Del Vecchio e Quartullo allo Sferisterio per Bohème

03 Agosto 2015

Fine settimana ricco di pubblico e ospiti famosi. In platea per lo spettacolo di Leo Muscato anche Andrea Del Vecchio, CEO della Novaport Italia, in questi giorni impegnato per l’acquisizione dell’aeroporto di Ancona
Fine settimana ricco di pubblico quello appena trascorso per il Macerata Opera Festival, che ha visto l’Arena riempirsi quasi in ogni ordine di posto nelle tre serate di rappresentazione e che ha avuto sabato, in occasione di Bohème, il momento di gala più importante con uno Sferisterio quasi sold out e tanti prestigiosi nomi in platea. A fare da “capo fila” al lungo parterre di ospiti il CEO di Novaport Italia Andrea Del Vecchio. Il manager riminese, in Arena insieme al responsabile marketing del consorzio Grotte di Frasassi, Maurizio Tosoroni, è in questi giorni nelle Marche per procedere all’acquisto da parte del colosso russo Novaport del pacchetto di maggioranza dell’aeroporto di Ancona. Novaport è leader del settore aeroportuale, in Russia controlla direttamente sette aeroporti lontani da Mosca come Novosibirsk, Volgograd, Astrakhan, Chelyabinsk, Chita, Tomsk e Barnaul con partecipazioni in altri dieci.

Il nuovo scenario che vede una maggior cooperazione con la Russia inoltre, faciliterebbe anche i rapporto dello Sferisterio che, insieme al world sponsor Giovanni Fabiani, da tre anni è attivo con progetti a Mosca e San Pietroburgo. Proprio quest’anno ha realizzato al Teatro Bolshoi un master class tenuta per il progetto Young Artists Opera Program, mentre nel 2014, grazie alla collaborazione con l’ambasciata a e la regione Marche permetteva ai turisti russi in possesso di un biglietto per il Macerata Opera Festival di non dover pagare il visto per l’Italia.

Oltre a Del Vecchio, presente allo Sferisterio per assistere al capolavoro di Puccini l’attore teatrale e cinematografico Pino Quartullo. Quartullo vanta una lunga attività cinematografica e ha lavorato con alcuni dei registi italiani più importanti quali Mario Monicelli, Luigi Magni e Dino Risi.

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