. Con Talevi hanno collaborato Madelein Boyd alla scenografia, Manuel Pedretti ai costumi e Alessandro Verazzi alle luci. 

Sul podio a dirigere l’Orchestra Filarmonica Marchigiana Christopher Franklin, già apprezzato a Macerata nel 2013, in Sogni di una notte di mezza estate, con Lella Costa. Anna Pirozzi e Rafael Dávila vestono i panni dei protagonisti delle due opere. Completano il cast Alberto Gazale, Chiara Fracasso, Elisabetta Martorana, Marco Caria, Pietro Adaini, Giorgio Caoduro, Andrea Cutrini, Francesco Solinas. Sul palco anche il Coro Lirico “V. Bellini” e i Pueri Cantores “D. Zamberletti”.

 È l’Italia vista da un figlio di italiani emigrati in Sudafrica quella che Alessandro Talevi porta in scena con Cavalleria e Pagliacci, quella idealizzata e immaginata dai racconti, delle storie dei genitori. La stessa immagine da cartolina, da sogno che spesso accompagna il pensiero che dell’Italia hanno gli stranieri, luogo di bellezza, di arte, d’idillio e felicità. Ma la bellezza, l’armonia e il folklore si scontrano con quelle che sono le storie reali, i drammi e i dolori di uomini, donne, nella vita di tutti i giorni. “Come dice il narratore del Prologo di Pagliacci, ha cercato di dipingere uno squarcio di vita – dice Talevi – Questo vuol dire un brutale e sensuale ‘triangolo d’amore’ tra due amanti (tenore/soprano) e un povero disdegnato (il baritono) che finisce con uccidere uno (o due in Pagliacci) degli amanti”.

È questa la doppia chiave che Talevi usa per mettere in scena i due titoli veristi: il contrasto tra l’immagine esotica, idilliaca del Sud immaginato negli ambienti borghesi di fine Ottocento e inizi Novecento del Nord Italia e d’Europa, e la durezza della vita reale di quel mondo contadino fatto di riti arcaici, di drammi e disperazione. Il doppio volto del verismo, secondo Talevi, che sceglie allora di raccontare quel mondo all’interno di una scena Liberty, un grande cerchio, ambientazione cristallizzata, trionfo di immobilità e centro greco entro cui l’azione il dolore prendono forma attraverso le vicende narrate e se in Pagliacci lo spettacolo nello spettacolo assume ancora di più i toni del grottesco nella scelta dei costumi, da questo cerchio/mondo ideale in Cavalleria è estromessa la donna, la traditrice, la fedigrafa Santuzza. Talevi ferma il tempo come in un quadro. La balaustra decorata al centro della scenografia è il filtro per il dolore che traspare dalle due opere.

 Sul palco protagonista nei ruoli di Santuzza e Nedda è Anna Pirozzi. Il soprano debutta al Macerata Opera Festival nel pieno della sua maturità: a questa prova, seguiranno i debutti nell’Aida diretta da Noseda al Teatro Regio di Torino e, a inizio 2016, il debutto al Teatro alla Scala di Milano, nella parte di Lucrezia Contarini ne I due Foscari. Soprano versatile ed espressivo, voce rivelazione del Festival di Salisburgo nel 2013, dove si è esibita in Nabucco diretta da Riccardo Muti, il suo repertorio spazia dalla parte di Amelia in Un ballo in maschera, debuttata al Teatro Regio di Torino, a Tosca, Leonora nel Trovatore, la Contessa nelle Nozze di Figaro e Desdemona nell’Otello di G. Verdi

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Teatro gremito per l’inaugurazione con Vito Mancuso

Teatro gremito in ogni posto per Vito Mancuso, ospite d’apertura della 51ª stagione lirica del Macerata Opera Festival.

Purtroppo, a causa dell’incrocio di tre diversi sistemi di prenotazione, sono state accettate alcune richieste in eccesso rispetto alla capienza del teatro. Venti spettatori non hanno trovato posto. L’organizzazione si scusa con gli interessati.

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Macerata Opera Festival inaugura la 51° stagione

Macerata Opera Festival inaugura la 51° stagione con un Rigoletto sospeso tra realtà e incubo

Nuova produzione dell’opera di Verdi firmata dal regista Federico Grazzini che sceglie per la sua prima regia allo Sferisterio un Luna Park abbandonato come luogo di scontro tra dimensione esteriore e personale dell’uomo moderno.

Nel cast Jessica Nuccio, Vladimir Stoyanov e Celso Albelo. Sul podio Francesco Lanzillotta, a tre anni dal suo debutto al Festival con Il piccolo spazzacamino

Domani, venerdì 17 luglio 2015 alle ore 21.30 s’inaugura la 51° stagione lirica del Macerata Opera Festival con Rigoletto, titolo che chiude la “Trilogia popolare” verdiana aperta con Il trovatore nel 2013 e proseguita nell’edizione del cinquantenario con La traviata nel celebre allestimento firmato da Henning Brockhaus.

La regia è affidata a Federico Grazzini, che per la prima volta è chiamato a realizzare un allestimento allo Sferisterio. Sul podio dell’Orchestra Regionale delle Marche Francesco Lanzillotta, a tre anni dal suo debutto, con Il piccolo spazzacamino di Britten.

Il trio dei protagonisti vede i ritorni a Macerata di Vladimir Stoyanov e Jessica Nuccio, rispettivamente Rodrigo in Don Carlo nel 2005 e Violetta in La traviata lo scorso anno, e il debutto di Celso Albelo. Nel cast anche Gianluca Buratto, Nino Surguladze, Leonora Sofia, Mauro Corna, Alessandro Battiato, Ivan Defabiani, Giacomo Medici, Rachele Raggiotti e Silvia Giannetti.  Con Federico Grazzini hanno collaborato Andrea Belli alle scene, Valeria Donata Belletta ai costumi e Alessandro Verazzi alle luci.

 Per il regista Federico Grazzini, Verdi ha costruito una drammaturgia musicale che è sintesi prodigiosa tra realtà e simbolo. Nella messinscena emergono questi due livelli nel conflitto tra la dimensione pubblica (associata alla corte e alla maschera sociale del buffone) e quella privata (associata alla paternità) del protagonista. Rigoletto ha un cuore perché è padre, ma il suo lavoro a corte lo ha deformato. Portando avanti il suo progetto di vendetta diventerà carnefice di sua figlia, ma prima di tutto carnefice di se stesso. “Ci siamo ispirati al mondo della malavita ma soprattutto ai super-cattivi dei film di Tarantino” – dice Grazzini – “perché c’è una forte violenza che regola i rapporti tra i personaggi. È un mondo dalle tinte fosche fatto di depravazioni, noia e brutalità”. L’azione si svolge in un Luna Park abbandonato. I cortigiani sono una banda malavitosa comandata dal Duca.

Rigoletto è un clown, affiliato storico della banda. Poco fuori dal piazzale, in una vecchia roulotte vive Giovanna, guardiana del Luna Park. Sparafucile è un venditore di panini e alcolici, la sua taverna è un furgone. Il Luna Park è il mondo di questi personaggi, un luogo di doppiezza, finzione, specchi, in cui riso e terrore si intrecciano senza soluzione di continuità. Tutta l’opera è allora un monito sul concetto di reponsabilità. Rigoletto non riconoscerà il suo ruolo nella vicenda. Gilda è l’unica, in tutta l’opera, a farsi carico delle colpe altrui e interrompe, per amore, la spirale d’odio innescata con la maledizione. Nella messinscena di Grazzini, Rigoletto si stacca dal cadavere della figlia e immagina un ultimo dialogo con lei… In questa allucinazione Gilda compare come uno spettro. Gilda immaginerà di ballare con l’oggetto dei suoi desideri. Tutta la scena finale sarà una trasfigurazione della precedente: la concretizzazione del peggior incubo di Rigoletto.  Terminato l’incubo, Rigoletto si trova con il cadavere di Gilda tra le braccia. Non c’è conforto. Non esiste assoluzione. Solo la disperazione che travolge la sua coscienza dilaniata. Il padre Rigoletto è svanito, giustiziato dalle sue stesse azioni. Alle sue spalle la maschera del Buffone che fa da cornice all’ingresso del Luna park si staglia beffarda. Ghignante e gigantesca come non mai.

Accanto al regista si è mosso Francesco Lanzillotta nella direzione musicale di un Rigoletto giocato sui toni scuri dei rapporti tra i personaggi, rapporto dialettico che trova ragione d’essere anche tra l’orchestra e l’azione sul palcoscenico. Drammaturgicamente è un’opera che ha un senso teatrale molto forte, incentrata sul rapporto padre e figlia in cui tutti i personaggi si affrontanto faccia a caccia e in cui le azioni si susseguono fino al tragico evento finale, in maniera estremamente consequenziale e si sviluppano attraverso un unico filo conduttore.

Nel cast voci sicure:  insieme a Jessica Nuccio ci sono Celso Albelo, nel ruolo che nel 2006 lo portò all’ attenzione della critica internazionale, il Duca di Mantova inscenato al fianco di Leo Nucci al Festival Verdi a Busseto, ruolo con il quale ha conquistato il pubblico di molti teatri internazionali. Con lui Vladimir Stoyanov, voce vigorosa e ineccepibile, acclamato a Napoli nel 2012 per Traviata, che ritorna a Macerata dopo tantissime apparizioni su palcoscenici quali Teatro alla Scala, la Opernhaus di Zurigo, il Teatro La Fenice, il Metropolitan di New York, il Teatro dell’Opera di Roma, il Teatro Real di Madrid, la Wienerstaatsoper, la Deutsche Oper e la Staatsoper a Berlino.

 

 

17, 25, 31 luglio, 9 agosto 2015, ore 21

Giuseppe Verdi

Rigoletto

Regia Federico Grazzini

Scene Andrea Belli

Costumi Valeria Donata Bettella

Disegno Luci Alessandro Verazzi

Il Duca di Mantova Celso Albelo

Rigoletto Vladimir Stoyanov

Gilda Jessica Nuccio

Sparafucile Gianluca Buratto

Maddalena Nino Surguladze

Giovanna Leonora Sofia

Il Conte di Monterone Mauro Corna

Marullo Alessandro Battiato

Matteo Borsa Ivan Defabiani

Il Conte di Ceprano Giacomo Medici

La Contessa di Ceprano Rachele Raggiotti

Un paggio della Duchessa Silvia Giannetti

Fondazione Orchestra Regionale delle Marche

Coro Lirico Vincenzo Bellini

Direttore Francesco Lanzillotta

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