Il terzo fine settimana della stagione lirica maceratese si conclude con il terzo e ultimo spettacolo diretto dal duo Luigi Di Gangi e Ugo Giacomazzi. Nel corso della giornata, del Festival OFF si concentrano sull’opera di Bellini, mentre il percorso di accessibilità guida i visitatori alla scoperta degli strumenti.
Domenica si comincia con l’appuntamento agli Antichi Forni degli Aperitivi Culturali, alle ore 12. Nell’incontro dal titolo Civitas Romana, il professore ordinario di Diritto romano dell’Università di Brescia, Antonello Calore, parla dei rapporti tra popoli stranieri all’interno dell’impero romano, partendo proprio dalla relazione tra la sacerdotessa druida Norma e il proconsole romano invasore Pollione. Seguendo la linea tematica del Mediterraneo, Calore spiega il libretto di Romani per evidenziare suggestioni rispetto alla posizione dello straniero ai tempi di Roma e riflettendo sulla storia d’amore segreta di Norma.
La giornata prosegue poi, alle ore 17, con Fiori musicali nel parco di Villa Cozza, curati da Cesarina Compagnucci in collaborazione con il conservatorio G.B. Pergolesi di Fermo. Lo spettacolo pomeridiano vuole tracciare un cammino di musiche che guidino gli spettatori dalla placida atmosfera del parco fin dentro l’abbraccio dell’Arena maceratese.
Nel tardo pomeriggio, alle ore 18.45, parte il terzo percorso sensoriale, alla scoperta degli strumenti musicali. I visitatori possono toccare e sperimentare i timbri e i suoni degli strumenti messi a disposizione grazie alla partecipazione della FORM. L’iniziativa, organizzata da Unimc e dal Museo Tattile Omero, è gratuita ed è aperta a gruppi di massimo 35 persone. Per ciascun partecipante è ammessa la presenza di un accompagnatore. Il weekend dei progetti di accessibilità terminano domenica con l’ultimo spettacolo di Norma con audio descrizioni, che tramite una cuffia monoauricolare forniscono informazioni prima e durante lo spettacolo su tutto ciò che elemento visivo dell’allestimento in scena.
Alle ore 21, è previsto l’inizio dell’applauditissimo spettacolo di Norma, in coproduzione con il teatro Massimo di Palermo, diretto dai due siciliani Luigi Di Gangi e Ugo Giacomazzi, con la celebre soprano Maria José Siri, che apre la stagione scaligera di quest’anno con Madama Butterfly di Puccini. L’allestimento del duo dei TeatriAlchemici si caratterizza anche per la sua scenografia e i suoi costumi, fatti di intrecci e fili, realizzati a mano con le corde dismesse della graticola del teatro palermitano dal teatro maceratese in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Palermo. Per lo spettacolo allo Sferisterio, sono state coinvolte anche le realtà locali dei cappellifici e calzaturifici marchigiani per coinvolgere ancor di più il territorio nel Festival di musica lirica «Per la Norma sono 120 i vestiti che ho pensato e realizzato — racconta la costumista palermitana Daniela Cernigliano — Ci sono voluti nove mesi di impegno tra bozzetti, scelta dei tessuti, creazione e prove. Ma oggi sono soddisfatta». L’ispirazione viene dall’artista Maria Lai, che ha fatto della tessitura la sua forma d’arte: «Quanti più numerosi e complicati sono gli intrecci, tante più articolate sono le relazioni che legano il personaggio al mondo esterno e agli altri. È un percorso che parte dalla terra, attraverso questa foresta claustrofobica, fino al cielo, per arrivare alla luna, la Casta Diva di Norma».