La Royal Opera House, così vicina e così distante

18 Ottobre 2013

MUSCAT 18/10/2013 – La prova all’italiana con solisti e coro conferma le belle impressioni del giorno precedente. Si aggiunge il fattore acustico: la nostra produzione approda per la prima volta tutta quanta insieme nella sala da mille e una notte della Rohm: lo strepitoso mega-cofanetto tutto in legno scolpito e intarsiato regala ai suoni dell’orchestra e del coro una rotondità e una brillantezza stupefacenti. E non posso non pensare che la qualità del suono di questo teatro attinge alla perizia secolare dei teatri all’italiana.

Diario di Bordo dall'Oman

A seguire, nel pomeriggio, inizia l’Antepiano: l’ultima prova autonoma che il regista Brockhaus ha a disposizione per perfezionare il proprio lavoro. Lo spettacolo si presenta completo per luci, trucco, costumi, ma al posto dell’orchestra c’è il pianoforte.

Diario di Bordo dall'Oman

Osservo la preparazione per i camerini: le sarte omanite che vestono le signore del coro. Che distanza abissale tra la casta abahya che copre queste ragazze con i décolleté farciti di piume delle lorettes parigine. Felice se con questa Traviata in Oman le differenze si smussano, le distanze si accorciano.

Francesco Micheli

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