Norma lotta contro la struttura sociale in cui si trova per amore di Pollione, ma ne rimane schiacciata, additata come colpevole di peccato. Nella regia di Ugo Giacomazzi e Luigi Di Gangi, l’opera di Vincenzo Bellini parla di muri, divisioni, reti, trappole e libertà. I due registi siciliani, ispirati dall’artista sarda Maria Lai, guardano al muro immenso dello Sferisterio come metafora del mondo ideale che ci viene fatto credere di desiderare e che lo Stato fa assurgere a simbolo del diritto di protezione della propria identità.
Lo spettacolo, coprodotto con la Fondazione Teatro Massimo di Palermo, debutta il 23 luglio. Il cast di Norma presenta voci di grande levatura, come quella del soprano uruguayano Maria Josè Siri, interprete tra le più richieste che il 7 dicembre aprirà la stagione scaligera con Madama Butterfly. Pollione è Rubens Pellizzari, mentre il ruolo di Oroveso è affidato a Nicola Ulivieri. Torna anche Sonia Ganassi per Adalgisa, mentre Rosanna Lo Greco è Clotilde e Manuel Pierattelli è Flavio.
Federica Parolini, presenza ormai stabile allo Sferisterio con La Bohème “sassantottina” di Leo Muscato del 2012 – ripresa con successo lo scorso anno – cura le scene. I costumi sono di Daniela Cernigliaro, che ha già collaborato con Francesco Micheli in Candide a Firenze e a gennaio sarà impegnata in Attila al Comunale di Bologna, mentre Luigi Biondi si occupa del disegno luci.
La direzione musicale dell’opera è affidata a Michele Gamba, giovane direttore trentaduenne assistente di Daniel Barenboim e collaboratore di Tony Pappano, alla ribalta della cronaca nel marzo scorso per la sostituzione lampo ne I due Foscari alla Scala. L’esecuzione musicale è affidata alla Fondazione Orchestra Regionale delle Marche, al Coro Lirico Marchigiano “V. Bellini” e al complesso di palcoscenico Banda “Salvadei”.