Oggi appuntamento di apertura, con Rigoletto e la poetica di un ta-tàà, degli Aperitivi culturali. La rassegna organizzata dall’associazione Sferisterio Cultura ha ospitato, alle 12, negli spazi degli Antichi Forni i primi due relatori: Federico Grazzini ed Enrico Girardi.
Come una vera padrona di casa, la curatrice Cinzia Maroni ha presentato il regista di Rigoletto, opera che debutta il Festival allo Sferisterio e il critico musicale del «Corriere della Sera». Girardi ha spiegato il particolare titolo scelto per questo primo incontro: «Rigoletto è gobbo e cammina zoppo, ta-tàà trasmette un’idea ritmica, sonora. Nasce insieme dall’idea drammatica centrale della maledizione e dall’idea sonora degli intervalli».
Ed è proprio la “maledizione” il nodo centrale di tutta l’opera secondo Federico Grazzini, la parola su cui Giuseppe Verdi batte il tasto facendola ripetere più volte al personaggio principale. «Il compositore di Busseto cerca di coinvolgere l’animo umano, questa opera ha a che fare con il concetto di nutrimento dell’anima, prova quasi a costruire una favola morale sull’immoralità, cosa non fare perché le cose belle delle nostra vita si distruggano».
Domani sabato 18 luglio, sempre alle 12 agli Antichi Forni, nuovo incontro, con il regista delle due opere Cavalleria Rusticana e Pagliacci Alessandro Talevi e la critica musicale de «Il Sole 24 Ore», Carla Moreni, dal titolo Cav&Pag, due schegge di vita. Ingresso gratuito, l’aperitivo è offerto da Maga cacao.