Domani si inaugura la mostra Tucci l’esploratore dell’anima

06 Luglio 2017

Tucci l’esploratore dell’anima è il titolo della mostra che caratterizzerà l’estate maceratese 2017.

L’esposizione, con foto e video del famoso maceratese (Macerata 5 giugno 1894 – San Polo dei cavalieri 1984) considerato il più importante studioso italiano dell’arte e della religione tibetana, verrà inaugurata venerdì 7 luglio, alle ore 18, ai Magazzini UTO dove rimarrà aperta fino al 13 agosto.
La mostra, realizzata in collaborazione con l’assessorato alla Cultura del Comune di Macerata, Macerata Musei e l’Associazione Arena Sferisterio, è a cura dell’Associazione Arte Nomade.

“Di Tucci dobbiamo conservare con cura una bellissima intuizione – afferma l’assessore alla cultura Stefania Monteverde – l’invito a coltivare la comunione fiduciosa tra culture diverse. È qui la sua grande attualità”.

La mostra presenta fotografie in bianco e nero e reportage delle 8 spedizioni che Tucci organizzò e condusse in Tibet tra il 1928 e il 1956

Sono immagini che mostrano i paesaggi del “tetto del mondo”, gli incontri  con personaggi famosi e importanti che Giuseppe Tucci, fondatore della moderna tibetologia, ha incontrato e immortalato lungo i suoi cammini e non solo, come Madre Teresa di Calcutta e il presidente della Repubblica Giovanni Leone o ‘Zam-dpal rgya-tsho, abate del monastero di Kho-Cha ritratto nell’immagine scelta per pubblicizzare la mostra.
E ancora i famosi “portatori”, gli scavi archeologici in Pakistan, Afghanisan e Iran, scatti che lo ritraggono nelle diverse fasi della sua vita bambino, ragazzo e adulto.
La mostra si avvale anche di 5 video costituiti da spezzoni d’epoca che ritraggono Tucci a colloquio Fusco Maraini e con il presidente dell’Isiao Gherardo Gnoli e ancora un filmato frutto del montaggio di foto accompagnate  da una voce narrante che recita frasi dello stesso Tucci.

Tucci l’esploratore dell’anima ci presenta un uomo ricco di straordinari talenti intellettuali e umani, che conosceva e comprendeva in profondità le culture locali dei Paesi che esplorava anche grazie alla eccezionale padronanza della lingua tibetana e di molti suoi dialetti, oltre che del cinese e del sanscrito. Il suo grandissimo sapere costituisce l’eredità scientifica fondamentale dalla quale continuano a trarre vigore, ancora oggi, gli studi e le ricerche sul Tibet svolte in ogni parte del mondo.
La mostra sarà visitabile dal martedì alla domenica, dalle 16 alle 19, chiusa il lunedì.

 

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