“Ecco la formazione del futuro”. È l’avvio dato dal presidente dell’Associazione Sferisterio e sindaco Romano Carancini, riferendosi al Sovrintendente Luciano Messi e al direttore artistico Francesco Micheli, nell’ultimo appuntamento degli Aperitivi Culturali che, come tradizione, traccia un primo bilancio del Festival.
Carancini guarda già in avanti e sottolinea come la scelta di avere due figure giovani, Messi e Micheli, alla guida dello Sferisterio, sia dovuta a un ragionamento che tutta la governance dell’Associazione ha condiviso e appoggiato. “E credetemi – prosegue il sindaco – quando nel 2012 abbiamo scelto Micheli, in tanti ci hanno detto che era una decisione azzardata. Guardate ora dove siamo arrivati”.
È stata quindi la volta di Micheli, che ha raccontato il Festival, i risultati raggiunti, le difficoltà incontrate e superate nel corso della manifestazione. Considerati i tagli fatti ai fondi pubblici, i bilanci della stagione 2016 sono piuttosto positivi, grazie soprattutto al supporto degli sponsor e dei Cento Mecenati che hanno aderito al progetto di azionariato collettivo per sostenere lo Sferisterio. Grande è poi la soddisfazione per i successi delle recite e le iniziative del Festival OFF, come anche l’attesa per la prossima stagione Oriente, che vede la partecipazione di artisti talentuosi, sia dal punto di vista registico che musicale.
“Tirare un sospiro di sollievo e chiudere con un sorriso sulle labbra, anche se si è stanchi, è bello. Il lavoro di coproduzione che abbiamo fatto e stiamo continuando a fare con Palermo, Peralada e altri teatri può disegnare nuove mappe dove Macerata può giocare il ruolo di capitale. Apprezzo che una città sia polemica e che lo faccia per amor proprio. La spinta è che il Festival migliori in tutti i suoi aspetti. Una cosa mi è rimasta impressa: vedere alla Notte dell’Opera senegalesi e pakistani con magliette azzurre mentre cantavano con “Li Pistacoppi” è stata un’enorme gioia. Stiamo attraversando un momento difficile dove la gente vive male perché non vede il motivo della propria esistenza. Qui a Macerata abbiamo un tessuto sociale che ci sostiene e che ci fa vivere la bellezza dello Sferisterio. Le opere sono il progetto di grandissimi uomini per esprimere le cose per cui vale la pena vivere, lottare e ritrovarsi”.
Messi ha poi parlato della sua prima stagione nella nuova veste di Sovrintendente e ha espresso la soddisfazione di lavorare allo Sferisterio, luogo di crescita e sperimentazione per tutti i lavoratori: “Al mondo dell’opera devo dire un grandissimo grazie per la poliedricità e l’esperienza che mi ha permesso di vivere. Credo che l’incarico di oggi sia dovuto alle capacità affinate in questo processo. Il supporto quotidiano costante lavorativo come affettivo portato da questa squadra di 500 persone è stato fondamentale. Abbiamo un’équipe di collaboratori profondamente rinnovata, anche di giovani che sanno già fare il loro lavoro in un ambiente difficile come lo Sferisterio. In questi anni complicati, il fatto di adattarsi per il futuro è stata una chiave fondamentale per sopravvivere e continuare a migliorare. Molto incoraggiante avere all’anteprima di Otello circa 1200 ragazzi in teatro. L’opera lirica allo Sferisterio è un prodotto speciale che può realizzarsi solo qua”.
Carancini ha condiviso l’emozione per gli esiti positivi del Festival, che continua ad attirare l’attenzione dei maggiori teatri in Europa, e la volontà di evolversi e puntare sempre più in alto per dare allo Sferisterio l’importanza che merita. In conclusione ha sottolineato come la popolazione maceratese si debba sentire più partecipe e protagonista nelle attività dell’Arena per far sì che il futuro del Macerata Opera Festival sia più luminoso. “Oggi siede qui la formazione del futuro; abbiamo quello che è e quello che sarà uno dei più bravi Sovrintendenti d’Italia e Francesco Micheli, il cui valore di direzione artistica è oramai riconosciuto. Dobbiamo, però, migliorare anche noi come città e imparare a sapere andare oltre Francesco, nel momento in cui vorrà o sarà costretto a lasciarci. Dobbiamo prenderci la responsabilità di volere curare la stagione operistica e lo Sferisterio e di offrire sempre il meglio al meglio, in tutti gli aspetti della nostra città, perché Macerata e i suoi cittadini hanno la potenzialità di farlo. Questa è la prossima sfida da amministratore”.