Medea, da Cherubini a Pasolini: uno spettacolo in favore di Medici Senza Frontiere

Giovedì 11 agosto alle ore 21, lo Sferisterio ospita Medea, da Cherubini a Pasolini, uno spettacolo in prima assoluta che affronta i temi dell’emigrazione, dell’emarginazione, della diffidenza, della morte e della rinascita, in linea con il tema del Festival Mediterraneo. La serata è a favore della campagna “Milioni di Passi” di Medici Senza Frontiere, dedicata a tutti i migranti, profughi e rifugiati in tutto il mondo.

Lo spettacolo, ideato dal direttore artistico Francesco Micheli e realizzato in collaborazione con l’Istituto Marchigiano di Tutela Vini, si ispira alla figura di Medea, personaggio della mitologia greca e simbolo della donna migrante. Il format, già sperimentato da Micheli anche allo Sferisterio negli scorsi anni, è capace di collegare simboli e significati in un percorso che parte dall’opera di Cherubini ed arriva sino al film di Pier Paolo Pasolini, con le scene di Dante Ferretti, proiettate sullo sfondo del grande muro durante lo spettacolo. Sul palcoscenico ci sono anche gli abiti originali del film conservati dal Museo Tirelli ed un campo di grano, mietuto dai contadini di Piediripa.

Nel cast di artisti troviamo Alexandra Deshorties, una delle principali interpreti dell’opera di Cherubini, nei panni di Medea, alla sua prima apparizione su un palcoscenico italiano. Giasone è invece interpretato dall’attore Cesare Bocci, che si esibisce nell’Arena maceratese per la prima volta. L’attrice María Pilar Pérez Aspa legge degli estratti dalla tragedia di Euripide, mentre l’esecuzione musicale è affidata all’Orchestra Regionale delle Marche, diretta dal Maestro Francesco Ivan Ciampa. A condure lo spettacolo è Francesco Micheli.

Dalla tragedia di Euripide la narrazione arriva fino a Medici Senza Frontiere, l’organizzazione medico-umanitaria indipendente impegnata in prima linea nel soccorso e nell’assistenza sanitaria delle popolazioni in fuga da guerre e povertà. Lo spettacolo è un’importante occasione di solidarietà, in quanto parte del ricavato è a favore di MSF. I volontari dell’organizzazione sono presenti sia allo Sferisterio che al Teatro Lauro Rossi, per chi volesse fare una donazione libera al termine di ogni spettacolo.

L’invito per l’evento è di effettuare una donazione e seguire l’esempio di Eurosuole di Germano Ercoli; presente anche IMT, partner della stagione lirica che cura l’”anteprima gastronomica” dello spettacolo. A partire dalle ore 18.30 in piazza Mazzini, IMT propone degustazioni di vini e assaggi di street food mediterranei, preparati dallo chef stellato Errico Recanati e dagli chef siriani dell’Associazione Yalla Yalla per celebrare il dialogo enogastronomico e culturale tra i popoli del Mediterraneo (costo delle degustazioni: € 10; € 8 se acquistato contestualmente al biglietto dello spettacolo).

«È davvero importante ritrovarsi in un luogo comune come una piazza per vedere, capire, conoscere un’altra storia. La curiosità, nella cucina come anche nella vita in generale, è un elemento fondamentale per la scoperta e l’integrazione dell’altro. Il Mediterraneo ci lega l’uno all’altro con i suoi sapori e profumi: basilico, pomodoro e legumi» dice lo chef Errico Recanati.

Sempre alle ore 18.30, a Palazzo Buonaccorsi, sono messi in vendita quattro bozzetti realizzati in esclusiva da Dante Ferretti per Medea. Inoltre, tre opere di uno dei migliori scenografi italiani possono essere acquistate a partire da giovedì 11 agosto. Il ricavato è interamente devoluto a Medici Senza Frontiere. L’apertura della vendita benefica è preceduta da un intervento di Andrea Rurale, direttore del Master MaMa dell’Università Bocconi, sul tema del mecenatismo culturale.

I biglietti per lo spettacolo sono in vendita al prezzo di € 42, 32 o 22. Per ogni biglietto acquistato, 2 euro sono devoluti a Medici Senza Frontiere. È possibile donare liberamente a Medici Senza Frontiere durante tutte le serate degli spettacoli allo Sferisterio attraverso gli operatori presenti alle postazioni dedicate.

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Ultima occasione per vedere Il trovatore di fuoco

Si apre l’ultimo weekend del Festival con gli eventi dell’OFF che si concentrano sull’opera Il trovatore, in occasione della sua ultima messa in scena allo Sferisterio.

Alle ore 12, c’è il consueto appuntamento con gli Aperitivi Culturali nei locali degli Antichi Forni, la serie di conferenze con filosofi, giornalisti, musicologi e storici che si interrogano sui temi delle opere in cartellone, organizzata dall’Associazione Sferisterio Cultura. Il relatore della giornata è Cesare Catà, che chiude il ciclo di indagine sull’opera degli appuntamenti curati da Cinzia Maroni. Titolo dell’aperitivo è Put out the light (and the music) Shakespeare e Verdi, in cui il filosofo marchigiano propone un parallelismo tra l’opera del poeta inglese e la musica del compositore di Busseto. Al termine dell’aperitivo, il pubblico può gustare un delizioso rinfresco offerto dai locali del centro storico.

Come ogni fine settimana, ad anticipare lo spettacolo in Arena ci pensano i Fiori musicali nel parco di Villa Cozza. Alle ore 17, il concerto fa da preludio all’opera in serata, proponendo le arie più celebri del belcanto, con lo scopo di tracciare un cammino di note attraverso cui il pubblico possa arrivare allo Sferisterio.

Dopo lo spettacolo inedito di Medea, il fine settimana procede con l’ultima recita de Il Trovatore, per la regia di Francisco Negrín. Lo spettacolo “di fuoco” del regista franco-spagnolo è stato apprezzato anche in questa edizione dopo il successo in 2013 con Muri e divisioni, grazie al cast stellare di voci: Piero Pretti (Manrico), Anna Pirozzi (Leonora), Marco Caria (Il Conte di Luna), Enkelejda Shkosa (Azucena). A dirigere la FORM, ritorna il Maestro Daniel Oren, sostituito nella scorsa recita da Francesco Ivan Ciampa.

Il direttore artistico dell’Orchestra Filarmonica Marchigiana, Fabio Tiberi, racconta il percorso di quest’anno: «È una stagione, per l’orchestra, di grande soddisfazione perché dal punto di vista artistico siamo in un contesto estremamente qualificato e di grande livello, a partire da Frizza con cui avevamo già lavorato, fino alla sorpresa di Gamba che è sicuramente un giovane dalle idee musicali interessanti. Il ritorno del Maestro Oren, dopo tanti anni, è stato un immenso piacere; ce lo ricordavamo giovanissimo, io stesso suonavo nella sua Tosca del 1983, ma continua a dare un forte contenuto personale allo spartito. Nella scelta di Micheli, questo trittico corrisponde a tre modi diversi di approcciare le partiture. La cosa più complessa è quello di suonare in una buca larga 30 metri, cosa che richiede un grande impegno e attenzione da parte dell’orchestra».

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Bombe su un ospedale di Medici senza Frontiere in Siria

Un nuovo attacco contro un ospedale in Siria miete ancora vittime tra i medici e i pazienti. Un ospedale sostenuto da Medici Senza Frontiere (Msf), partner del Macerata Opera Festival, centro di riferimento specializzato in pediatria che forniva cure mediche essenziali a circa 70.000 persone nella città siriana di Millis, nella provincia di Idlib. Sabato 6 agosto è stato distrutto, quattro membri dello staff dell’ospedale e altre nove persone – tra cui cinque bambini e due donne – sono stati uccisi nei due attacchi aerei che hanno centrato direttamente l’ospedale e nei due attacchi che hanno colpito le vicinanze dell’edificio. Altri sei membri dello staff sono rimasti feriti.

 

È sempre maggiore l’intensità del conflitto nella zona che ha distrutto la maggior parte dell’edificio: la sala operatoria, l’unità di terapia intensiva, il reparto di pediatria e circa l’80 per cento dei dispositivi medici, le ambulanze e il generatore.

 

Macerata Opera Festival esprime tutta la solidarietà al Partner Medici senza Frontiere per il grave attacco subito e fa appello al pubblico del Festival perché doni in questa ultima settimana a favore dell’organizzazione umanitaria Premio Nobel per la Pace. È possibile farlo liberamente in occasione di ogni serata e spettacolo del Festival, all’ingresso dello Sferisterio durante le Opere, e infine sarà possibile farlo giovedì 11 agosto partecipando allo spettacolo Medea, a favore di MSF. Per ogni biglietto acquistato saranno devoluti 2€ alla campagna Milioni di Passi.

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Mercoledì dedicato ai compositori francesi

Scende il sipario sui concerti che hanno animato il Teatro Lauro Rossi nelle serate dei Mercoledì, iniziativa realizzata grazie al contributo di Hera Comm, energy sponsor del Macerata Opera Festival. Il 10 agosto, alle ore 21, il concerto Nuits d’été conclude con le arie più famose delle opere francesi il viaggio attraverso il Mediterraneo tracciato dai raffinati recital nelle settimane del Festival.

Il mezzosoprano Veronica Simeoni, cantante dal timbro morbido e dall’interpretazione intensa, ed il pianista Michele D’Elia eseguono le più toccanti arie dalle opere di Hector Berlioz, Jules Massenet, Camille Saint-Saens e George Bizet nella serata di mercoledì. Il titolo del concerto si ispira al ciclo di canzoni omonimo composto da Berlioz, che aprono lo spettacolo per poi proseguire con arie da La damnation de Faust Les Troynes, da Thais di Massenet, da Samson et Dalila di Saint-Saens e da Carmen di Bizet. Lo spettacolo è ad ingresso gratuito ed i biglietti possono prenotati sul sito energia.sferisterio.it e in biglietteria con la possibilità di fare una donazione al charity partner di quest’anno, Medici Senza Frontiere, premio Nobel per la pace 1999.

Il Festival procede verso il suo ultimo weekend di spettacoli con la serata del 11 agosto di Medea, da Cherubini e Pasolini, condotta dal direttore artistico Francescco Micheli, dedicata alla protagonista della tragedia di Euripide attraverso la musica e la letteratura. La serata è stata realizzata con il contributo di Eurosuole di Germano Ercoli, charity sponsor del Festival, e in collaborazione con l’Istituto Marchigiano di Tutela Vini. Sul palco sono proiettate le scenografie digitali realizzate sui bozzetti di Dante Feretti e gli abiti disegnati da Pietro Tosi per il film Medea di Pier Paolo Pasolini. Lo spettacolo è stato realizzato appositamente per Medici Senza Frontiere e la campagna #milionidipassi, che l’organizzazione dedica a migranti, sfollati, rifugiati in tutto il mondo.

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Domani ultimo giorno per l’allestimento su Medea

Domani 10 agosto è l’ultimo giorno per l’allestimento Medea al Corridomnia Shopping Park. Realizzato per lanciare la serata allo Sferisterio di giovedì 11 agosto Medea, da Cherubini a Pasolini, è stato curato dall’architetto Mario Montalboddi.

In mostra si possono vedere in anteprima i bozzetti realizzati dal premio Oscar Dante Ferretti, ispirati dal film Medea di Pier Paolo Pasolini, e disegnati per lo spettacolo in Arena. Esposti anche lavori di Montalboddi ispirati al Mediterraneo, tema della stagione lirica, e alla Medea per eccellenza, ovvero l’indimenticabile Maria Callas. L’allestimento si completa con video installazioni con le immagini del film di Pasolini e un abito disegnato da Piero Tosi per questa pellicola che poi, giovedì, sarà elemento scenografico insieme ad altri quattro, sul palco dello Sferisterio. Domani, il Corridomnia di Alfio Caccamo, ha previsto nella sua area del Contemporary Marche Art anche un percorso introduttivo allo spettacolo che si terrà il giorno seguente nell’Arena maceratese e che vede il debutto nazionale del soprano franco-canadese Alexandra Deshorties.

L’esposizione è a ingresso gratuito. I bozzetti di Ferretti saranno venduti da giovedì e il ricavato andrà in beneficenza a favore di Medici Senza Frontiere, charity partner del Macerata Opera Festival.

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Medea, da Cherubini a Pasolini

È Medea a ispirare lo spettacolo che Francesco Micheli ha ideato quest’anno per raccontare il tema del Festival Mediterraneo e realizzato in partnership con l’Istituto Marchigiano di Tutela Vini (IMT) in favore del partner benefico Medici senza Frontiere. L’atteso spettacolo, in scena in prima assoluta allo Sferisterio giovedì 11 agosto alle ore 21, guarda a uno dei personaggi più celebri e controversi della mitologia greca, e lo fa narrando il senso della migrazione, dei figli, dell’emarginazione, della diffidenza, del dolore, della morte e della rinascita.

Ad apertura della conferenza stampa di presentazione dello spettacolo, il sindaco Romano Carancini ha voluto sottolineare come “compito della cultura è far riflettere il pubblico; uno spettacolo come Medea che affronta apertamente la questione del Mediterraneo non lascerà indifferente gli spettatori”.

Il format, già sperimentato con successo da Micheli anche allo Sferisterio, è in grado di mettere in connessione simboli e significati in un percorso che dall’opera settecentesca di Cherubini arriva fino al film di Pier Paolo Pasolini, con le scene di Dante Ferretti, tra musica, canto e recitazione, squarci da Pasolini con estratti dal film. Sul palcoscenico: le scene ideate da Ferretti proiettate sullo sfondo del grande muro, gli abiti originali del film conservati dal Museo Tirelli e un campo di grano, mietuto dai contadini di Piediripa.

Micheli ha rimarcato come “l’opera è la madre di tutte le arti e con loro qui a Macerata dialoga continuamente in una dimensione quasi rinascimentale; arte e realtà sociale inoltre sono estremamente collegate, ne è un esempio la mietitura del campo di grano, simbolo di sradicamento ma anche di tradizione. Sarà una serata densa di significati, ricca ma accessibile”.

Nel ruolo di Medea c’è il soprano Alexandra Deshorties, rivelazione al Grand Théâtre de Genève come una delle principali interpreti dell’opera di Cherubini, alla sua prima apparizione in Italia. Il personaggio di Giasone è invece interpretato dall’attore Cesare Bocci, che calca il palcoscenico dello Sferisterio per la prima volta, insieme con l’attrice Marìa Pilar Pérez Aspa. L’esecuzione musicale è affidata all’Orchestra Regionale delle Marche diretta da Francesco Ivan Ciampa, a condurre lo spettacolo è Francesco Micheli.

Le due protagoniste dello spettacolo in conferenza stampa hanno ricordato come Medea sia un simbolo fondamentale di come possa reagire una persona strappata dalla propria terra. “È importante ribadire questi concetti, specie nell’area mediterranea che è stata la culla da cui è cresciuta buona parte della cultura occidentale. È necessario soffermarsi sul significato filosofico degli eventi storici per capirli ed evitare che determinate sofferenze possano presentarsi nuovamente”.

Medea diventa il totem della donna migrante con cui confrontarsi, tra sentimenti in contrasto, diffidenza, emarginazione. Dalla tragedia di Euripide la narrazione arriva fino a Medici Senza Frontiere, l’organizzazione medico-umanitaria indipendente impegnata in prima linea nel soccorso e nell’assistenza sanitaria delle popolazioni in fuga da guerre e povertà. Lo spettacolo, infatti, è anche un’importante occasione di solidarietà: parte del ricavato è favore di MSF e lo spettacolo è dedicato alla campagna Milioni di Passi che l’organizzazione umanitaria dedica a migranti, sfollati, rifugiati in tutto il mondo. A chi è costretto a fuggire in estenuanti viaggi via terra e via mare che dalla Siria portano in Grecia, poi lungo i Balcani, o nelle baracche fatiscenti dei campi profughi del Sud Sudan, dove centinaia di migliaia di persone sono sfollate e a causa delle violenze indiscriminate dovute al conflitto interno scoppiato due anni fa.

MSF sarà inoltre presente nel corso di tutta la manifestazione con i propri volontari che raccoglieranno le donazioni libere degli spettatori al termine di ogni spettacolo nell’Arena Sferisterio e nel Teatro Lauro Rossi.

La coordinatrice di MSF Annamaria Mandese ha ricordato come già dal 1975 Medici Senza Frontiere sia in prima linea per sostenere e curare i migranti: già ventitremila persone curate di cui molti affetti da traumi causati dal viaggio.

La serata è realizzata con il contributo di Eurosuole di Germano Ercoli, che conferma il proprio impegno nella veste di Charity Sponsor, e in collaborazione con l’Istituto Marchigiano di Tutela Vini – partner del Macerata Opera Festival – che curerà l’”anteprima enogastronomica” dello spettacolo. A partire dalle 18.30 in piazza Mazzini, Imt propone infatti degustazioni di vini e assaggi street food mediterranei realizzati dallo chef stellato Errico Recanati e gli chef siriani dell’Associazione Yalla Yalla per celebrare, in linea con il tema del Festival, il dialogo enogastronomico e culturale tra i popoli del Mediterraneo (costo delle degustazioni: € 10; € 8 se acquistato contestualmente al biglietto dello spettacolo).

Alberto Mazzoni, direttore IMT, ha spiegato come si declina lo street food in piazza Mazzini: “Due diverse culture culinarie si incontrano e si fondono attraverso due espressioni tipiche della cucina mediterranea, la polpetta e la melanzana. Due gazebo dove assaporare le ricette di Errico Recanati e degli chef siriani e un terzo gazebo dedicato al vino marchigiano”.

Prima dello spettacolo, alle 18.30 a Palazzo Buonaccorsi, saranno messi in vendita quattro bozzetti realizzati in esclusiva da Dante Ferretti per Medea. Tre opere di uno dei migliori scenografi italiani potranno essere acquistate a partire da giovedì 11 agosto, un’occasione ulteriore di donare per una giusta causa. Il ricavato è infatti interamente devoluto a Medici Senza Frontiere. L’apertura della vendita benefica sarà preceduta da un intervento di Andrea Rurale, direttore del Master MaMa dell’Università Bocconi, sul tema del mecenatismo culturale.

I biglietti per lo spettacolo sono in vendita al prezzo di 42€, 32€, 22€. Per ogni biglietto acquistato 2€ sono devoluti a Medici Senza Frontiere. É possibile donare liberamente a Medici Senza Frontiere tutte le sere degli spettacoli allo Sferisterio attraverso gli operatori presenti alla postazione dedicate.

Ha concluso la conferenza stampa il Sovrintendente Luciano Messi invitando tutti a partecipare giovedì 11 agosto ad una serata ricca, carica di significato artistico e sociale.

Guarda il trailer

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Norma chiude il fine settimana dei progetti di accessibilità

Il terzo fine settimana della stagione lirica maceratese si conclude con il terzo e ultimo spettacolo diretto dal duo Luigi Di Gangi e Ugo Giacomazzi. Nel corso della giornata, del Festival OFF si concentrano sull’opera di Bellini, mentre il percorso di accessibilità guida i visitatori alla scoperta degli strumenti.

Domenica si comincia con l’appuntamento agli Antichi Forni degli Aperitivi Culturali, alle ore 12. Nell’incontro dal titolo Civitas Romana, il professore ordinario di Diritto romano dell’Università di Brescia, Antonello Calore, parla dei rapporti tra popoli stranieri all’interno dell’impero romano, partendo proprio dalla relazione tra la sacerdotessa druida Norma e il proconsole romano invasore Pollione. Seguendo la linea tematica del Mediterraneo, Calore spiega il libretto di Romani per evidenziare suggestioni rispetto alla posizione dello straniero ai tempi di Roma e riflettendo sulla storia d’amore segreta di Norma.

La giornata prosegue poi, alle ore 17, con Fiori musicali nel parco di Villa Cozza, curati da Cesarina Compagnucci in collaborazione con il conservatorio G.B. Pergolesi di Fermo. Lo spettacolo pomeridiano vuole tracciare un cammino di musiche che guidino gli spettatori dalla placida atmosfera del parco fin dentro l’abbraccio dell’Arena maceratese.

Nel tardo pomeriggio, alle ore 18.45, parte il terzo percorso sensoriale, alla scoperta degli strumenti musicali. I visitatori possono toccare e sperimentare i timbri e i suoni degli strumenti messi a disposizione grazie alla partecipazione della FORM. L’iniziativa, organizzata da Unimc e dal Museo Tattile Omero, è gratuita ed è aperta a gruppi di massimo 35 persone. Per ciascun partecipante è ammessa la presenza di un accompagnatore. Il weekend dei progetti di accessibilità terminano domenica con l’ultimo spettacolo di Norma con audio descrizioni, che tramite una cuffia monoauricolare forniscono informazioni prima e durante lo spettacolo su tutto ciò che elemento visivo dell’allestimento in scena.

Alle ore 21, è previsto l’inizio dell’applauditissimo spettacolo di Norma, in coproduzione con il teatro Massimo di Palermo, diretto dai due siciliani Luigi Di Gangi e Ugo Giacomazzi, con la celebre soprano Maria José Siri, che apre la stagione scaligera di quest’anno con Madama Butterfly di Puccini. L’allestimento del duo dei TeatriAlchemici si caratterizza anche per la sua scenografia e i suoi costumi, fatti di intrecci e fili, realizzati a mano con le corde dismesse della graticola del teatro palermitano dal teatro maceratese in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Palermo. Per lo spettacolo allo Sferisterio, sono state coinvolte anche le realtà locali dei cappellifici e calzaturifici marchigiani per coinvolgere ancor di più il territorio nel Festival di musica lirica «Per la Norma sono 120 i vestiti che ho pensato e realizzato — racconta la costumista palermitana Daniela Cernigliano — Ci sono voluti nove mesi di impegno tra bozzetti, scelta dei tessuti, creazione e prove. Ma oggi sono soddisfatta». L’ispirazione viene dall’artista Maria Lai, che ha fatto della tessitura la sua forma d’arte: «Quanti più numerosi e complicati sono gli intrecci, tante più articolate sono le relazioni che legano il personaggio al mondo esterno e agli altri. È un percorso che parte dalla terra, attraverso questa foresta claustrofobica, fino al cielo, per arrivare alla luna, la Casta Diva di Norma».

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Annullato oggi Fiori Musicali

Viene annullato il concerto odierno di Fiori musicali. A causa del maltempo che ha reso impraticabile il parco, l’iniziativa OFF delle 17 che si svolge nelle giornate di opera a Villa Cozza, oggi sabato 6 agosto, non si terrà.

Il concerto, curato dalla pianista Cesarina Compagnoni in collaborazione con il conservatorio G.B. Pergolesi di Fermo, si prefigge di tracciare un percorso che guidi il pubblico all’Arena per lo spettacolo in serata. Per gli amanti della lirica, l’appuntamento è alle 21 allo Sferisterio con Il trovatore.

Fiori musicali torna, come da calendario, domani 7 agosto.

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Il trovatore con le audio descrizioni e il percorso tattile

Prosegue il fine settimana dedicato ai progetti di accessibilità con la replica de Il trovatore in serata. Durante la giornata, si svolgono i tanti appuntamenti dei Festival OFF e il secondo percorso tattile alla scoperta dei costumi, dedicato specificamente ai bambini dai 5 ai 13 anni.

Sabato 6 agosto, si inizia con l’incontro Madri e figli degli Aperitivi Culturali insieme alla filosofa Monia Andreani e al giornalista Lucio Turchetta. La conferenza, che si colloca nel percorso speculativo dell’opera di Verdi e di Bellini, si concentra sul rapporto madre-figli nella cultura dei gitani e in quella dei druidi, sul perverso rapporto di Azucena con il figlio Manrico e sul richiamo a Medea che uccide i suoi figli come vorrebbe fare Norma, ferita dal proprio uomo.

Alle ore 17, i Fiori musicali riempiono la calma atmosfera del parco di Villa Cozza con le musiche più celebri del belcanto. Il concerto, curato dalla pianista Cesarina Compagnoni in collaborazione con il conservatorio G.B. Pergolesi di Fermo, si prefigge di tracciare un percorso che guidi il pubblico all’Arena per lo spettacolo in serata.

Il secondo percorso tattile, invece, inizia alle ore 18:45 allo Sferisterio. Il progetto di accessibilità di sabato, realizzato con Unimc e il Museo Tattile Omero, è incentrato sulla scoperta degli abiti da scena grazie alla collaborazione con la sartoria ed è dedicato ai bambini. I piccoli partecipanti sono accompagnati nella visita sia del teatro sia degli spazi dove vengono realizzati i costumi, che possono essere toccati ed indossati dai bambini. Il percorso sensoriale è gratuito ed è riservato a tutti i bambini che vogliono scoprire il retroscena dello Sferisterio, sia ipovedenti che non. Per lo spettacolo in serata, sono disponibili le audio descrizioni, che forniscono informazioni prima e durante la performance sugli allestimenti in scena e su quello che è l’elemento visivo dell’opera.

Alle ore 21, Il trovatore di “fuoco” del regista Francisco Negrín accende per una seconda volta l’Arena con un cast di voci stellari, fra cui l’apprezzatissima Anna Pirozzi, tornata quest’anno a Macerata come Leonora dopo il successo dell’anno scorso con Cavalleria rusticana e Pagliacci nel doppio ruolo di Santuzza e Nedda.

«Per me Leonora è uno dei ruoli più difficili per soprano – dice la cantante – perché c’è tutto dentro: il belcanto, l’agilità, la drammaticità. C’è tutta la tecnica vocale che un soprano deve avere. Sicuramente ci vuole una voce adatta. Amo molto Leonora perché è stato il primo ruolo che ho studiato, il primo ruolo che ho cantato in forma di concerto in pubblico. Da subito, c’è stato questo colpo di fulmine con il personaggio e il pubblico anche l’ha visto, rispondendo positivamente. Ne sono innamorata e lo affronto sempre con molta serietà perché non si scherza con questo ruolo. Ho dato anche il nome Leonora a mia figlia».

L’inizio dello spettacolo è previsto per le ore 21. Chi usufruisce del servizio delle audio descrizioni è pregato di presentarsi in biglietteria prima dello spettacolo per ritirare la cuffia monoauricolare da utilizzare.

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Terzo weekend del Festival, si parte con Otello

Comincia il terzo weekend della stagione lirica maceratese, all’insegna dei progetti di accessibilità, come le audio descrizioni e i percorsi tattili, organizzati in collaborazione con l’Università di Macerata e il Museo Tattile Omero. Venerdì 5 agosto, le manifestazioni dell’OFF si concentrano sulla seconda replica di Otello per la regia di Paco Azorín.

Alle ore 12, c’è il consueto appuntamento con gli Aperitivi Culturali nei locali degli Antichi Forni, la serie di conferenze curata da Sferisterio Cultura. Il relatore della giornata è Andrea Panzavolta, autore del volume Caro Herr Mozart. Cari compositori, che prosegue il ciclo d’indagine all’interno del melodramma di ispirazione shakespeariana. Titolo dell’aperitivo è Di Jago, di Dostoevskij e di altri demoni, in cui il filosofo propone un parallelismo tra il personaggio di Shakespeare e quelli dell’autore russo. Al termine dell’aperitivo, il pubblico può gustare un delizioso aperitivo offerto dai locali del centro storico.

Come da tradizione, ad anticipare lo spettacolo in Arena ci sono i Fiori musicali nel parco di Villa Cozza. Alle ore 17, il concerto fa da preludio all’opera in serata, proponendo le arie più celebri del belcanto, con lo scopo di tracciare un cammino di note attraverso cui il pubblico possa arrivare allo Sferisterio.

Questo fine settimana apre le porte ai progetti di accessibilità sostenuti dal Macerata Opera Festival, come i percorsi tattili e le audio descrizioni. Il primo appuntamento con i percorsi tattili, dedicati quest’anno a tutti coloro che vogliono scoprire il dietro le quinte, è alle ore 18.45 presso l’Arena, alla scoperta della scena con l’aiuto dei tecnici di palcoscenico. Il percorso è gratuito ed è aperto a gruppi di massimo 35 persone. È ammessa la presenza di un accompagnatore per ciascun partecipante o di un amico per i bambini. Le audio descrizioni, invece, avvengono prima e durante lo spettacolo attraverso una cuffia monoauricolare e forniscono informazioni sugli allestimenti in scena, come anche su tutto ciò che è elemento visivo.

Ritorna sul palcoscenico dell’Arena maceratese per la terza volta lo spettacolo di Paco Azorín, Otello di Giuseppe Verdi. L’opera ha già riscosso un grande successo nella serata di apertura del Festival e durante la sua prima replica, grazie a alle scelte scenografiche e registiche originali e strategiche, come l’utilizzo di sei mimi – Andrea Bellacicco (26), Jacopo Giantomassi (30), Fausto Loverde (27), Fabrizio Pagliaretta (23), Marco Pupilli (24) e Marco Rampello (27).

I giovani attori interpretano le diverse manifestazioni del male di Jago, vero protagonista dello spettacolo di Azorín: «Jago c’è sempre, anche quando non c’è – spiega Jacopo – Siamo demoni, siamo le sue estroflessioni». Il tema del tradimento si manifesta anche nelle sei ombre che si muovono per il palcoscenico, che nel corso dello spettacolo sfuggono di mano all’alfiere del Moro: «Jago è come un domatore di leoni, al centro della gabbia» dice Rampello.

«Ciò che mi ha accostato a questo mondo è stato l’idea di poter raccontare al pubblico una storia e mentre la raccontavo non sapevo nemmeno io dove portava e come finiva – aggiunge Fausto – Ecco quindi la linea che mi ha condotto a Paco e al suo elaborato dell’Otello che si è discostato molto da una didascalia classica, che l’opera inevitabilmente impone. Io la percepisco come qualcosa che non sai dove ti porterà. Ti lascia sempre un margine, che ti apre verso un’altra storia».

L’inizio dello spettacolo è fissato alle ore 21. Chi volesse usufruire delle audio descrizioni, è pregato di presentarsi in biglietteria con anticipo per preparare la cuffia monoauricolare.

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