Il banchetto musicale approntato dallo Sferisterio per la 51° Stagione che corrisponde ad Expo2015, evento milanese che promette di investire tutta la Penisola e si concentrerà sui temi della nutrizione, è anche banchetto di voci. Il cartellone, illustrato in una conferenza stampa a cui hanno preso parte il presidente dell’Associazione Arena Sferisterio Romano Carancini, il vicepresidente dell’Associazione Arena Sferisterio Antonio Pettinari, il Direttore Artistico del Macerata Opera Festival Francesco Micheli e il Direttore dell’Organizzazione Tecnico-Artistica Luciano Messi, presenta insieme star e giovani promesse, ma soprattutto conferma la capacità del Festival di stabilire con gli artisti relazioni di collaborazione capaci di durare nel tempo. Ai cantanti di sicuro richiamo corrisponde una ricerca sui giovani registi più interessanti, scelta quasi obbligata per un Festival in cui ormai l’innovazione è una tradizione. “Non è più un segreto – dice Carancini – il nostro Festival attira l’attenzione dei maggiori Teatri italiani e non solo. Nelle prossime settimane pubblicheremo anche il bilancio sociale 2013 per sottolineare quanto lo Sferisterio sia importante per tutto il territorio sia in termini culturali, che economici e lavorativi”. Micheli passa in rassegna i cast delle opere in cartellone: “La scelta è caratterizzata da tre criteri: grandi nomi, giovani promettenti che calcano palcoscenici importanti e talenti locali o cantanto che fatto di Macerata una seconda casa”.
Apre la stagione il 17 luglio Rigoletto, conclusione della cosiddetta “Trilogia popolare” portata in scena in tre anni dal Festival: nel 2013 aveva aperto Il trovatore cui aveva fatto seguito la ripresa della celebre Traviata degli specchi nel 2014. Protagonista è Vladimir Stoyanov, baritono bulgaro presente in questi mesi anche come Germont in Traviata a Venezia e a Barcellona, mentre Jessica Nuccio, il giovane soprano palermitano che il pubblico dello Sferisterio ha apprezzato come Violetta nel 2014, canta nella parte di Gilda. Il Duca è Celso Albelo, tenore di voce luminosa e squillo spavaldo messosi in luce proprio in questo ruolo prima di cantare alla Scala e in tutti i maggiori teatri. Dirige il giovane romano Francesco Lanzillotta, già ascoltato in Teatri come la Fenice di Venezia,, il San Carlo di Napoli, il Verdi di Trieste, e il Filarmonico di Verona, oltre che alla testa della Rai di Torino e della Haydn di Bolzano. Responsabile della parte scenica è Federico Grazzini, regista e light designer la cui fantasia è stata apprezzata tra l’altro in un Barbiere di Siviglia ottimamente recensito al Circuito Lirico Lombardo, e in diverse produzioni a Wexford, al Comunale di Bologna e a Martina Franca.
Torna in scena il dittico verista per eccellenza, composto da Cavalleria Rusticana e Pagliacci. Protagonista di entrambi i titoli è il soprano Anna Pirozzi, rivelazione del Festival di Salisburgo 2013 dove ha cantato Abigaille in Nabucco con la direzione di Riccardo Muti, che l’ha poi voluta come Elvira in Ernani all’Opera di Roma. Le è accanto come Turiddu Rafael Davila, al suo debutto allo Sferisterio; Canio è invece Yusif Eyvazov, recentemente ascoltato sotto la direzione di Muti all’Opera di Roma in Manon Lescaut accanto a Anna Netrebko. L’orchestra è affidata a Christopher Franklin, già apprezzato a Macerata nei Sogni di una notte di mezza estate del 2013 e forte di una carriera che lo ha potato a dirigere importanti orchestre (Maggio Musicale, Royal Philharmonic) e ricevere inviti da teatri come il Regio di Torino, il Comunale di Bologna, il San Carlo di Napoli, il Carlo Felice di Genova, e l’Opera di Roma. Grande interesse per la regia di Alessandro Talevi, giovanissimo sudafricano con studi musicali alla Royal Academy di Londra e un incarico da direttore per l’opera indipendente al Sadler’s Well. In Italia è stato invitato tra l’altro dal Maggio Musicale, dal Festival della Valle d’Itria e dal Teatro delle Muse. Secondo il critico Paolo Isotta è “un genio”.
La bohème torna nell’allestimento che ha garantito a Leo Muscato il Premio Abbiati due anni fa: i protagonisti Carmela Remigio, soprano ormai di casa allo Sferisterio e capace di passare con eguale eleganza e partecipazione emotiva dalla Vitellia della Clemenza di Tito (la Fenice, 2014) alla Tatiana di Onegin (San Carlo, 2014), e il messicano Arturo Chacón-Cruz, lanciato nel 2005 dal concorso Operalia diretto da Plácido Domingo con cui quest’anno ha diviso la scena nei I due Foscari al Theater an der Wien. Tra i suoi ruoli anche Alfredo, che ha cantato a Monaco con Diana Damrau nel 2014. Sul podio il già direttore del coro V.Bellini David Crescenzi, che porta così anche allo Sferisterio un’esperienza come direttore d’opera maturata in numerosi teatri europei. “Voglio ringraziare la stampa che ci ha sempre sostenuto – dichiara Pettinari – ed inoltre intendo ricordare che la Presidenza della Repubblica ci ha onorati nel mese di luglio di una medaglia per il Cinquantenario, evidenziando quanto importante sia la nostra manifestazione”. Chiude Messi, “Abbiamo in mano un progetto che funziona, il Macerata Opera Festival rispetta in pieno anche il nuovo dettato ministeriale per accedere ai fondi del FUS (Fondo Unico per lo Spettacolo): mettere in scena tre opere per almeno otto serate ed avere 2mila giornate di lavoro”.
Il Cartellone
Giuseppe Verdi
Rigoletto (17, 25 e 31 luglio, 9 agosto)
Direzione Francesco Lanzillotta
Regia Federico Grazzini
Rigoletto Vladimir Stoyanov
Gilda Jessica Nuccio
Il Duca di Mantova Celso Albelo
Pietro Mascagni
Cavalleria Rusticana (18 e 24 luglio, 2 e 8 agosto)
Direzione Christopher Franklin
Regia Alessandro Talevi
Santuzza Anna Pirozzi
Turiddu Yusif Eyvazov
Ruggero Leoncavallo
Pagliacci (18 e 24 luglio, 2 e 8 agosto)
Direzione Christopher Franklin
Regia Alessandro Talevi
Nedda Anna Pirozzi
Canio Stuart Neill
Giacomo Puccini
La Bohème (26 luglio, 1 e 7 agosto)
Direttore David Crescenzi
Regia Leo Muscato
Mimì Carmela Remigio
Rodolfo Arturo Chacón-Cruz