Lo Sferisterio a Zagabria con Madama Butterfly

É Madama Butterfly di Giacomo Puccini, ripresa dello spettacolo di Pier Luigi Pizzi allestito allo Sferisterio nel 2009 e poi ad Ascoli, Fano e Fermo lo scorso autunno, ad andare in scena al Teatro Nazionale Croato di Zagabria. Due recite, che hanno già registrato il tutto esaurito, in programma mercoledì 5 e venerdì 7 ottobre, realizzate nell’ambito delle manifestazioni previste in occasione del 20° anniversario del Trattato tra la Repubblica Italiana e la Repubblica di Croazia sui diritti delle Minoranze (5 novembre 1996) e del 25° anniversario della nascita dell’Unione Italiana (16 luglio 1991), l’Associazione di cittadini italiani in Slovenia e Croazia e si colloca nel quadro dell’Accordo bilaterale tra l’Italia e la Croazia in materia di cooperazione culturale e di istruzione.

Lo spettacolo, che vede coinvolti il Teatro Nazionale Croato e il Macerata Opera Festival, è realizzato in collaborazione con il Ministero degli Esteri e della Cooperazione Internazionale italiano, l’Istituto Nazionale di Cultura Italiana a Zagabria, l’Unione Italiana, l’Università popolare di Trieste.

“Il Macerata Opera Festival continua a farsi conoscere nel mondo – dichiara il presidente dell’Associazione Sferisterio, Romano Carancini – anche al di fuori del periodo della stagione lirica. Grazie alle nostre produzioni, di alta qualità e valore, portiamo l’opera italiana nei più bei teatri mondiali. Con il CdA, il sovrintendente Luciano Messi e il direttore artistico Francesco Micheli è stata fatta una scelta oculata e intelligente: avere delle produzioni nuove ogni anno, elemento che caratterizza il nostro Festival e che, non secondario, porta lavoro e quindi sviluppo, e valorizzare al contempo le opere già in repertorio attraverso riallestimenti e noleggi, così da renderle un ottimo investimento anche dal punto di vista del bilancio”. 

Prosegue il Sovrintendente Luciano Messi: “Lo Sferisterio è ancora una volta ambasciatore di cultura italiana nel mondo. L’attenzione per il nostro repertorio operistico, declinato secondo i canoni della contemporaneità, trova infatti riscontro nella qualità artistica degli spettacoli del Festival e nella sua capacità organizzativa, anche fuori dai confini maceratesi. Questa nuova occasione di coproduzione, che riporta in scena con protagonisti italiani la Madama Butterfly di Pier Luigi Pizzi, è una testimonianza importante dell’identità culturale nazionale, che attraverso l’Opera assurge a valore universale”.

Protagonista è il soprano Donata D’Annunzio Lombardi, oggi tra le principali rappresentanti di questo repertorio, particolarmente apprezzata proprio per la sua interpretazione vocale e attoriale delle eroine pucciniane. Massimiliano Pisapia è Pinkerton, Giuseppe Altomare è Sharpless, Annunziata Vestri veste i panni di Suzuki.

“Operazioni di sinergia come queste – conclude l’assessore alla Cultura del Comune di Macerata, Stefania Monteverde – offrono anche la possibilità di internazionalizzare la città di Macerata e di aprire un dialogo istituzionale con i Paesi esteri attraverso le nostre eccellenze e mostrando le nostre potenzialità”.

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Dal 21 settembre in vendita i biglietti della stagione 2017

Si aprono domani 21 settembre le vendite dei biglietti delle opere in cartellone nel 2017. Per questa giornata, il Macerata Opera Festival, riconoscente verso il suo pubblico che anche quest’anno ha superato le 30mila presenze, ha attivato una speciale promozione.

Solo per domani, primo giorno d’autunno, chi acquista due biglietti del settore Verde per il primo o per l’ultimo fine settimana ha lo sconto del 20%. La promozione è valida  sia online (sul sito www.vivaticket.it) che alla biglietteria di piazza Mazzini 10 (0733/230735, boxoffice@sferisterio.it).

La stagione 2017, dal titolo Oriente, ha in cartellone la Turandot di Giacomo Puccini, Madama Butterfly, sempre di Puccini e Aida di Giuseppe Verdi. Le date interessate da questa promozione sono 21 luglio e 13 agosto per Turandot, 22 luglio e 12 agosto per Madama Butterfly, 11 e 14 agosto per Aida.

Tra le novità assolute della prossima stagione c’è sicuramente il debutto del duo registico Stefano Ricci e Gianni Forte nel Teatro d’opera con la nuova produzione di Turandot che inaugura il Festival. La bacchetta è di Piergiorgio Morandi. Il secondo titolo, coprodotto con il Teatro Massimo Palermo, ha la regia Nicola Berloffa, al debutto a Macerata con la direzione di Massimo Zanetti.

Aida è la ripresa dello spettacolo realizzato dal direttore artistico Francesco Micheli, in occasione del cinquantenario della stagione lirica, nel 2014. Coprodotta con il Teatro Comunale di Bologna, vede il ritorno di Riccardo Frizza sul podio dello Sferisterio.

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Al Teatro Massimo, la Madama Butterfly coprodotta con lo Sferisterio

È andata in scena ieri sera al Teatro Massimo di Palermo la prima di Madama Butterfly di Giacomo Puccini, coproduzione con il Macerata Opera Festival, che sarà allo Sferisterio nel luglio 2017.

Una Butterfly proiettata nel secondo dopoguerra, ha dichiarato il regista Nicola Berloffa in una intervista a Repubblica, nel Giappone caduto sotto l’occupazione americana: “Abbiamo provato ad avvicinare al pubblico questa tragedia giapponese del 1904, spostandola dopo la fine della seconda guerra mondiale, per far emergere lo scontro tra culture, l’occidente che fagocita l’Oriente e ne distrugge l’identità: così nel primo atto vedremo l’azione in un teatro giapponese, nel secondo quel luogo è diventato cinema, dove le giovani geishe non recitano più, sono ormai merce in vendita, a disposizione della nuova classe dirigente americana”.

Con cast completamente rinnovato lo spettacolo sarà riadattato allo Sferisterio per il cartellone 2017 del Macerata Opera Festival, dal titolo Oriente. Prosegue la collaborazione con il Teatro Massimo di Palermo, dopo la applauditissimaNorma della stagione lirica che si è conclusa un mese fa.

Il Macerata Opera Festival, come annunciato a luglio, il prossimo anno viaggia sulle orme di Li Madou, padre Matteo Ricci, il gesuita che partì da Macerata alla volta dell’Estremo oriente, e dell’esploratore orientalista Giuseppe Tucci. Si conclude con la stagione 2017 il triennio Mappe dell’anima, iniziato con Nutrire l’Anima nell’anno di Expo e proseguito con Mediterraneo.

Turandot, Madama Butterfly e Aida, la ripresa dello spettacolo del direttore artistico Francesco Micheli, compongono il trittico di opere in cartellone dal 21 luglio al 14 agosto 2017.

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Lo Sferisterio saluta il soprano Daniela Dessì

Con grande commozione il Macerata Opera Festival ha accolto questa mattina la notizia della prematura scomparsa del soprano Daniela Dessì, una delle voci italiane più importanti della lirica degli ultimi venti anni. Il rapporto del Macerata Opera Festival con l’artista è di lunga durata.

Daniela Dessì avrebbe dovuto sostenere il ruolo di Medea, nello spettacolo Medea, da Cherubini a Pasolini con la regia di Francesco Micheli andato in scena nella stagione appena conclusa l’11 agosto scorso. Dopo un lungo lavoro di preparazione durato un anno il soprano è stato costretto a rinunciare proprio per l’aggravarsi delle sue condizioni di salute.

L’ultima apparizione sul palcoscenico dello Sferisterio risale al 2012, prima di allora Daniela Dessì è stata Francesca da Rimini nel 2004 e Liù in Turandot, venti anni fa.

Il Macerata Opera ricorda Daniela Dessì in questo triste giorno e si stringe intorno al compagno Fabio Armiliato a cui vanno le più sentite condoglianze.

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Il botteghino sorride: oltre 1.200.000 euro di incasso

L’ingaggio delle voci più promettenti del panorama internazionale e la ricerca di regie innovative stanno caratterizzando il Macerata Opera Festival e ne fanno un laboratorio creativo dove gli artisti si misurano in un palcoscenico unico al mondo. Luogo dove si affacciano anche i giovani, coinvolti durante l’anno con un percorso di formazione di nuovo pubblico, che li porta alla scoperta dell’opera lirica e dei titoli in cartellone con la partecipazione finale ad una delle anteprime del Festival, quest’anno più che mai segnate dalla presenza di under 30, che fanno dello Sferisterio un unicum in Italia.

La scelta della direzione artistica, premiata anche quest’anno dalla critica nazionale e internazionale, trova conferma pure nel gradimento del pubblico. Positivo nei numeri lo spostamento in avanti di una settimana della stagione lirica che, quest’anno così come nella stagione 2017, arriva fino al 14 agosto.

Le presenze assolute al Festival, compresa la vendita ad oggi del concerto di Ezio Bosso di domenica 14 agosto, sono 31013, con 29846 paganti nelle 16 serate di spettacoli. Il botteghino è al momento di 1.210.000 euro, superiore a quello del 2015 in cui ci furono 15 serate, con 28900 presenze un incasso totale di 1.147.000 euro. Il dato di incasso è già superiore anche alla stagione dei record, quella del Cinquantesimo del 2014, con 16 serate che hanno fatto registrare 31425 presenze, di cui 29901 paganti, per un totale di incasso di 1.188.000 euro.

Le presenze medie delle tre opere in cartellone sono di 2187 persone, di cui 2100 paganti per una media incasso di 105.279 euro. Anche qui siamo di fronte a dati migliori rispetto al 2015 e a quelli della stagione dei record: nel 2015 la media spettatori fu 2113 (2018 paganti), mentre nel 2014 fu di 2192 (2072 paganti). Superiore ad entrambi gli anni la media incasso: nel 2015 si attestò a 100.068 euro, mentre nel 2014 fu di 102.958 euro.

Come già annunciato durante il Festival, in calo le gratuità. Il rapporto tra biglietti omaggio e biglietti venduti è del 3,8%, nel 2015 fu del 3,91%, mentre nel 2014 fu del 4,85%.

Festival OFF

L’opera sta modificando il volto della città, sempre più partecipe alla stagione lirica. Ne è l’esempio più limpido la Notte dell’Opera che ha colorato di azzurro le vie del centro storico, di corso Cavour e Cairoli: una marea festosa capace di coinvolgere oltre 40mila persone. Molto interessante il progetto OFF dedicato a Medea, che ha portato sul palco dello Sferisterio il soprano Alexandra Deshorties, al suo debutto italiano, l’attore Cesare Bocci e l’attrice Maria Pilar Pérez Aspa. Uno spettacolo difficile per il tema trattato, ma che è riuscito a far dialogare l’opera con altre forme d’arte: il teatro, la letteratura e il cinema, presenti con la creatività di due premi Oscar come Piero Tosi e Dante Ferretti. Medea conferma la piena maturazione degli appuntamenti del Festival OFF, tutti molto seguiti dal pubblico, a partire dalla lectio magistralis di Massimo Bray ai progetti del Martedì legati ai bambini e a Enea Migrante, dai Mercoledì al Teatro Lauro Rossi fino ad arrivare alle rassegne consolidate come Pomeridiana, gli Aperitivi Culturali e Fiori Musicali, passando per i concerti di Goran Bregovic ed Ezio Bosso. Compongono un tratto distintivo del Macerata Opera Festival in tutta Europa i progetti legati all’accessibilità, con le audio descrizioni e i percorsi tattili, apprezzati da tutti i partecipanti che li hanno richiesti anche nei propri comuni di provenienza: da Roma a Trieste.

Collaborazioni

La stagione lirica 2016, con il tema Mediterraneo, si è distinta per le importanti collaborazioni. La nuova produzione di Otello è stata coprodotta con il Festival Castell de Peralada, di Girona in Spagna, mentre Norma è frutto del lavoro realizzato insieme alla Fondazione Teatro Massimo di Palermo. Importante partnership si è avuta anche per i progetti OFF, con Adriatico Mediterraneo Festival, i Musei Civici di Palazzo Buonaccorsi, l’Accademia delle Belle Arti di Macerata, il Museo Tattile Omero, il Comitato per l’imprenditoria femminile e l’Università di Macerata.

Stagione 2017

Da domani lo Sferisterio guarda ad Oriente. Annunciata 20 giorni fa la prossima stagione sulle orme di Li Madou, padre Matteo Ricci, il gesuita che partì da Macerata alla volta dell’estremo oriente. Si conclude con la stagione 2017 il triennio “Mappe dell’anima”, iniziato con Nutrire l’Anima nell’anno di Expo e proseguito con Mediterraneo.

Turandot, Madama Butterfly e Aida compongono il trittico di opere che andranno in scena dal 21 luglio al 14 agosto 2017.

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Il Macerata Opera Festival guarda avanti, verso Oriente

“Ecco la formazione del futuro”. È l’avvio dato dal presidente dell’Associazione Sferisterio e sindaco Romano Carancini, riferendosi al Sovrintendente Luciano Messi e al direttore artistico Francesco Micheli, nell’ultimo appuntamento degli Aperitivi Culturali che, come tradizione, traccia un primo bilancio del Festival.

Carancini guarda già in avanti e sottolinea come la scelta di avere due figure giovani, Messi e Micheli, alla guida dello Sferisterio, sia dovuta a un ragionamento che tutta la governance dell’Associazione ha condiviso e appoggiato. “E credetemi – prosegue il sindaco – quando nel 2012 abbiamo scelto Micheli, in tanti ci hanno detto che era una decisione azzardata. Guardate ora dove siamo arrivati”.

È stata quindi la volta di Micheli, che ha raccontato il Festival, i risultati raggiunti, le difficoltà incontrate e superate nel corso della manifestazione. Considerati i tagli fatti ai fondi pubblici, i bilanci della stagione 2016 sono piuttosto positivi, grazie soprattutto al supporto degli sponsor e dei Cento Mecenati che hanno aderito al progetto di azionariato collettivo per sostenere lo Sferisterio. Grande è poi la soddisfazione per i successi delle recite e le iniziative del Festival OFF, come anche l’attesa per la prossima stagione Oriente, che vede la partecipazione di artisti talentuosi, sia dal punto di vista registico che musicale.

“Tirare un sospiro di sollievo e chiudere con un sorriso sulle labbra, anche se si è stanchi, è bello. Il lavoro di coproduzione che abbiamo fatto e stiamo continuando a fare con Palermo, Peralada e altri teatri può disegnare nuove mappe dove Macerata può giocare il ruolo di capitale. Apprezzo che una città sia polemica e che lo faccia per amor proprio. La spinta è che il Festival migliori in tutti i suoi aspetti. Una cosa mi è rimasta impressa: vedere alla Notte dell’Opera senegalesi e pakistani con magliette azzurre mentre cantavano con “Li Pistacoppi” è stata un’enorme gioia. Stiamo attraversando un momento difficile dove la gente vive male perché non vede il motivo della propria esistenza. Qui a Macerata abbiamo un tessuto sociale che ci sostiene e che ci fa vivere la bellezza dello Sferisterio. Le opere sono il progetto di grandissimi uomini per esprimere le cose per cui vale la pena vivere, lottare e ritrovarsi”.

Messi ha poi parlato della sua prima stagione nella nuova veste di Sovrintendente e ha espresso la soddisfazione di lavorare allo Sferisterio, luogo di crescita e sperimentazione per tutti i lavoratori: “Al mondo dell’opera devo dire un grandissimo grazie per la poliedricità e l’esperienza che mi ha permesso di vivere. Credo che l’incarico di oggi sia dovuto alle capacità affinate in questo processo. Il supporto quotidiano costante lavorativo come affettivo portato da questa squadra di 500 persone è stato fondamentale. Abbiamo un’équipe di collaboratori profondamente rinnovata, anche di giovani che sanno già fare il loro lavoro in un ambiente difficile come lo Sferisterio. In questi anni complicati, il fatto di adattarsi per il futuro è stata una chiave fondamentale per sopravvivere e continuare a migliorare. Molto incoraggiante avere all’anteprima di Otello circa 1200 ragazzi in teatro. L’opera lirica allo Sferisterio è un prodotto speciale che può realizzarsi solo qua”.

Carancini ha condiviso l’emozione per gli esiti positivi del Festival, che continua ad attirare l’attenzione dei maggiori teatri in Europa, e la volontà di evolversi e puntare sempre più in alto per dare allo Sferisterio l’importanza che merita. In conclusione ha sottolineato come la popolazione maceratese si debba sentire più partecipe e protagonista nelle attività dell’Arena per far sì che il futuro del Macerata Opera Festival sia più luminoso. “Oggi siede qui la formazione del futuro; abbiamo quello che è e quello che sarà uno dei più bravi Sovrintendenti d’Italia e Francesco Micheli, il cui valore di direzione artistica è oramai riconosciuto. Dobbiamo, però, migliorare anche noi come città e imparare a sapere andare oltre Francesco, nel momento in cui vorrà o sarà costretto a lasciarci. Dobbiamo prenderci la responsabilità di volere curare la stagione operistica e lo Sferisterio e di offrire sempre il meglio al meglio, in tutti gli aspetti della nostra città, perché Macerata e i suoi cittadini hanno la potenzialità di farlo. Questa è la prossima sfida da amministratore”.

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Ezio Bosso chiude il Macerata Opera Festival 2016

La 52ª edizione del Macerata Opera Festival volge al termine e a congedo di una stagione ricca di umanità il pianista Ezio Bosso fa tappa allo Sferisterio con il suo The 12th room tour, un giro della Penisola che nelle date primaverili ha emozionato 30.000 spettatori in tutta Italia registrando 22 concerti sold out con una media di due standing ovation in ogni tappa.

The 12th room tour è il tour con cui Ezio Bosso presenta l’album certificato Oro The 12th Room dando vita ad un dialogo musicale tra il suono dell’ ‘amico’ Pianoforte Gran coda Steinway e gli spettatori, che partecipano agli spettacoli in rapito silenzio.

The 12th Room” (Incipit/EGEA Music) è un concept album composto da due CD: un primo disco con quattro brani inediti e sette di repertorio pianistico, ognuno dei quali vuole rappresentare metaforicamente le fasi che attraversiamo nella vita, e un secondo disco contenente la Sonata No. 1 in Sol Minore che simboleggia la dodicesima stanza. Il disco è stato registrato quasi interamente live a settembre 2015 durante i concerti al Teatro Sociale di Gualtieri (Reggio Emilia). Subito dopo l’esibizione di Ezio Bosso come ospite al Festival di Sanremo, il disco “The 12th Room” aveva raggiunto la prima posizione della classifica iTunes degli album più venduti in Italia.

Ezio Bosso è un pianista, compositore e direttore d’orchestra nato a Torino. Ha studiato Composizione e Direzione d’Orchestra all’Accademia di Vienna arrivando a dirigere alcune delle più importanti orchestre internazionali come la London Symphony Orchestra, The London Strings, l’Orchestra del Teatro Regio di Torino e l’Orchestra dell’Accademia della Scala. Ha composto musica classica, colonne sonore per il cinema (per “Io non ho paura” di Salvatores, per “Rosso come il cielo” di Bortone), per il teatro (per registi come James Thierrèe) e la danza (per coreografi come Rafael Bonchela) fino a scrivere sperimentazioni con i ritmi contemporanei.

Dal 2011 Ezio Bosso convive con una malattia neurodegenerativa progressiva. Si esibisce con il suo “amico” pianoforte Gran coda Steinway & Sons della collezione Bussotti-Fabbrini, appositamente preparato sulle specifiche del Maestro da Piero Azzola, e utilizza uno sgabello versatile e di supporto, chiamato “12” e nato dalla collaborazione con l’architetto Simone Gheduzzi di Diverse Righe Studio. 

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Ercoli a sostegno della campagna #milionidipassi

I temi dell’emigrazione, dell’emarginazione, della diffidenza, della morte e della rinascita hanno dominato la grande serata dedicata a Medea, da Cherubini a Pasolini.

Lo spettacolo, ideato dal direttore artistico Francesco Micheli, era dedicato al charity partner Medici Senza Frontiere e alla campagna #milionidipassi, che vuole amplificare la voce delle tante persone che fuggono da violenze e persecuzioni nel proprio paese. Medea ha visto la partecipazione di Alexandra Deshorties, una delle principali interpreti dell’opera di Cherubini, nei panni di Medea, alla sua prima apparizione su un palcoscenico italiano. Giasone è stato invece interpretato dall’attore Cesare Bocci, che si è esibito nell’Arena maceratese per la prima volta. L’attrice María Pilar Pérez Aspa ha letto degli estratti dalla tragedia di Euripide, mentre l’esecuzione musicale è stata affidata all’Orchestra Filarmonica Marchigiana, diretta dal Maestro Francesco Ivan Ciampa.

Dalla toccante tragedia di Euripide la narrazione è arrivata fino a Medici Senza Frontiere. All’organizzazione medico-umanitaria indipendente impegnata in prima linea nel soccorso e nell’assistenza sanitaria delle popolazioni in fuga da guerre e povertà è andato parte del ricavato della serata e la donazione effettuata da Eurosuole di Germano Ercoli che, a conclusione della recita, è salito sul palco per consegnare una busta con un assegno. Per il terzo anno consecutivo, l’azienda civitanovese dimostra il proprio legame con il Macerata Opera Festival, appoggiando le cause sociali promosse dallo Sferisterio: Action Aid nel 2014, Lega del Filo d’oro nel 2015 e oggi Medici Senza Frontiere.

Allo spettacolo condotto da Micheli hanno assistito alcuni rappresentati del Comitato del Cappello di Massa Fermana e Montappone, che hanno collaborato alla realizzazione dei copricapi nella Norma, e diversi Mecenati dello Sferisterio, che hanno partecipato nel pomeriggio alla vendita dei bozzetti realizzati da Dante Ferretti per Medea. Anche in questo caso, si ha una notizia positiva, infatti una delle quattro opere dello scenografo maceratese, tre volte premio Oscar, è stata venduta a una somma superiore a 5000 euro: il ricavato viene devoluto interamente a MSF.

I restanti tre bozzetti sono ancora disponibili alla vendita e chi fosse interessato può contattare l’Associazione Sferisterio tramite telefono (0733/261335) o email (info@sferisterio.it).

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Ultima giornata di recite. In scena Otello

L’incontro con il direttore artistico Francesco Micheli chiude la serie di conferenze degli Aperitivi Culturali, in occasione dello spettacolo finale di Otello per la regia di Paco Azorín, che ha aperto la 52ª stagione operistica maceratese. L’ultimo weekend del Festival prosegue con gli appuntamenti finali dell’OFF.

Sabato 13 agosto, alle ore 12, nei locali degli Antichi Forni, si inizia con l’intervento Mare Nostrum del direttore artistico, che tira le somme dell’edizione 2016 e presenta le prospettive del Macerata Opera Festival per i prossimi anni. In occasione dell’ultima recita del Festival con Otello, per concludere il ciclo di indagine degli Aperitivi Culturali, il direttore artistico traccia un primo bilancio di questa 52ª edizione, dedicata al Mediterraneo, che ha voluto far riflettere il pubblico sui temi della migrazione, dell’emarginazione, delle differenze culturali e dell’accoglienza. Francesco Micheli conclude il suo intervento lanciando alcune idee e proponendo progetti per il futuro del Festival, che viene sempre più apprezzato per la sua qualità artistica e le attività del Festival OFF a livello internazionale e nazionale.

A seguito dell’incontro con Francesco Micheli, i Fiori musicali riempiono la calma atmosfera del parco di Villa Cozza con le musiche più celebri del belcanto a partire dalle 17. Il concerto, curato dalla pianista Cesarina Compagnoni in collaborazione con il conservatorio G.B. Pergolesi di Fermo, si prefigge di tracciare un percorso che guidi il pubblico all’Arena per lo spettacolo in serata.

In serata, Otello chiude la serie di recite del Festival dopo i successi delle repliche precedenti. L’allestimento, realizzato in collaborazione con il Festival Castell di Peralada, a Girona in Spagna, è stato apprezzato per le scelte registiche, la scenografia, la musica e il cast di voci, dove troviamo il tenore americano verdiano Stuart Neill, tornato sulla scena operistica dopo due anni con il debutto nei panni del generale Moro, e il soprano Jessica Nuccio, che per la prima volta ha interpretato il ruolo di Desdemona dopo essere stata applaudita in Rigoletto e ne La Traviata nelle due scorse edizioni del Festival. Ad interpretare Jago, vero protagonista nello spettacolo di Azorín, c’è il baritono Roberto Frontali, mentre nel ruolo di Cassio abbiamo il giovane tenore marchigiano Davide Giusti. L’esecuzione musicale è affidata all’Orchestra Filarmonica Marchigiana, diretta dal Maestro Riccardo Frizza; completano il cast il Coro Lirico Vincenzo Bellini, il complesso di palcoscenico Banda Salvadei e i Pueri Cantores.

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Il trovatore, Murat Karahan sostituisce Piero Pretti

A causa di un infortunio muscolare che lo obbliga al più totale riposo, Piero Pretti è costretto a rinunciare all’ultima recita de Il trovatore, in programma questa sera allo Sferisterio.

A Pretti vanno i più sinceri auguri di pronta guarigione e i ringraziamenti per il lavoro svolto con estrema professionalità e premura.

Al suo posto arriva allo Sferisterio il tenore turco Murat Karahan, che con l’occasione ringraziamo per la disponibilità a prendere parte allo spettacolo a poche ore dall’alzata di sipario.

Karahan, impegnato in questi giorni in un’altra produzione de Il trovatore all’Arena di Verona sempre sotto la direzione del Maestro Daniel Oren, è un apprezzato interprete verdiano e pucciniano: dal 2005 interprete principale di molte produzioni dell’Ankara State Opera, nel 2012 ha debuttato alla Latvian National Opera di Riga, dove si esibisce con regolarità nei ruoli di Edgardo (Lucia di Lammermoor) e Alfredo (La traviata). Nel 2013 il debutto come Edgardo al Bolshoi di Mosca e nel 2015 quello alla Deutsche Oper Berlin nei panni di Alfredo.

Tra i prossimi impegni troviamo una produzione de Il trovatore al Regio di Parma sotto la bacchetta di Massimo Zanetti e Manon Lescaut al Teatro San Carlo di Napoli per la direzione di Daniel Oren.

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