Per la seconda volta l’immagine della manifestazione marchigiana firmata dallo studio Venti caratteruzzi ottiene un prestigioso premio internazionale
Domenica 28 luglio tutta dedicata a Puccini con un concerto d’organo a Santa Croce e poi Turandot verso un nuovo sold out allo Sferisterio
Nuovo risultato positivo per l’Associazione Arena Sferisterio che accompagna queste prime settimane festivaliere: i poster del Macerata Opera Festival 2023, ideati dallo studio Venti caratteruzzi di Carlo Fiore, hanno vinto il “Graphis Silver Award”, premio internazionale assegnato da oltre vent’anni alle migliori campagne di affissione di tutto il mondo da «Graphis» rivista di design fondata in Svizzera nel 1944 e con sede a New York dal 1986.
I progetti vincitori – tra cui quelli per il MOF – sono raccolti e pubblicati nel volume “Graphis Poster Annual 2025» a seguito di una selezione effettuata da una giuria di designer che valuta annualmente centinaia di candidature. Lo studio Venti caratteruzzi (nome che riprende un’espressione di Galileo Galilei) conquista così per la tredicesima volta consecutiva uno dei riconoscimenti previsti da questa selezione mondiale. Per l’edizione dello scorso anno del Macerata Opera Festival, era stata realizzata una serie di poster che interpretavano il filo conduttore della programmazione artistica, legando teatro d’opera e personalità femminili ispirandosi a ritratti e autoritratti di fotografe attive all’inizio del Novecento: ciascuno spettacolo era poi caratterizzato da un diverso colore e da un lettering moderno e scultoreo. La giuria, tra i circa 500 progetti analizzati provenienti da tutto il mondo, ha premiato Venti caratteruzzi anche per i poster realizzati per la campagna abbonamenti 2023-2024 dei Pomeriggi musicali di Milano. Lo studio è già stato premiato da «Graphis» per altre creatività come i poster per le Stagioni 2010 (Platinum Award), 2011 (Gold Award), 2012 e 2013 (Silver Award) del Teatro Massimo; le campagne di affissione per le Stagioni 2014/15 e 2016/2017 e 2017/2018 (Silver Award) dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia; il poster per la mostra “Warhol. L’arte di essere famosi” 2018 (Silver Award), il Festival Duni 2019, 2021 e 2022 (Silver Award, Gold Award, Silver Award), il Festival Teatro Bastardo 2020 (Silver Award). La produzione grafica e redazionale dello studio Venti caratteruzzi comprende lavori per editori, istituzioni musicali e musei come il Teatro Massimo di Palermo, l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma, gli Amici del Teatro alla Scala di Milano, il Festival della Valle d’Itria e la Fondazione Paolo Grassi di Martina Franca, il Festival Duni di Matera, Urbino Musica Antica, il Teatro Coccia di Novara, il Teatro Palladium di Roma, la Rete Lirica delle Marche, I Pomeriggi musicali di Milano, L’Epos, Giuseppe Barile Editore, la Società Editrice di Musicologia, Brepols, Leuven University Press, LIM, le Gallerie degli Uffizi di Firenze, la Fondazione Falcone di Palermo, l’Istituto Italiano di Cultura di New York, l’Arma dei Carabinieri.
Continuano quindi le serate di spettacolo allo Sferisterio con grande successo di pubblico e attenzione della stampa: la seconda replica di Norma venerdì 26 luglio ha avuto tra il pubblico anche i sindaci (o i loro delegati) dei 53 comuni della Provincia di Macerata e la dirigenza dell’azienda Mapei Top sponsor del festival, oltre a numerosi operatori del settore provenienti da molti teatri e istituzioni musicali italiane.
Per il debutto della Bohème sabato 27 luglio, ci sarà in sala una delegazione di Alumni dell’Università Bocconi di Milano – oggi tutti dirigenti aziendali e imprenditori delle Marche – oltre che le telecamere della trasmissione RAI “Uno Mattina” e della TGR Marche che sta seguendo con assiduità tutti i debutti allo Sferisterio con servizi, dirette e interviste ai protagonisti.
L’omaggio al centenario di Puccini prosegue domenica 28 luglio, nella Chiesa di Santa Croce a Macerata (ore 19) dove Paolo Bottini eseguirà Le Sonate per organo del giovane Puccini: un concerto realizzato in collaborazione con l’Accademia Organistica Elpidiense, giunta quest’anno al cinquantesimo anno di attività.
Alle ore 21 allo Sferisterio di nuovo sold out torna Turandot: l’estremo capolavoro di Giacomo Puccini sarà eseguito incompiuto, così come fu lasciato dal compositore, cioè sino alla morte di Liù (così anche lo eseguì alla prima assoluta postuma al Teatro alla Scala il direttore d’orchestra Arturo Toscanini). Allo Sferisterio, la struggente e crudele storia d’amore e morte, ambientata “a Pechino al tempo delle favole”, è affidata al regista e scenografo spagnolo Paco Azorín che firma la nuova produzione dopo il successo di Otello del 2016, e alla bacchetta di Francesco Ivan Ciampa che aveva entusiasmato il pubblico nel Macbeth del 2019. «La classicità di questa Turandot maceratese – spiega Azorín sul programma di sala – è data dalla sua cinesità, ma anche la sua novità deriva dallo stesso fattore. Cinese è la struttura architettonica sopraelevata dove vive, si muove la classe privilegiata, l’aristocrazia. È cinese proprio perché è costruita secondo un sistema tradizionale dell’Oriente. […] Sotto, nella risaia che si estende sul palcoscenico, lavora e (soprav)vive il popolo. È l’etica, altrettanto cinese, del lavoro a oltranza: i contadini faticano 26 ore su 24, ma quasi non hanno da mangiare e subiscono soprusi continui, uno stato che Puccini descrive anche attraverso la musica». I costumi sono dello stilista Ulises Mérida, i movimenti scenici di Carlos Martos de la Vega, i video e le luci di Pedro CHamizo. Interpreti vocali Olga Maslova (Turandot), Ivan Magrì (Calaf), Ruth Iniesta (Liù), Riccardo Fassi (Timur), Lodovico Filippo Ravizza (Ping), Paolo Antognetti (Pang) e Francesco Pittari (Pong), Christian Collia (L’imperatore Altoum), Alberto Petricca (Un mandarino), Mauro Sagripanti (Il principino di Persia). Il nuovo allestimento dell’Associazione Arena Sferisterio vanta la coproduzione internazionale con l’Opéra Grand Avignon.
Com’è tradizione l’Orchestra impegnata nelle opere sarà la FORM – Orchestra Filarmonica Marchigiana con il Coro lirico marchigiano “Vincenzo Bellini” guidato da Martino Faggiani, insieme ai Pueri Cantores “D. Zamberletti” (Maestro del coro Gian Luca Paolucci) e la Banda Salvadei, organici marchigiani che saranno protagonisti anche dei concerti in programma nel 2024, per un coinvolgimento sempre maggiore delle realtà artistiche regionali nelle attività dello Sferisterio.
Anche per Turandot sono in programma le attività di InclusivOpera, il pluriennale progetto del Macerata Opera Festival coordinato da Elena Di Giovanni (docente dell’Università di Macerata), nato per rendere accessibili le opere del festival anche al pubblico cieco, ipovedente, sordo e ipoudente. In particolare, domenica 28 luglio alle ore 18 ci sarà un percorso inclusivo sul palcoscenico alla scoperta del montaggio di uno spettacolo, guidato da giovani soci UICI e poi alle ore 21 il servizio di audiodescrizione per l’opera.
In questo weekend, nel foyer dello Sferisterio su piazza Nazario Sauro, ci sarà a partire dalle ore 19.30 una postazione di Radio RUM, la radio dell’Università di Macerata che racconterà lo spettacolo e raccoglierà commenti e testimonianze.