Domani sabato 26 luglio va in scena allo Sferisterio la storica Traviata del 1992 firmata dal regista Henning Brockhaus con le scenografie di Josef Svoboda.
La Traviata degli Specchi, che ha girato il mondo, trova le sue dimensioni autentiche solo nello spazio dello Sferisterio per il quale è stata concepita, è un pezzo di storia del teatro e un pezzo di storia del Macerata Opera Festival che celebra quest’anno la sua 50° stagione lirica anche attraverso un percorso nella memoria di quel luogo unico rappresentato dall’Arena.
Dopo il restauro della scena e la ripresa del 2012 in occasione del ventennale della prima e del decennale della morte di Svoboda e la fortunata tournèe alla Royal Opera House di Muscat (Oman) del 2013, La traviata viene riproposta in tutta la sua bellezza e modernità all’interno di un progetto triennale di produzione della trilogia popolare di Verdi, avviato lo scorso anno con Il trovatore e destinato a concludersi con un nuovo allestimento di Rigoletto nel 2015, nel solco della tradizione di un festival che ha saputo offrire letture innovative dei titoli più amati del repertorio.
A dirigere l’Orchestra Regionale delle Marche è Speranza Scappucci, terza presenza femminile sul podio di questa stagione lirica dal titolo “L’Opera è donna”. Un cast completamente rinnovato vede nel ruolo di Violetta Jessica Nuccio, giovane soprano che ha iniziato la sua carriera proprio con questa parte al Teatro La Fenice di Venezia. Accanto a lei come Alfredo c’è il tenore Antonio Gandìa, Germont padre è il baritono Simone Piazzola, già ascoltato a Macerata nella scorsa stagione come Conte di Luna: una parte ripresa in tanti importanti teatri internazionali, tra cui il Teatro alla Scala.
La scelta di un giovane cast rispecchia l’idea originale di Henning Brockhaus: “sin dall’inizio ho temuto di lavorare con cantanti che hanno già fatto 20 allestimenti di Traviata e pensano di non poter imparare più nulla”.
Il punto di partenza del regista è stato il romanzo di Dumas, con la morte della protagonista all’inizio. Lo spettacolo è ricco di elementi onirici e simbolici: è l’idea di una tomba che si schiude, di un libro che si apre. Nel tentativo di restituire l’atmosfera dell’asta dei beni della protagonista, mostrare la società borghese che fruga nell’intimo di questa prostituta, Svoboda ebbe l’idea di questa lastra che riflette mantenendo sempre due prospettive, una visione dall’alto insieme a quella diretta del palcoscenico, fino a fare entrare il pubblico in scena, quando la lastra si solleva del tutto e diventa perpendicolare al piano riflettendo le persone sedute in platea.
Ancora Brockhaus i occasione della ripresa del 2012: “In vent’anni di riprese ho modificato e migliorato diverse situazioni, per cui ritengo che lo spettacolo sia molto più intenso adesso che nel ’92. Allora non c’erano fondi sufficienti per realizzare costumi nuovi, così affittammo dei costumi di Santicchi, bellissimi ma in uno stile diverso rispetto al resto. Io volevo che i costumi avessero il sapore sensuale dei ritratti di Boldini. Con i nuovi costumi di Giancarlo Colis questa Traviata è finalmente completa”.
Il Festival OFF
La giornata di domani 26 luglio prende il via con il Festival OFF.
Alle 12, agli Antichi Forni, il critico musicale del Corriere della Sera Enrico Girardi e il direttore d’orchestra Speranza Scappucci riflettono sul personaggio di Violetta. La storia della protagonista de La traviata è paragonata a quella della Marguerite di Dumas e della vera Dama delle Camelie Marie Duplessis, con un occhio alla Manon.
Alla Civica Enoteca Maceratese è protagonista invece la Ribona, che si alterna nei brindisi organizzati dal Comitato per l’Imprenditoria Femminile con la Vernaccia (Aida) e il Verdicchio (Tosca). Alle 17.30 e fino alle 20 è possibile ammirare l’esposizione delle imprenditrici del settore vino aderenti all’iniziativa; ospite la scrittrice e sommelier Auda Villa. Dalle 18 brindisi, musica e interviste con Lorenza Natali, Carlo Cambi, Alessandra Càpici e Cesarina Compagnoni.
Sempre alle 18, il parco di Villa Cozza si trasforma in un romantico e suggestivo auditorium che unisce in un tutt’uno musica e natura. Alle 19 è la volta di Pomeridiana, l’appuntamento a cura di Adam: Lucia Paccamiccio al violino e Elena Stamera al pianoforte accompagnano le letture di Roberta Sarti nell’incontro “Emma Bovary”, nel Cortile Municipale.
Alle 21 va in scena il capolavoro di Giuseppe Verdi e subito dopo, a mezzanotte, è in programma nella Sala Festival con “Libiam ne’ lieti calici”, in compagnia della sommelier Adua Villa.
Nelle foto (Tabocchini) un momento della Traviata