MOF24: Concerto degli allievi della ABF masterclass di alto perfezionamento in canto lirico promossa dalla Andrea Bocelli Foundation – Ente Filantropico

Concerto degli allievi della ABF masterclass di alto perfezionamento in canto lirico promossa dalla Andrea Bocelli Foundation – Ente Filantropico

Macerata, Palazzo Buonaccorsi, 3 agosto ore 18.30

 È in programma, in collaborazione con il Comune di Macerata, sabato 3 agosto alle ore 18.30, nel cortile di Palazzo Buonaccorsi, il concerto conclusivo degli allievi della ABF masterclass di alto perfezionamento in canto lirico promossa dalla Andrea Bocelli Foundation – Ente Filantropico e tenuta dal soprano Serena Gamberoni e dal pianista Davide Cavalli con la partecipazione di altri due celebri interpreti come il tenore Francesco Meli e la pianista Gloria Campaner.

Nove giovanissime voci provenienti da tutto il mondo – i soprani Maria Cenname, Floriana Cicio, Melissa d’Ottavi, Eyra Norman; i mezzosoprani Anastasia Koorn, Camilla Sabatini; il tenore Timoteo Bene; il baritono Nicola Zambon; il basso Giovanni Baraldi con i pianisti accompagnatori Umberto Musso, Ramzi Shomali, Mattia Torriglia – si esibiranno nelle più celebri arie d’opera dopo un percorso formativo di altissimo livello, svolto presso l’Accademia della Musica ABF “Franco Corelli” di Camerino, dedicato non soltanto all’approfondimento della tecnica e dello stile del canto lirico italiano (recentemente inserito tra i beni immateriali dell’UNESCO) ma anche al potenziamento delle loro competenze trasversali. Un’occasione imperdibile per ascoltare le voci più promettenti del panorama operistico che presto saranno impegnate sui palcoscenici di tutto il mondo.

Segue il programma dettagliato.

L’ingresso al concerto è gratuito (sino a esaurimento posto) su prenotazione sul sito sferisterio.it e su eventbrite.it

Christoph Willibald Gluck (1714 -1787)
O del mio dolce ardor, Anastasia Koorn

Wolfgang Amadeus Mozart (1756 -1791)
“Sull’aria… Che soave zeffiretto” duetto di Susanna e la Contessa dall’opera Le nozze di Figaro, Maria Cenname e Melissa D’Ottavi

Wolfgang Amadeus Mozart
“Madamina, il catalogo è questo” aria di Leporello dall’opera Don Giovanni, Giovanni Baraldi

Wolfgang Amadeus Mozart
“Hai già vinto la causa!.. Vedrò mentre io sospiro” aria del Conte dall’opera Le nozze di Figaro, Nicola Zambon 

Christoph Willibald Gluck
“J’ai perdu mon Eurydice” aria di Orphée dall’opera Orphée et Eurydice, Camilla Sabatini

Léo Delibes (1836 -1891)
“Sous le dôme épais” duo des fleurs di Lakmé e Mallika dall’opera Lakmé, Eyra Norman e Anastasia Koorn

Frédéric Chopin (1810 – 1849) / Franz Liszt (1811 – 1886)
“Moja pieszczotka” Chant polonais n. 5 per pianoforte, Ramzi Shomali

Gaetano Donizetti (1797 – 1848)
“Una furtiva lagrima” aria di Nemorino dall’opera L’elisir d’amore, Timoteo Bene

Giuseppe Verdi (1813 – 1901)
“Caro nome” aria di Gilda dall’opera Rigoletto, Anna Cenname

Giacomo Puccini (1858 – 1924)
“Sì, mi chiamano Mimì” aria di Mimì dall’opera La bohème, Melissa D’Ottavi

Leonard Bernstein (1918 – 1990)
“Glitter and Be Gay” aria di Cunegonde dall’opera Candide, Eyra Norman

Gaetano Donizetti (1797 – 1848)
“Quel guardo il cavaliere” aria di Norina dall’opera Don Pasquale, Floriana Cicìo

Gaetano Donizetti (1797 – 1848)
“E il dottor non si vede… Pronta io son” duetto di Norina e il Dottor Malatesta dall’opera Don Pasquale, Floriana Cicìo e Nicola Zambon

Il Macerata Opera Festival è realizzato dall’Associazione Arena Sferisterio con Comune e la Provincia di Macerata, il Ministero della Cultura, Regione Marche, Società Civile dello Sferisterio, Camera di Commercio Marche e un gruppo di privati fra cui Finproject (Main sponsor), Banco Marchigiano (Major Sponsor), APM, Sardellini costruzioni, Mapei (Top Sponsor), i Cento mecenati, privati, imprese e associazioni che sostengono il festival tramite Art Bonus, memori di coloro che fondarono l’edificio monumentale nel 1829.

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Debutto sold out per Notte Morricone del coreografo Marcos Morau al Macerata Opera Festival

Allo Sferisterio omaggio al compositore scomparso quattro anni fa con uno spettacolo di teatro danza intenso e commovente firmato in coproduzione con la Fondazione Nazionale della Danza / Aterballetto

Al compositore simbolo del cinema del Novecento, è dedicata l’ultima creazione del coreografo e regista spagnolo Marcos Morau – tra i più celebri oggi in Europa – Notte Morricone che ha debuttato giovedì 1 agosto allo Sferisterio per il Macerata Opera Festival registrando un tutto esaurito da settimane.

Applausi e tanta commozione per uno spettacolo intenso e di grande espressività in prima mondiale, coprodotto dal MOF con Fondazione Nazionale della Danza / Aterballetto che da ottobre comincerà la sua tournée “indoor” in moltissimi teatri italiani ed europei.

Grande emozione per il pubblico nel “rivedere” in scena il Premio Oscar Ennio Morricone raccontato attraverso i suoi molteplici caratteri: il musicista di avanguardia in continuo “confronto” con il compositore dal successo planetario con la musica applicata, l’autore di celebri canzoni come “Abbronzatissima”, “Il mondo”, “Se telefonando”, le passioni come gli scacchi o la tromba, i tormenti creativi, raffigurati in scena dal moltiplicarsi della sua stessa figura in tanti alter ego, grazie anche ai costumi di Silvia Delagneau.

A nutrire il racconto teatrale naturalmente le musiche di Ennio Morricone, riadattate dirette e registrate da Maurizio Billi alla guida dell’Orchestra Giovanile “Luigi Cherubini”, intrecciate con le sue parole tratte dai discorsi più celebri e affidate talvolta agli stessi ballerini-attori.

Le scene, realizzate da Marc Salicrú, ideatore anche del disegno luci, hanno ricreato gli ambienti della vita di Morricone, gli studi di registrazione, i cinema, la sua scrivania, il tavolo con gli scacchi, il pianoforte, portando il pubblico nel cuore di una simbolica notte creativa. Ed è stato proprio il lavoro di scrittura, inteso come momento complesso e faticoso di ogni artista, il centro dello spettacolo: il silenzio, la solitudine, la concentrazione, l’ispirazione. Grandissimi applausi hanno quindi accolto i danzatori del Centro Coreografico Nazionale / Aterballetto: Ana Patrícia Alves Tavares, Saul Daniele Ardillo, Estelle Bovay, Albert Carol Perdiguer, Sara De Greef, Leonardo Farina, Matteo Fiorani, Martina Forioso, Arianna Ganassi, Clément Haenen, Arianna Kob, Federica Lamonaca, Giovanni Leone, Ivana Mastroviti, Nolan Millioud, Giulio Pighini.

Lo spettacolo, prodotto della Fondazione Nazionale della Danza / Aterballetto con il Macerata Opera Festival, la Fondazione Teatro di Roma, la Fondazione I Teatri di Reggio Emilia, il Centro Servizi Culturali Santa Chiara Trento, il Centro Teatrale Bresciano, il Ravenna Festival, comincerà la tournée internazionale al Teatro Argentina di Roma per RomaEuropa Festival (da 24 ottobre al 10 novembre), spostandosi poi a St. Pölten in Austria, a Ludwigsburg in Germania, a Orléans in Francia, e poi tornando in Italia a Trento, Massa, Pisa, Reggio Emilia, Pavia, Piacenza, Parma, Brescia, Modena, e poi in Spagna a Oviedo e Siviglia, ancora in Germania a Wiesbaden e Baden, in Francia ad Aix-en-Provence.

Il Macerata Opera Festival è realizzato dall’Associazione Arena Sferisterio con Comune e la Provincia di Macerata, il Ministero della Cultura, Regione Marche, Società Civile dello Sferisterio, Camera di Commercio Marche e un gruppo di privati fra cui Finproject (Main sponsor), Banco Marchigiano (Major Sponsor), APM, Sardellini costruzioni, Mapei (Top Sponsor), i Cento mecenati, privati, imprese e associazioni che sostengono il festival tramite Art Bonus, memori di coloro che fondarono l’edificio monumentale nel 1829.

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MOF24 Terza settimana di programmazione della 60a edizione

Giovedì 1 agosto debutta in prima assoluta lo spettacolo di danza Notte Morricone

Venerdì 2 agosto La bohème con la stella Mariangela Sicilia

Sabato 3 agosto torna attesissima Turandot

Domenica 4 agosto Norma nella intensa produzione firmata da Maria Mauti

 Sabato 3 agosto concerto degli allievi della masterclass realizzata da ABF-Andrea Bocelli Foundation

 Continuano le attività di InclusivOpera e gli Aperitivi culturali

 È il momento dell’atteso debutto della nuova creazione di danza che fa parte del Macerata Opera Festival 2024: giovedì 1 agosto allo Sferisterio andrà in scena Notte Morricone con la coreografia e la regia firmate da Marcos Morau. Una produzione della Fondazione Nazionale della Danza / Aterballetto commissionata e coprodotta dal Macerata Opera Festival insieme a Fondazione Teatro di Roma, Fondazione I Teatri di Reggio Emilia, Centro Servizi Culturali Santa Chiara Trento, Centro Teatrale Bresciano, Ravenna Festival.

«”Io, Ennio Morricone, sono morto”, scrisse il compositore prima di congedarsi. La sua musica, invece, non può farlo. Ed è così che i creatori e gli artisti ci lasciano sempre senza lasciarci, ed è in questo modo che la memoria si occupa di tenerli vivi, di tenerli al sicuro. Notte Morricone è il mio regalo, un devoto tributo alla bellezza che il maestro ha donato al mondo. Ennio Morricone potrebbe essere stato mio padre o mio nonno: io sono un erede diretto della sua eredità, dei film che gli sono debitori in modo incommensurabile (siano essi capolavori, buoni, mediocri o brutti film). […] Notte Morricone si svolge nel crepuscolo di una notte ordinaria nella vita di un creativo che, solo e stordito davanti ai suoi fogli, prende appunti e visualizza melodie per film che non esistono ancora, riportando in vita storie nell’aria rarefatta della sua stanza. La notte sarà piena di visitatori, alcuni anche musicisti, che risponderanno alla sua chiamata creativa per incidere le sue idee fugaci in uno studio di registrazione improvvisato. E lì, tra i fogli e le note musicali, apparirà il ragazzo, quello che voleva fare il dottore, l’infaticabile giocatore di scacchi, quello che sapeva che non avrebbe mai suonato la tromba come Chet Baker; il destino gli aveva riservato un posto migliore, fatto su misura per lui, il posto che lo avrebbe reso un’icona per l’eternità. E la notte andrà avanti, trasformando la sua casa in uno studio di registrazione, nella dualità della sua mente libera e della sua mente creatrice di musiche per film che sono diventate la musica di un secolo, trasformandola in un cinema dove visitatori di ogni tipo vanno a guardare i suoi film e a trascorrere la notte con lui. E ogni notte sarà una nuova opportunità per dare vita al sogno di tutti: i musicisti, i bambini, gli amanti o coloro che vanno al cinema da soli». La direzione e l’adattamento musicale sono di Maurizio Billi (l’esecuzione delle musiche è stata affidata e registrata dall’Orchestra Giovanile “Luigi Cherubini”), scene e luci di Marc Salicrú, costumi di Silvia Delagneau, Sound design di Alex Röser Vatiché, Ben Meerwein, testi di Carmina S. Beldam, assistenti alla coreografia Shay Partush e Marina Rodríguez. Interpreti in scena i danzatori del Centro Coreografico Nazionale / Aterballetto: Ana Patrícia Alves Tavares, Saul Daniele Ardillo, Estelle Bovay, Albert Carol Perdiguer, Sara De Greef, Leonardo Farina, Matteo Fiorani, Martina Forioso, Arianna Ganassi, Clément Haenen, Arianna Kob, Federica Lamonaca, Giovanni Leone, Ivana Mastroviti, Nolan Millioud, Giulio Pighini.

Seconda novità della settimana è, sabato 3 agosto alle ore 18.30, nel cortile di Palazzo Buonaccorsi, il concerto conclusivo degli allievi della ABF masterclass di alto perfezionamento in canto lirico tenuta dal soprano Serena Gamberoni e dal pianista Davide Cavalli con la partecipazione di altri due celebri interpreti come la pianista Gloria Campaner e il tenore Francesco Meli. L’appuntamento, promosso dalla Fondazione Andrea Bocelli, è in collaborazione con il Comune di Macerata. Dieci giovanissime voci provenienti da tutto il mondo – i soprani Maria Cenname, Floriana Cicio, Melissa d’Ottavi, Eyra Norman; i mezzosoprani Anastasia Koorn, Camilla Sabatini; i tenori Timoteo Bene, Jamil Frej Baritono Nicola Zambon Basso Giovanni Baraldi con i pianisti accompagnatori Umberto Musso, Ramzi Shomali, Mattia Torriglia – si esibiranno nelle più celebri arie d’opera dopo un percorso formativo di altissimo livello dedicato all’approfondimento della tecnica e dello stile del canto lirico italiano, recentemente inserito tra i beni immateriali dell’UNESCO. Un’occasione imperdibile per ascoltare le voci più promettenti del panorama operistico che presto saranno impegnate sui palcoscenici di tutto il mondo. L’ingresso al concerto è gratuito (sino a esaurimento posto) su prenotazione sul sito sferisterio.it e su eventbrite.it

Allo Sferisterio tornano invece i tre titoli operistici del programma 2024.

Si comincia con La bohème di Giacomo Puccini in scena da venerdì 2 agosto (ore 21, repliche 7 e 11 agosto). Il capolavoro del compositore toscano è messo in scena nell’applaudita produzione del regista Leo Muscato, vincitrice del XXXII Premio Abbiati 2012 dell’Associazione Nazionale Critici Musicali, già in scena a Macerata nel 2012 e nel 2015. Sul podio un interprete di Puccini come Valerio Galli e un cast di rilievo con una stella internazionale come Mariangela Sicilia (Mimì), Valerio Borgioni (Rodolfo), Mario Cassi (Marcello) e Daniela Cappiello (Musetta); quindi Vincenzo Nizzardo (Schaunard), Riccardo Fassi (Colline), Francesco Pittari (Benoît), Giacomo Medici (Alcindoro), Alessandro Pucci (Parpignol), Davide Filipponi (Un sergente dei doganieri), Gianni Paci (Un doganiere), Andrea Ferranti (Un venditore). Un’opera, La bohème, che già Puccini immaginava giovane, quasi un ritratto della sua gioventù, carica di tensioni emotive e sociali, e che Muscato ha ambientato nella Parigi tra gli anni Sessanta e Settanta del Novecento, caratterizzata da un fermento altrettanto intenso rispetto a quello evocato dal compositore.

Sabato 3 agosto alle ore 21 allo Sferisterio torna Turandot: l’estremo capolavoro di Giacomo Puccini sarà eseguito incompiuto, così come fu lasciato dal compositore, cioè sino alla morte di Liù (così anche lo eseguì alla prima assoluta postuma al Teatro alla Scala il direttore d’orchestra Arturo Toscanini). Allo Sferisterio, la struggente e crudele storia d’amore e morte, ambientata “a Pechino al tempo delle favole”, è affidata al regista e scenografo spagnolo Paco Azorín che firma la nuova produzione dopo il successo di Otello del 2016, e alla bacchetta di Francesco Ivan Ciampa che aveva entusiasmato il pubblico nel Macbeth del 2019. «La classicità di questa Turandot maceratese – spiega Azorín sul programma di sala – è data dalla sua cinesità, ma anche la sua novità deriva dallo stesso fattore. Cinese è la struttura architettonica sopraelevata dove vive, si muove la classe privilegiata, l’aristocrazia. È cinese proprio perché è costruita secondo un sistema tradizionale dell’Oriente. […] Sotto, nella risaia che si estende sul palcoscenico, lavora e (soprav)vive il popolo. È l’etica, altrettanto cinese, del lavoro a oltranza: i contadini faticano 26 ore su 24, ma quasi non hanno da mangiare e subiscono soprusi continui, uno stato che Puccini descrive anche attraverso la musica». I costumi sono dello stilista Ulises Mérida, i movimenti scenici di Carlos Martos de la Vega, i video e le luci di Pedro CHamizo. Interpreti vocali Olga Maslova (Turandot), Angelo Villari (Calaf), Ruth Iniesta (Liù), Antonio Di Matteo (Timur), Lodovico Filippo Ravizza (Ping), Paolo Antognetti (Pang) e Francesco Pittari (Pong), Christian Collia (L’imperatore Altoum), Alberto Petricca (Un mandarino), Mauro Sagripanti (Il principino di Persia). Il nuovo allestimento dell’Associazione Arena Sferisterio vanta la coproduzione internazionale con l’Opéra Grand Avignon.

Il weekend operistico si chiude domenica 4 agosto con l’attesa replica di Norma. Con questo titolo così celebre per il belcanto italiano si festeggia il traguardo delle 60 edizioni di festival operistico allo Sferisterio: scegliendo il capolavoro del Cigno di Catania – che era tra le ipotesi valutate ai primi del Novecento quando si decise di trasformare lo stadio della palla al bracciale in teatro – si celebra la città e coloro che vollero portare l’opera in questo luogo. Il nuovo allestimento è firmato appunto dalla regista e documentarista milanese Maria Mauti, alla sua prima esperienza con il teatro d’opera. «Non volevo uno spettacolo descrittivo – dichiara Maria Mauti nel programma di sala – ma un realismo magico dove elementi noti si presentano in un aspetto diverso dal consueto. La luna, per esempio, non rappresenta solo la natura, ma, in una condizione ambientale segnata dal conflitto e dalla violenza (poiché io sento e vedo l’azione di Norma svolgersi nella minaccia di una possibile guerra futura), introduce un elemento collegato anche alle prospettive, molto importanti, della ritualità e del Sublime appunto, come qualcosa che ci attrae e al tempo stesso ci fa paura. […] Ciò che desidero comunicare al pubblico è la contemporaneità di un testo in grado di arrivare a tutti noi in maniera diretta, impressionante, toccante». Le scene sono dello studio con sede a Barcellona Garcés-de Seta-Bonet Arquitectes in collaborazione con Carles Berga; i costumi di Nicoletta Ceccolini, le luci di Peter van Praet e i video di Lois Patino. Sul podio un veterano del belcanto come Fabrizio Maria Carminati, direttore artistico del Teatro Bellini di Catania. Protagonista Marta Torbidoni (Norma), giovane soprano marchigiano che si sta imponendo sui palcoscenici di tutto il mondo, affiancata da un’altra voce molto apprezzata come quella del soprano palermitano Roberta Mantegna (Adalgisa), mentre i principali ruoli maschili saranno sostenuti da Antonio Poli (Pollione) e Riccardo Fassi (Oroveso), completano il cast Carlotta Vichi (Clotilde) e Paolo Antognetti (Flavio).

Com’è tradizione l’Orchestra impegnata nelle opere sarà la FORM – Orchestra Filarmonica Marchigiana con il Coro lirico marchigiano “Vincenzo Bellini” guidato da Martino Faggiani, insieme ai Pueri Cantores “D. Zamberletti” (Maestro del coro Gian Luca Paolucci) e la Banda Salvadei, organici marchigiani che saranno protagonisti anche dei concerti in programma nel 2024, per un coinvolgimento sempre maggiore delle realtà artistiche regionali nelle attività dello Sferisterio.

Proseguono nel fine settimana anche le attività di InclusivOpera, il pluriennale progetto del Macerata Opera Festival coordinato da Elena Di Giovanni (docente dell’Università di Macerata), nato per rendere accessibili le opere del festival anche al pubblico cieco, ipovedente, sordo e ipoudente. In particolare, venerdì 2 agosto, in occasione della replica di Boheme allo Sferisterio, è previsto alle ore 1830 un incontro su Puccini e poi alle ore 21 lo spettacolo con il servizio di audiodescrizione; sabato 3 agosto l’incontro sarà ripetuto con la presenza di un interprete LIS; domenica 4 agosto alle ore 18.30, percorso inclusivo in LIS sul palcoscenico alla scoperta del montaggio di uno spettacolo, guidato da giovani soci ENS.

La terza settimana del ciclo di Aperitivi culturali si apre giovedì 1 agosto (ore 12) con Morricone visto da Morau. Effetto notte, dialogo tra il coreografo e la giornalista del «Corriere della sera» Valeria Crippa. Venerdì 2 agosto (ore 12) si torna a Puccini con lo storico della musica Alberto Batisti per “La bohème”: un congedo dall’Ottocento e dalla giovinezza e anche sabato 3 agosto (ore 12) con la presenza del giornalista, filosofo e scrittore Marcello Veneziani per L’enigma e l’amore con un intervento dei Pueri Cantores “D. Zamberletti” diretti da Gian Luca Paolucci. Domenica 4 agosto (ore 12), in occasione della replica di Norma Davide Susanetti, docente di Letteratura greca presso l’Università di Padova, parlerà di Medea. Una donna che si vendica.

Il Macerata Opera Festival è realizzato dall’Associazione Arena Sferisterio con Comune e la Provincia di Macerata, il Ministero della Cultura, Regione Marche, Società Civile dello Sferisterio, Camera di Commercio Marche e un gruppo di privati fra cui Finproject (Main sponsor), Banco Marchigiano (Major Sponsor), APM, Sardellini costruzioni, Mapei (Top Sponsor), i Cento mecenati, privati, imprese e associazioni che sostengono il festival tramite Art Bonus, memori di coloro che fondarono l’edificio monumentale nel 1829.

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MOF24 Una serata conviviale per Mecenati e sponsor

Fine luglio alle Tenute Muròla di Urbisaglia (MC) dove si è tenuta una serata conviviale con un centinaio di ospiti tra Cento Mecenati e Sponsor insieme per festeggiare il Macerata Opera Festival 2024. Un appuntamento interamente dedicato quindi a coloro che sostengono le attività della manifestazione operistica maceratese con grande passione e dedizione.

Accolti dalla famiglia Mosiewicz che gestisce l’azienda vitivinicola tra i colli maceratesi, i sostenitori del MOF sono stati salutati dal presidente Sandro Parcaroli e dal sovrintendente Flavio Cavalli che hanno ribadito l’importanza del legame tra il festival e il pubblico della città, la crescita delle presenze turistiche e l’apporto che annualmente arriva da mecenati e sponsor, fondamentale per sostenere “l’azienda” MOF che conta in questo periodo circa 500 lavoratori e coinvolge circa 140 fornitori esterni, il tutto in maggioranza marchigiano.

Dopo un brindisi di benvenuto con la degustazione di “Jurek” spumante Metodo Classico della cantina, è stata offerta una visita alla cantina di circa 2000 metri quadri in cui sono collocate le botti.

Durante la serata, su uno schermo allestito in sala, sono stati proiettati i video con le immagini dei tre spettacoli operistici in scena in queste settimane (Turandot, Norma e La bohème) realizzati da Alia Simoncini e, prima del dessert, la parola è andata al direttore artistico Paolo Gavazzeni che ha rievocato le fasi più intense della preparazione e dei primi giorni di festival, raccontando i caratteri delle tre opere, introducendo poi il soprano marchigiano Marta Torbidoni, protagonista di Norma, costruendo con lei un dialogo sulle emozioni del debutto (anticipato anche dalla visione del video relativo alla celebre aria “Casta diva”). Per tutti l’incoraggiamento a frequentare le serate allo Sferisterio, senza perdere nessuno dei titoli presentati.

Fra i mecenati c’erano Massimo Tombolini (direttore generale del Banco Marchigiano), alcuni dei componenti del CDA dell’Associazione Arena Sferisterio Gabriella Almanza, Guglielmo Borgiani, Filippo Olivelli, Giuseppe Rivetti, gli assessori Katiuscia Cassetta e Oriana Piccioni, l’imprenditore Tobia Sardellini, la presidente regionale della Croce Rossa Rosaria Del Balzo Ruiti.

L’incontro si è svolto nelle suggestive Tenute Muròla, che si estendono sulle colline nel cuore delle Marche tra i Monti Sibillini e il mare, un podere di oltre 350 ettari di proprietà dalla metà del ‘600 della famiglia Bonati-Mosiewicz. L’antico casale settecentesco, oggi sede della Cantina, è circondato dai vigneti che si estendono a perdita d’occhio. La famiglia porta avanti con orgoglio l’unicità e la tradizione di questa zona con la produzione di vini che si contraddistinguono da una percepita salinità e dal colore intenso. Le varietà di vino proposte sono fortemente legate al territorio: Pecorino, Passerina, e l’autoctono Ribòna (o Maceratino). Tra i vitigni rossi, degni di nota per la loro qualità e finezza, spiccano il Sangiovese, il Montepulciano ed il Merlot. I vini di questa azienda sono il frutto del talento, della dedizione e della passione di tante mani diverse, accomunate dall’amore e dal profondo rispetto per la terra.

Qui l’elenco aggiornato dei Cento Mecenati 2024:

Maurizio Andreani, Attilio Barbieri in memoria di Saveria Misiano, Claudio Bellini, Hermes Biagiotti, Emanuela Bosco, Anna Bottiglieri, Luca Buldorini, Alfio Caccamo, Ruggero Campi, Mirka Canella, Gianluca Capitani, Eredi Famiglia Marino Carbonari, Katiuscia Cassetta, Flavio Cavalli, Gianfranco Cesaretti, Fiorella Ciamarra in memoria di Alberto Girolami, Maurizio Cinelli, Graziella Ciriaci, Enzo Ciucci in memoria di Vincenzina M. Accardi, Patrizia Clementoni, Renato Coltorti, Rosaria Del Balzo Ruiti, Maurizio Del Savio, Germano Ercoli, Giuseppe Falco, Alessio Formica, Monica Francalancia, Elisabetta Garbati, Paolo Gavazzeni, Sabrina Malagrida, Alfredo Mancini, Massimo Marchionni, Paolo Margione, Maurizio Marinangeli, Enzo Mengoni, Luciano Messi, Fabrizio Nascimbeni, Gianni Niccolò, Carlo Alberto Nicolini, Paolo Notari, Mirko Ortensi in memoria di Umberto Ortensi, Lucia Parcaroli, Sandro Parcaroli, Stefano Parcaroli, Ubaldo Perfetti, Maria Oriana Piccioni, Giorgio Piergiacomi, Luciano Pingi, Claudio Pranzetti, Narciso Ricotta, Niccola Rossi, Roberto Rossi, Enrico Ruffini, Giuseppe Scauda in memoria di Amedeo Scauda, Alberto Simonetti, Orietta Maria Varnelli, Mecenate Anonimo. Antinori Assifin Srl, Associati Fisiomed, Astea Energia SGR Rimini, Atlantico spa, Banca dei Sibillini Credito Cooperativo di Casavecchia, Banco Marchigiano Credito Cooperativo, Casatasso Srl, Castellino Olive, Damiano Latini srl, Diatech Pharmacogenetics srl, Edif Spa, F.lli Simonetti Spa, Fondazione Cassa di Risparmio della Provincia di Macerata, Fondazione Notaio Augusto Marchesini per la formazione e la cultura musicale, Francucci srl, iGuzzini Illuminazione Spa, Interagency Consulting Srl, La bottega della bellezza Snc, Lardini Spa, Manifattura Tabacchi 1959, Mapei Spa, Mic srl – Gruppo Gravina, Microtel Srl, Murola ing. Teodoro Bonati 1724 srl sa, Naturneed Srl, Nefer Srl, Orim Spa, RemaTerlazzi spa, Rhutten Srl, Romana costruzioni spa, Sardellini Costruzioni srl, Simonelli Group Spa, Sogesa Srl, Studio Andreozzi & Associati, Studio Legale Borgiani, Parisella & Associati, Studio Tartuferi & Associati, Tecno Pavimarche Srl, Valbeton srl, Università di Camerino, Università di Macerata, Kiwanis Club Macerata, Lions Club Macerata Host, Rotary Club Macerata.

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La seconda recita di Turandot raggiunge il più alto incasso degli ultimi anni

Il secondo weekend operistico conferma il trend positivo registrato nelle serate d’apertura

Il secondo weekend di spettacoli allo Sferisterio conferma l’andamento positivo di presenze e incassi registrato con le serate di apertura del Macerata Opera Festival 2024

Questa settimana la seconda recita di Norma di Bellini, quella di Turandot di Puccini e il debutto della Bohème hanno portato allo Sferisterio 6.377 spettatori, con un incasso di 349.508 euro. Nel dettaglio Turandot ha raggiunto il secondo sold out con 2.412 presenze e un incasso di 142.415 euro; Norma ha avuto più pubblico della prima e cioè 1.829 spettatori per 85.028 euro; La bohème ha sfiorato il tutto esaurito con 2.136 spettatori per 122.065 euro.

Un dettaglio: l’incasso di questa seconda recita sold out di Turandot, pari a oltre 142 mila euro, è il più alto mai registrato in una singola serata dal 2019.

Di particolare rilevanza il dato delle vendite complessive alla data odierna: com’è noto, l’incasso ha già superato il totale raggiunto a fine festival 2023, così come il numero degli spettatori (oggi pari a 43.912). L’incasso complessivo dei biglietti per le sole tre opere è di oltre 1milione162mila euro.

Al momento c’è ancora disponibilità per le prossime repliche di Turandot (3 e 10 agosto) che hanno comunque già più di 2.000 biglietti venduti, mentre è al completo il balletto Notte Morricone, che andrà in scena in prima assoluta giovedì 1 agosto. Crescono velocemente anche le vendite per le prossime recite della Bohème e di Norma oltre al concerto i Carmina Burana (anch’esso a oltre 2.000 biglietti venduti).

Nel secondo weekend è stata molto apprezzata la presenza di RUM – Radio dell’Università di Macerata con una postazione nel foyer attiva sin dalle ore 19.30 circa con interviste e commenti insieme agli artisti, alla dirigenza del festival e al pubblico presente.

Il festival è stato ancora al centro di numerosi servizi della RAI (TGR Marche, Giornale Radio, TG2) e anche della RSI – Radio Svizzera Italiana; anche in questo fine settimana molto alte le presenze stampa con numerosi corrispondenti di riviste mensili specializzate e giornalisti dei principali quotidiani nazionali.

Inoltre il Macerata Opera Festival continua a conquistare importanti partner della scena industriale ed economica internazionale come Finproject, Mapei e Voyah – dal 2020 marchio Premium del gruppo Dongfeng Motor. Domenica 28 luglio, tra piazza Mazzini e piazza Nazario Sauro è stato girato un video proprio con una delle auto Voyah Free (SUV 100% elettrici) e gli interpreti vocali di Ping, Pang e Pong dalla Turandot che sarà presto online sui canali social dell’Associazione. La collaborazione tra Voyah e il Macerata Opera Festival rappresenta un’importante sinergia fra tradizione, innovazione, creatività e sostenibilità, valori condivisi da entrambe le realtà così come l’aperitivo pre-opera in loggione per i migliori clienti MAPEI prima di Norma di Vincenzo Bellini. «Giunti alla nostra 60a edizione – ha sottolineato Flavio Cavalli, sovrintendente dell’Associazione Arena Sferisterio –, possiamo contare su una visibilità internazionale che attrae nuovi sponsor. Veniamo scelti per la nostra capacità di attrazione, per la forte tradizione e per l’elevata qualità della nostra proposta artistica ma anche per il radicamento nel territorio. Ringrazio tutte le aziende che hanno scelto il nostro festival, sottolineando una peculiare sinergia, di innovazione e sostenibilità, valori in cui crediamo e per i quali ci impegniamo ogni giorno».

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MOF24 I manifesti del Macerata Opera Festival 2023 vincono il “GraphisSilver Award”

Per la seconda volta l’immagine della manifestazione marchigiana firmata dallo studio Venti caratteruzzi ottiene un prestigioso premio internazionale

 Domenica 28 luglio tutta dedicata a Puccini con un concerto d’organo a Santa Croce e poi Turandot verso un nuovo sold out allo Sferisterio

Nuovo risultato positivo per l’Associazione Arena Sferisterio che accompagna queste prime settimane festivaliere: i poster del Macerata Opera Festival 2023, ideati dallo studio Venti caratteruzzi di Carlo Fiore, hanno vinto il “Graphis Silver Award”, premio internazionale assegnato da oltre vent’anni alle migliori campagne di affissione di tutto il mondo da «Graphis» rivista di design fondata in Svizzera nel 1944 e con sede a New York dal 1986.

I progetti vincitori – tra cui quelli per il MOF – sono raccolti e pubblicati nel volume “Graphis Poster Annual 2025» a seguito di una selezione effettuata da una giuria di designer che valuta annualmente centinaia di candidature. Lo studio Venti caratteruzzi (nome che riprende un’espressione di Galileo Galilei) conquista così per la tredicesima volta consecutiva uno dei riconoscimenti previsti da questa selezione mondiale. Per l’edizione dello scorso anno del Macerata Opera Festival, era stata realizzata una serie di poster che interpretavano il filo conduttore della programmazione artistica, legando teatro d’opera e personalità femminili ispirandosi a ritratti e autoritratti di fotografe attive all’inizio del Novecento: ciascuno spettacolo era poi caratterizzato da un diverso colore e da un lettering moderno e scultoreo. La giuria, tra i circa 500 progetti analizzati provenienti da tutto il mondo, ha premiato Venti caratteruzzi anche per i poster realizzati per la campagna abbonamenti 2023-2024 dei Pomeriggi musicali di Milano. Lo studio è già stato premiato da «Graphis» per altre creatività come i poster per le Stagioni 2010 (Platinum Award), 2011 (Gold Award), 2012 e 2013 (Silver Award) del Teatro Massimo; le campagne di affissione per le Stagioni 2014/15 e 2016/2017 e 2017/2018 (Silver Award) dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia; il poster per la mostra “Warhol. L’arte di essere famosi” 2018 (Silver Award), il Festival Duni 2019, 2021 e 2022 (Silver Award, Gold Award, Silver Award), il Festival Teatro Bastardo 2020 (Silver Award). La produzione grafica e redazionale dello studio Venti caratteruzzi comprende lavori per editori, istituzioni musicali e musei come il Teatro Massimo di Palermo, l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma, gli Amici del Teatro alla Scala di Milano, il Festival della Valle d’Itria e la Fondazione Paolo Grassi di Martina Franca, il Festival Duni di Matera, Urbino Musica Antica, il Teatro Coccia di Novara, il Teatro Palladium di Roma, la Rete Lirica delle Marche, I Pomeriggi musicali di Milano, L’Epos, Giuseppe Barile Editore, la Società Editrice di Musicologia, Brepols, Leuven University Press, LIM, le Gallerie degli Uffizi di Firenze, la Fondazione Falcone di Palermo, l’Istituto Italiano di Cultura di New York, l’Arma dei Carabinieri.

Continuano quindi le serate di spettacolo allo Sferisterio con grande successo di pubblico e attenzione della stampa: la seconda replica di Norma venerdì 26 luglio ha avuto tra il pubblico anche i sindaci (o i loro delegati) dei 53 comuni della Provincia di Macerata e la dirigenza dell’azienda Mapei Top sponsor del festival, oltre a numerosi operatori del settore provenienti da molti teatri e istituzioni musicali italiane.

Per il debutto della Bohème sabato 27 luglio, ci sarà in sala una delegazione di Alumni dell’Università Bocconi di Milano – oggi tutti dirigenti aziendali e imprenditori delle Marche – oltre che le telecamere della trasmissione RAI “Uno Mattina” e della TGR Marche che sta seguendo con assiduità tutti i debutti allo Sferisterio con servizi, dirette e interviste ai protagonisti.

L’omaggio al centenario di Puccini prosegue domenica 28 luglio, nella Chiesa di Santa Croce a Macerata (ore 19) dove Paolo Bottini eseguirà Le Sonate per organo del giovane Puccini: un concerto realizzato in collaborazione con l’Accademia Organistica Elpidiense, giunta quest’anno al cinquantesimo anno di attività.

Alle ore 21 allo Sferisterio di nuovo sold out torna Turandot: l’estremo capolavoro di Giacomo Puccini sarà eseguito incompiuto, così come fu lasciato dal compositore, cioè sino alla morte di Liù (così anche lo eseguì alla prima assoluta postuma al Teatro alla Scala il direttore d’orchestra Arturo Toscanini). Allo Sferisterio, la struggente e crudele storia d’amore e morte, ambientata “a Pechino al tempo delle favole”, è affidata al regista e scenografo spagnolo Paco Azorín che firma la nuova produzione dopo il successo di Otello del 2016, e alla bacchetta di Francesco Ivan Ciampa che aveva entusiasmato il pubblico nel Macbeth del 2019. «La classicità di questa Turandot maceratese – spiega Azorín sul programma di sala – è data dalla sua cinesità, ma anche la sua novità deriva dallo stesso fattore. Cinese è la struttura architettonica sopraelevata dove vive, si muove la classe privilegiata, l’aristocrazia. È cinese proprio perché è costruita secondo un sistema tradizionale dell’Oriente. […] Sotto, nella risaia che si estende sul palcoscenico, lavora e (soprav)vive il popolo. È l’etica, altrettanto cinese, del lavoro a oltranza: i contadini faticano 26 ore su 24, ma quasi non hanno da mangiare e subiscono soprusi continui, uno stato che Puccini descrive anche attraverso la musica». I costumi sono dello stilista Ulises Mérida, i movimenti scenici di Carlos Martos de la Vega, i video e le luci di Pedro CHamizo. Interpreti vocali Olga Maslova (Turandot), Ivan Magrì (Calaf), Ruth Iniesta (Liù), Riccardo Fassi (Timur), Lodovico Filippo Ravizza (Ping), Paolo Antognetti (Pang) e Francesco Pittari (Pong), Christian Collia (L’imperatore Altoum), Alberto Petricca (Un mandarino), Mauro Sagripanti (Il principino di Persia). Il nuovo allestimento dell’Associazione Arena Sferisterio vanta la coproduzione internazionale con l’Opéra Grand Avignon.

Com’è tradizione l’Orchestra impegnata nelle opere sarà la FORM – Orchestra Filarmonica Marchigiana con il Coro lirico marchigiano “Vincenzo Bellini” guidato da Martino Faggiani, insieme ai Pueri Cantores “D. Zamberletti” (Maestro del coro Gian Luca Paolucci) e la Banda Salvadei, organici marchigiani che saranno protagonisti anche dei concerti in programma nel 2024, per un coinvolgimento sempre maggiore delle realtà artistiche regionali nelle attività dello Sferisterio.

Anche per Turandot sono in programma le attività di InclusivOpera, il pluriennale progetto del Macerata Opera Festival coordinato da Elena Di Giovanni (docente dell’Università di Macerata), nato per rendere accessibili le opere del festival anche al pubblico cieco, ipovedente, sordo e ipoudente. In particolare, domenica 28 luglio alle ore 18 ci sarà un percorso inclusivo sul palcoscenico alla scoperta del montaggio di uno spettacolo, guidato da giovani soci UICI e poi alle ore 21 il servizio di audiodescrizione per l’opera.

In questo weekend, nel foyer dello Sferisterio su piazza Nazario Sauro, ci sarà a partire dalle ore 19.30 una postazione di Radio RUM, la radio dell’Università di Macerata che racconterà lo spettacolo e raccoglierà commenti e testimonianze.

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MOF24 Secondo weekend: ulteriore conferma della capacità del festival di attrarre grandi gruppi internazionali

Venerdì 26 luglio ritorna in scena Norma con la presenza dei sindaci della Provincia

Sabato 27 luglio debutta La bohème protagonista un grande soprano come Mariangela Sicilia

Domenica 28 luglio si avvicina un nuovo sold out per Turandot

Domenica 28 luglio concerto dedicato a Puccini in collaborazione con l’Accademia Organistica Elpidiense

Partono le attività di InclusivOpera

Radio RUM dell’Università di Macerata avrà una postazione nel foyer per commenti e interviste in occasione delle tre serate d’opera

Dopo gli applauditi debutti di Turandot di Puccini e Norma di Vincenzo Bellini, in questo secondo weekend sarà la volta del secondo titolo pucciniano La bohème in scena da sabato 27 luglio (ore 21, repliche 2, 7 e 11 agosto). Il capolavoro del compositore toscano sarà presentato allo Sferisterio nella celebre produzione del regista Leo Muscato, vincitrice del XXXII Premio Abbiati 2012 dell’Associazione Nazionale Critici Musicali, già in scena a Macerata nel 2012 e nel 2015.

Sul podio un apprezzato interprete di Puccini come Valerio Galli e un cast di rilievo con una stella internazionale come Mariangela Sicilia (Mimì), Valerio Borgioni (Rodolfo), Mario Cassi (Marcello) e Daniela Cappiello (Musetta); quindi Vincenzo Nizzardo (Schaunard ), Riccardo Fassi (Colline), Francesco Pittari (Benoît), Giacomo Medici (Alcindoro), Alessandro Pucci (Parpignol), Davide Filipponi (Un sergente dei doganieri), Gianni Paci (Un doganiere), Andrea Ferranti (Un venditore). Un’opera, La bohème, che già Puccini immaginava giovane, quasi un ritratto della sua gioventù, carica di tensioni emotive e sociali, e che Muscato ha ambientato nella Parigi tra gli anni Sessanta e Settanta del Novecento, caratterizzata da un fermento altrettanto intenso rispetto a quello evocato dal compositore. Uno spettacolo che nelle prove d’assieme aperte di mercoledì 24 luglio ha già raccolto il favore del pubblico.

L’omaggio al centenario di Puccini prosegue domenica 28 luglio, nella Chiesa di Santa Croce a Macerata (ore 19) dove Paolo Bottini eseguirà Le Sonate per organo del giovane Puccini: un concerto realizzato in collaborazione con l’Accademia Organistica Elpidiense, giunta quest’anno al cinquantesimo anno di attività.

Entrano nel vivo nel fine settimana anche le attività di InclusivOpera, il pluriennale progetto del Macerata Opera Festival coordinato da Elena Di Giovanni (docente dell’Università di Macerata), nato per rendere accessibili le opere del festival anche al pubblico cieco, ipovedente, sordo e ipoudente. In particolare venerdì 26 luglio, in occasione della replica di Norma allo Sferisterio, è previsto alle ore 18 un percorso inclusivo nel backstage, guidato da giovani soci UICI e poi alle ore 21 il servizio di audiodescrizione per lo spettacolo; domenica 28 luglio, stessa cosa per la replica di Turandot: alle ore 18, percorso inclusivo sul palcoscenico alla scoperta del montaggio di uno spettacolo, guidato da giovani soci UICI e poi alle ore 21 il servizio di audiodescrizione per l’opera.

In occasione delle tre serate d’opera, nel foyer dello Sferisterio su piazza Nazario Sauro, ci sarà a partire dalle ore 19.30 una postazione di Radio RUM, la radio dell’Università di Macerata che racconterà lo spettacolo e raccoglierà commenti e testimonianze.

Il weekend operistico si apre venerdì 26 luglio con la replica di Norma alla quale assisteranno anche i sindaci della Provincia di Macerata, rinnovando un’occasione di coesione territoriale, nata a seguito del terremoto. Con questo titolo così celebre per il belcanto italiano si festeggia il traguardo delle 60 edizioni di festival operistico allo Sferisterio: scegliendo il capolavoro del Cigno di Catania – che era tra le ipotesi valutate ai primi del Novecento quando si decise di trasformare lo stadio della palla al bracciale in teatro – si celebra la città e coloro che vollero portare l’opera in questo luogo. Il nuovo allestimento è firmato appunto dalla regista e documentarista milanese Maria Mauti, alla sua prima esperienza con il teatro d’opera. «Non volevo uno spettacolo descrittivo – dichiara Maria Mauti nel programma di sala – ma un realismo magico dove elementi noti si presentano in un aspetto diverso dal consueto. La luna, per esempio, non rappresenta solo la natura, ma, in una condizione ambientale segnata dal conflitto e dalla violenza (poiché io sento e vedo l’azione di Norma svolgersi nella minaccia di una possibile guerra futura), introduce un elemento collegato anche alle prospettive, molto importanti, della ritualità e del Sublime appunto, come qualcosa che ci attrae e al tempo stesso ci fa paura. […] Ciò che desidero comunicare al pubblico è la contemporaneità di un testo in grado di arrivare a tutti noi in maniera diretta, impressionante, toccante». Le scene sono dello studio con sede a Barcellona Garcés-de Seta-Bonet Arquitectes in collaborazione con Carles Berga; i costumi di Nicoletta Ceccolini, le luci di Peter van Praet e i video di Lois Patino. Sul podio un veterano del belcanto come Fabrizio Maria Carminati, direttore artistico del Teatro Bellini di Catania. Protagonista Marta Torbidoni (Norma), giovane soprano marchigiano che si sta imponendo sui palcoscenici di tutto il mondo, affiancata da un’altra voce molto apprezzata come quella del soprano palermitano Roberta Mantegna (Adalgisa), mentre i principali ruoli maschili saranno sostenuti da Antonio Poli (Pollione) e Riccardo Fassi (Oroveso), completano il cast Carlotta Vichi (Clotilde) e Paolo Antognetti (Flavio).

Domenica 28 luglio alle ore 21 allo Sferisterio torna, probabilmente con un nuovo sold out, Turandot: l’estremo capolavoro di Giacomo Puccini sarà eseguito incompiuto, così come fu lasciato dal compositore, cioè sino alla morte di Liù (così anche lo eseguì alla prima assoluta postuma al Teatro alla Scala il direttore d’orchestra Arturo Toscanini). Allo Sferisterio, la struggente e crudele storia d’amore e morte, ambientata “a Pechino al tempo delle favole”, è affidata al regista e scenografo spagnolo Paco Azorín che firma la nuova produzione dopo il successo di Otello del 2016, e alla bacchetta di Francesco Ivan Ciampa che aveva entusiasmato il pubblico nel Macbeth del 2019. «La classicità di questa Turandot maceratese – spiega Azorín sul programma di sala – è data dalla sua cinesità, ma anche la sua novità deriva dallo stesso fattore. Cinese è la struttura architettonica sopraelevata dove vive, si muove la classe privilegiata, l’aristocrazia. È cinese proprio perché è costruita secondo un sistema tradizionale dell’Oriente. […] Sotto, nella risaia che si estende sul palcoscenico, lavora e (soprav)vive il popolo. È l’etica, altrettanto cinese, del lavoro a oltranza: i contadini faticano 26 ore su 24, ma quasi non hanno da mangiare e subiscono soprusi continui, uno stato che Puccini descrive anche attraverso la musica». I costumi sono dello stilista Ulises Mérida, i movimenti scenici di Carlos Martos de la Vega, i video e le luci di Pedro CHamizo. Interpreti vocali Olga Maslova (Turandot), Angelo Villari (Calaf), Ruth Iniesta (Liù), Riccardo Fassi / Antonio Di Matteo (Timur), Lodovico Filippo Ravizza (Ping), Paolo Antognetti (Pang) e Francesco Pittari (Pong), Christian Collia (L’imperatore Altoum), Alberto Petricca (Un mandarino), Mauro Sagripanti (Il principino di Persia). Il nuovo allestimento dell’Associazione Arena Sferisterio vanta la coproduzione internazionale con l’Opéra Grand Avignon.

Com’è tradizione l’Orchestra impegnata nelle opere sarà la FORM – Orchestra Filarmonica Marchigiana con il Coro lirico marchigiano “Vincenzo Bellini” guidato da Martino Faggiani, insieme ai Pueri Cantores “D. Zamberletti” (Maestro del coro Gian Luca Paolucci) e la Banda Salvadei, organici marchigiani che saranno protagonisti anche dei concerti in programma nel 2024, per un coinvolgimento sempre maggiore delle realtà artistiche regionali nelle attività dello Sferisterio.

Sarà inoltre un weekend con numerose occasioni conviviali legate a sostenitori, sponsor e amici del festival: il Top sponsor Mapei, gli Alumni Bocconi e la presenza in anteprima italiana a piazza Mazzini dei SUV 100% elettrici Voyah Free.

La seconda settimana del ciclo di Aperitivi culturali si apre venerdì 26 luglio (ore 12) con Figli di un dio minore, consueto aperitivo giuridico con il patrocinio della camera penale, del comitato pari opportunità e dell’Ordine degli avvocati di Macerata (che accredita l’evento ai fini della formazione forense). Due protagoniste d’eccezione Maria Masi, (già presidente del Consiglio Nazionale Forense) e Giulia Boccassi (Giunta dell’Unione delle Camere Penali Italiane) prenderanno spunto dalla trama di Norma per parlare di infanticidio ma anche degli orfani di femminicidio, argomenti purtroppo di grandissima attualità per comprendere se e come la normativa civile e penale pone dei rimedi a tale situazione. Sabato 27 luglio (ore 12) Puccini: stile conversativo in occasione del debutto della terza opera in programma, La bohème, con il direttore d’orchestra Valerio Galli e il musicologo e critico musicale Giovanni Gavazzeni che presenterà anche il nuovo volume La minuziosa verità. Scritti su Giacomo Puccini del celebre direttore d’orchestra Gianandrea Gavazzeni (suo nonno) di cui ha curato l’edizione edita da Pendragon. Domenica 28 luglio (ore 12) il magistrato e scrittore Eduardo Savarese insieme alla giornalista e scrittrice Simonetta Sciandivasci (responsabile della pagina culturale del quotidiano “La Stampa”) affronteranno quello che è stato definito il “quarto enigma” dell’opera, il finale incompiuto, e cioè Il disgelo (im)possibile di Turandot.

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Il brand Voyah del gruppo Dongfeng è il nuovo Automotive Sponsor e presenta in prima italiana un modello di SUV 100% elettrico

Ulteriore conferma della capacità del festival di attrarre grandi gruppi internazionali

l Macerata Opera Festival continua a conquistare importanti partner della scena industriale ed economica internazionale: è il caso di Voyah – dal 2020 marchio Premium del gruppo Dongfeng Motor – che è il nuovo Automotive sponsor della manifestazione marchigiana.

Doppio debutto così lo scorso weekend a Macerata: allo Sferisterio le nuove produzioni di Turandot di Giacomo Puccini e Norma di Vincenzo Bellini, mentre nella piazza antistante si sono fatti ammirare due dei nuovissimi Voyah Free, SUV 100% elettrici di segmento medio-alto alla prima presentazione ufficiale al pubblico italiano.

La collaborazione tra Voyah e il Macerata Opera Festival rappresenta un’importante sinergia fra tradizione, innovazione, creatività e sostenibilità, valori condivisi da entrambe le realtà, oltre che una conferma della rinnovata capacità della manifestazione marchigiana di attrarre grandi gruppi internazionali che investono in Italia.

«Siamo estremamente orgogliosi di essere parte del Macerata Opera Festival – ha dichiarato il CEO di Dongfeng Italia, Bruno Mafrici – un evento che non solo celebra l’arte e la cultura, ma che riflette anche un profondo rispetto per l’ambiente e per la sostenibilità. I valori di Voyah e del Festival sono perfettamente allineati: entrambi mirano a unire tradizione, innovazione e creatività, mirando a un futuro più verde. Personalmente, il legame con Macerata è molto speciale, avendo vissuto in questa splendida città che mi ha insegnato l’importanza della cultura e della comunità. Ringrazio il Macerata Opera Festival per questa opportunità unica di collaborare e contribuire al suo successo internazionale»

«Siamo entusiasti di avere Voyah come Automotive sponsor quest’anno – ha sottolineato Flavio Cavalli, sovrintendente dell’Associazione Arena Sferisterio –, un brand automobilistico dinamico, fortemente impegnato nell’innovazione e nel rispetto per l’ambiente. Giunti alla nostra 60a edizione, possiamo contare su una visibilità internazionale che attrae nuovi sponsor, come in questo caso Voyah. Veniamo scelti per la nostra capacità di attrazione, per la forte tradizione e per l’elevata qualità della nostra proposta artistica ma anche per il radicamento nel territorio. Ringrazio Voyah che ha scelto il nostro festival per presentare il nuovo Suv elettrico in Italia, sottolineando una peculiare sinergia di innovazione e sostenibilità, valori in cui crediamo e per i quali ci impegniamo ogni giorno».

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Nuovo record di incassi e presenze per la serata inaugurale della 60a edizione della manifestazione marchigiana

Il primo weekend operistico segna risultati significativi in tutte le serate

Già superati l’incasso totale e le presenze del festival 2023

Le previsioni della vigilia sono state confermate: il weekend inaugurale del Macerata Opera Festival ha registrato ottimi risultati di biglietteria e un alto gradimento per il debutto delle produzioni: Turandot di Puccini, Norma di Bellini e il concerto Notte di luna hanno infatti portato allo Sferisterio 6.521 spettatori, con un incasso di 283.311 euro. Nel dettaglio Turandot ha raggiunto il sold out con 2.426 presenze e un incasso di 127.883 euro; Norma ha avuto 1.778 spettatori per 102.496 euro; Notte di luna 2.317 spettatori per 52.932 euro.

Tali dati comprendono il numero dei biglietti omaggio emessi, pari al 2,84% (su un massimo consentito per legge del 5%), i biglietti previsti dai contratti con gli sponsor del festival e gli accrediti stampa (33 testate accreditate di cui 3 estere, e 10 tra tv e radio che hanno già raccontato l’inizio del festival).

Guardando in dettaglio il risultato della serata inaugurale, l’incasso del 2024 per Turandot, con oltre 127 mila euro, è il più alto registrato, superando il record stabilito nel 2019.

Di particolare rilevanza il dato delle vendite complessive alla data odierna: l’incasso ha già superato il totale raggiunto a fine festival 2023, così come il numero degli spettatori (oggi 40.993).

L’incasso dei biglietti per le sole tre opere è di oltre 1milione euro rispetto agli 874mila dello stesso periodo del 2023.

Osservando i dati dei singoli appuntamenti, si possono prevedere nuovi sold out (che si toccano intorno alle 2.400 presenze) per le prossime repliche di Turandot (28, 3 e 10 agosto), mente è già al completo il balletto Notte Morricone, che andrà in scena in prima assoluta l’1 agosto.

Il Macerata Opera Festival è realizzato dall’Associazione Arena Sferisterio con Comune e la Provincia di Macerata, il Ministero della Cultura, Regione Marche, Società Civile dello Sferisterio, Camera di Commercio Marche e un gruppo di privati fra cui Finproject (Main sponsor), Banco Marchigiano (Major Sponsor), APM, Sardellini costruzioni, Mapei (Top Sponsor), i Cento mecenati, privati, imprese e associazioni che sostengono il festival tramite Art Bonus, memori di coloro che fondarono l’edificio monumentale nel 1829.

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MOF24 Seconda settimana di programmazione della 60a edizione

Mercoledì 24 luglio prove aperte e poi sabato 27 debutto della Bohème di Giacomo Puccini

Venerdì 26 ritorna in scena Norma e domenica 28 luglio Turandot

Martedì 23 luglio concerto Vivaldi-Piazzolla con UniMc Orchestra e domenica 28 luglio concerto dedicato a Puccini in collaborazione con l’Accademia Organistica Elpidiense

Partono le attività di InclusivOpera

Nel weekend tornano gli Aperitivi culturali

Procede con tanti nuovi appuntamenti la seconda settimana del Macerata Opera Festival. Dopo gli applauditi debutti di Turandot di Puccini e Norma di Vincenzo Bellini, sarà la volta del secondo titolo pucciniano La bohème in scena da sabato 27 luglio (ore 21, repliche 2, 7 e 11 agosto). Il capolavoro del compositore toscano sarà presentato allo Sferisterio nella celebre produzione del regista Leo Muscato, vincitrice del XXXII Premio Abbiati 2012 dell’Associazione Nazionale Critici Musicali, già in scena a Macerata nel 2012 e nel 2015. Sul podio un apprezzato interprete di Puccini come Valerio Galli e un cast di rilievo con Mariangela Sicilia (Mimì), Valerio Borgioni (Rodolfo), Mario Cassi (Marcello) e Daniela Cappiello (Musetta). Un’opera che già Puccini immagina giovane, carica di tensioni emotive e sociali, e che Muscato ha ambientato nella Parigi tra gli anni Sessanta e Settanta del Novecento, caratterizzata da un fermento altrettanto intenso rispetto a quello evocato dal compositore. Ultimi posti mercoledì 24 luglio per il ciclo Tutti all’opera con le due sessioni di prove d’assieme aperte della stessa Bohème: posti disponibili solo per la prova delle ore 18.

Questa seconda settimana si caratterizza anche per la presenza in programma di due concerti, frutto della collaborazione tra l’Associazione Arena Sferisterio e due istituzioni territoriali: l’Università di Macerata e l’Accademia Organistica Elpidiense. Martedì 23 luglio, all’Orto dei pensatori (ore 21) Le 8 stagioni, concerto in cui la UniMc Orchestra guidata dal violinista e concertatore Michele Torresetti eseguirà due pagine celebri come le Quattro stagioni di Antonio Vivaldi e quelle di Astor Piazzolla. Biglietti in vendita su ciaotickets.com (da 5 a 15 euro). Domenica 28 luglio, nella Chiesa di Santa Croce a Macerata (ore 19) invece Paolo Bottini eseguirà Le Sonate per organo del giovane Puccini, un concerto nell’ambito delle celebrazioni del compositore toscano realizzato in collaborazione con l’Accademia Organistica Elpidiense giunta quest’anno al cinquantesimo anno di attività.

Entrano nel vivo anche le attività di InclusivOpera, il pluriennale progetto del Macerata Opera Festival coordinato da Elena Di Giovanni (docente dell’Università di Macerata), nato per rendere accessibili le opere del festival anche al pubblico cieco, ipovedente, sordo e ipoudente. In particolare mercoledì 24 luglio (ore 11), alla Cooperativa Sociale “Di Bolina” Onlus, ci sarà un laboratorio creativo e inclusivo; venerdì 26 luglio, in occasione della replica di Norma allo Sferisterio, è previsto alle ore 18 un percorso inclusivo nel backstage, guidato da giovani soci UICI e poi alle ore 21 il servizio di audiodescrizione per lo spettacolo; domenica 28 luglio, stessa cosa per la replica di Turandot: alle ore 18, percorso inclusivo sul palcoscenico alla scoperta del montaggio di uno spettacolo, guidato da giovani soci UICI e poi alle ore 21 il servizio di audiodescrizione per l’opera.

La seconda settimana del ciclo di Aperitivi culturali si apre venerdì 26 luglio (ore 12) con Figli di un dio minore, consueto aperitivo giuridico con il patrocinio della camera penale, del comitato pari opportunità e dell’Ordine degli avvocati di Macerata (che accredita l’evento ai fini della formazione forense). Due protagoniste d’eccezione Maria Masi, (già presidente del Consiglio Nazionale Forense) e Giulia Boccassi (Giunta dell’Unione delle Camere Penali Italiane) prenderanno spunto dalla trama di Norma per parlare di infanticidio ma anche degli orfani di femminicidio, argomenti purtroppo di grandissima attualità per comprendere se e come la normativa civile e penale pone dei rimedi a tale situazione. Sabato 27 luglio (ore 12) Puccini: stile conversativo in occasione del debutto della terza opera in programma, La bohème, con il direttore d’orchestra Valerio Galli e il musicologo e critico musicale Giovanni Gavazzeni che presenterà anche il nuovo volume La minuziosa verità. Scritti su Giacomo Puccini del celebre direttore d’orchestra Gianandrea Gavazzeni (suo nonno) di cui ha curato l’edizione edita da Pendragon. Domenica 28 luglio (ore 12) il magistrato e scrittore Eduardo Savarese insieme alla giornalista e scrittrice Simonetta Sciandivasci (responsabile della pagina culturale del quotidiano “La Stampa”) affronteranno quello che è stato definito il “quarto enigma” dell’opera, il finale incompiuto, e cioè Il disgelo (im)possibile di Turandot.

Il weekend operistico si apre venerdì 26 luglio con la prima replica di Norma titolo per festeggiare il traguardo delle 60 edizioni di festival operistico allo Sferisterio: scegliendo il capolavoro del Cigno di Catania – che era tra le ipotesi valutate ai primi del Novecento quando si decise di trasformare lo stadio della palla al bracciale in teatro – si celebra la città e coloro che vollero portare l’opera in questo luogo. Il nuovo allestimento è firmato appunto dalla regista e documentarista milanese Maria Mauti, alla sua prima esperienza con il teatro d’opera. «Non volevo uno spettacolo descrittivo – dichiara Maria Mauti nel programma di sala – ma un realismo magico dove elementi noti si presentano in un aspetto diverso dal consueto. La luna, per esempio, non rappresenta solo la natura, ma, in una condizione ambientale segnata dal conflitto e dalla violenza (poiché io sento e vedo l’azione di Norma svolgersi nella minaccia di una possibile guerra futura), introduce un elemento collegato anche alle prospettive, molto importanti, della ritualità e del Sublime appunto, come qualcosa che ci attrae e al tempo stesso ci fa paura. […] Ciò che desidero comunicare al pubblico è la contemporaneità di un testo in grado di arrivare a tutti noi in maniera diretta, impressionante, toccante». Le scene sono dello studio con sede a Barcellona Garcés-de Seta-Bonet Arquitectes in collaborazione con Carles Berga; i costumi di Nicoletta Ceccolini, le luci di Peter van Praet e i video di Lois Patino. Sul podio un veterano del belcanto come Fabrizio Maria Carminati, direttore artistico del Teatro Bellini di Catania. Protagonista Marta Torbidoni (Norma), giovane soprano marchigiano che si sta imponendo sui palcoscenici di tutto il mondo, affiancata da un’altra voce molto apprezzata come quella del soprano palermitano Roberta Mantegna (Adalgisa), mentre i principali ruoli maschili saranno sostenuti da Antonio Poli (Pollione) e Riccardo Fassi (Oroveso), completano il cast Carlotta Vichi (Clotilde) e Paolo Antognetti (Flavio).

Domenica 28 luglio alle ore 21 allo Sferisterio torna Turandot: l’estremo capolavoro di Giacomo Puccini sarà eseguito incompiuto, così come fu lasciato dal compositore, cioè sino alla morte di Liù (così anche lo eseguì alla prima assoluta postuma al Teatro alla Scala il direttore d’orchestra Arturo Toscanini). Allo Sferisterio, la struggente e crudele storia d’amore e morte, ambientata “a Pechino al tempo delle favole”, è affidata al regista e scenografo spagnolo Paco Azorín che firma la nuova produzione dopo il successo di Otello del 2016, e alla bacchetta di Francesco Ivan Ciampa che aveva entusiasmato il pubblico nel Macbeth del 2019. «La classicità di questa Turandot maceratese – spiega Azorín sul programma di sala – è data dalla sua cinesità, ma anche la sua novità deriva dallo stesso fattore. Cinese è la struttura architettonica sopraelevata dove vive, si muove la classe privilegiata, l’aristocrazia. È cinese proprio perché è costruita secondo un sistema tradizionale dell’Oriente. […] Sotto, nella risaia che si estende sul palcoscenico, lavora e (soprav)vive il popolo. È l’etica, altrettanto cinese, del lavoro a oltranza: i contadini faticano 26 ore su 24, ma quasi non hanno da mangiare e subiscono soprusi continui, uno stato che Puccini descrive anche attraverso la musica». I costumi sono dello stilista Ulises Mérida, i movimenti scenici di Carlos Martos de la Vega, i video e le luci di Pedro CHamizo. Interpreti vocali Olga Maslova (Turandot), Angelo Villari / Ivan Magrì (Calaf), Ruth Iniesta (Liù), Riccardo Fassi / Antonio Di Matteo (Timur), Lodovico Filippo Ravizza (Ping), Paolo Antognetti (Pang) e Francesco Pittari (Pong), Christian Collia (L’imperatore Altoum), Alberto Petricca (Un mandarino), Mauro Sagripanti (Il principino di Persia). Il nuovo allestimento dell’Associazione Arena Sferisterio vanta la coproduzione internazionale con l’Opéra Grand Avignon.

Com’è tradizione l’Orchestra impegnata nelle opere sarà la FORM – Orchestra Filarmonica Marchigiana con il Coro lirico marchigiano “Vincenzo Bellini” guidato da Martino Faggiani, insieme ai Pueri Cantores “D. Zamberletti” (Maestro del coro Gian Luca Paolucci) e la Banda Salvadei, organici marchigiani che saranno protagonisti anche dei concerti in programma nel 2024, per un coinvolgimento sempre maggiore delle realtà artistiche regionali nelle attività dello Sferisterio.

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