Si è chiusa trionfalmente la tournée in Oman

02 Novembre 2013

MUSCAT 02/11/2013 – Applausi infiniti per la terza ed ultima recita de La traviata, nella produzione del Macerata Opera Festival, andata in scena al Royal Opera House di Muscat, capitale dell’Oman.

Al termine della rappresentazione il pubblico ha salutato con una standing ovation gli interpreti – Desirée Rancatore (Violetta), Francesco Meli (Alfredo), Giovanni Meoni (Germont padre) -, il direttore John Neschling, il regista Henning Brockhaus, la Fondazione Orchestra Regionale delle Marche, il Coro Vincenzo Bellini, e ha chiamato a gran voce la Banda Salvadei e tutto lo staff, guidato dal direttore dell’organizzazione tecnico-artistica Luciano Messi.

I complimenti per il lavoro svolto sono giunti anche dal direttore generale del Royal Opera House Christina, C. Scheppelmann. Per lo Sferisterio si è trattato di tre recite, andate sold out, con uno straordinario gradimento da parte del pubblico.
Dopo questa prima tournée internazionale si sono poste delle solide basi per proseguire le attività con il teatro omanita.

La presenza all’estero di un’intera produzione (hanno lavorato in Oman un totale di 163 professionisti tra artisti, tecnici e staff, lo Sferisterio è stato aggregatore di un progetto che ha coinvolto vari soggetti protagonisti delle Marche tra cui la FORM, il Coro Lirico Marchigiano “V.Bellini”, il Teatro Pergolesi di Jesi e il Consorzio Marche Spettacolo) costituisce per il Festival una svolta importante che si inserisce nel rapido processo di internazionalizzazione promosso dal CdA dello Sferisterio, sotto la presidenza di Romano Carancini, e da Francesco Micheli.

In questi mesi il Macerata Opera Festival è stato un importante veicolo della cultura italiana e dell’immagine delle Marche a Mosca e a New York dove, nell’ambito del progetto “Marche is Good”, il direttore artistico ha animato anche un flash mob operistico sulla Quinta strada. In questo quadro ricordiamo anche la presentazione del Festival all’Istituto Italiano di Cultura a Madrid.

FOTO: Khalid AlBusaidi

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