Titolo enigmatico che ben si collega alla stagione lirica dell’Inganno. “Rappresentarlo o non rappresentarlo?”.
Su questo tema, oggi, giovedì 23 luglio, giorno dell’inaugurazione dello Sferisterio Opera Festival, si è tenuto il primo appuntamento delle ore 12 agli Antichi Forni, con gli aperitivi culturali, organizzati dall’Associazione Arena Sferisterio in collaborazione con Sferisterio Cultura e con i partner tecnici che hanno fornito il buffet (Carancini Carni, Roana, Parima, oleificio Cartechini, Belisario).
Dopo la partecipatissima inaugurazione di ieri, oggi gli spettatori hanno ascoltato Franco Lorenzo Arruga, giornalista, critico musicale, autore di copioni e libretti, presentato da Federica Frontini e Stefania Cinzia Maroni, entrambe dell’Associazione Sferisterio Cultura.
Il professor Arruga ha presentato il “Don Giovanni” di Mozart, l’opera che ha dato il via alla 45ma stagione lirica maceratese, con la regia, la scenografia ed i costumi di Pier Luigi Pizzi e la direzione di Riccardo Frizza.
Un incontro affascinante, in cui il Professor Arruga al pianoforte ha presentato una parte dell’opera di Mozart in cui regna l’inganno: Don Giovanni che seduce Zerlina e le chiede di sposarlo. “Il Don Giovanni è un’opera molto difficile per tutti – ha affermato il musicologo – dal cantante al regista. Un piccolo dettaglio può far cambiare l’intera rappresentazione, è una storia molto intricata, ma una volta in scena rivela completamente la sua bellezza”.
Arruga ha passa in rassegna i protagonisti: Don Giovanni è un ingannatore per eccellenza, ma anche il suo servo Leporello non scherza in fatto di ambiguità. Poi c’è Donna Elvira, “personaggio che sembra venire da un posto indecifrato e che a volte parla da sola”, Don Ottavio che sembra una figura “molle”, mentre in realtà canta pensieri di nobile intensità. Chiude Donna Anna, che insegue Don Giovanni e che probabilmente lo vorrebbe uccidere anche se il cavaliere non avesse ferito a morte il padre.
“Il Don Giovanni – ha concluso Arruga – nasce come una favola morale esemplare, con l’innocenza e la bellezza che ben presto portano al castigo, all’egoismo ed alla punizione”.