Un dato spicca su tutti nel bilancio consuntivo del 2015 dell’Associazione Sferisterio. Per la prima volta nella storia dell’arena maceratese, l’apporto economico privato supera i contributi pubblici: 54,94% contro 45,06% (ovvero 2.043.935 di euro contro 1.676.601). Un risultato che permette anche quest’anno di avere un altro risultato di esercizio in pareggio, come sempre accade dal 2012.
“Siamo forti e vitali – dice Romano Carancini, presidente dell’Associazione Arena Sferisterio, nella conferenza stampa odierna che si è tenuta in Comune insieme al vice presidente dell’Associazione Antonio Pettinari, al sovrintendente Luciano Messi, e a Giorgio Piergiacomi, presidente del collegio dei revisori dei conti – . Quattro anni fa, con grande spirito comune abbiamo avviato questo percorso che si sta mostrando davvero felice. Nel 2015 il Macerata Opera Festival esce in sostanziale equilibrio, con un utile di 2009 euro, risultato straordinario a fronte dei contributi pubblici in calo. Questo è stato possibile per il rigore che c’è nella pianificazione e nel controllo della spesa: in preventivo per la Stagione Lirica abbiamo previsto 2.810.000 euro e la spesa a consuntivo si è distaccata di 4.477 euro, includendo al suo interno le attività del Festival Off. La scelta di Luciano Messi come sovrintendente, la sua esperienza nell’organizzazione della produzione e nella gestione amministrativa e artistica, è molto importante proprio in questo senso”.
A fronte della spesa complessiva di 3.718.527 euro, che oltre alla stagione lirica, comprende l’amministrazione generale e tutte le altre attività, le entrate provengono da quattro direzioni. I contributi pubblici sono stati il cruccio del 2015, il drastico calo aveva generato il grido di allarme di agosto ed era fondato: in preventivo erano stati messi 1.910.000 euro, mentre nella fase di consuntivo sono stati ben 233.399 euro in meno. Si aggiungono le sponsorizzazioni e i contributi privati che hanno toccato quota 600mila euro, la biglietteria con oltre un milione di incassi (1.036.293), importi in linea con il preventivo. Ci sono infine le entrate per proventi diversi e altre attività per oltre 400mila euro, che portano il totale dei ricavi a 3.720.536 euro contro i 3.650.000 preventivati.
“Ci sono aspetti significativi nel bilancio – ha aggiunto Messi -. Al controllo della spesa relativa alla Stagione Lirica si affianca il contenimento dei costi dell’amministrazione generale, con un risparmio di quasi 50mila euro; inoltre, gli ottimi risultati di biglietteria e di fund raising sono tutt’altro che scontati e, nel ripetersi di anno in anno, danno un segnale molto forte. Poi c’è la sorpresa delle entrate da altre attività, che sono ormai tantissime: Festival Off, Recina Live, il balletto cinese Marco Polo, la Festa Marchigiana, la serata con Einaudi, gli spettacoli noleggiati al Circuito Lirico Lombardo, l’attività formativa Incontra l’Opera, lo spettacolo presso Expo, la Rete Lirica delle Marche, il supporto tecnico a Musicultura, le manutenzioni dello Sferisterio e altre ancora. L’Associazione mette in campo valori importanti: il progetto generale varato dal CdA alla fine del 2011, il progetto artistico di Micheli, la qualità degli spettacoli, il pubblico che accorre in media con oltre 2mila spettatori paganti a recita e sviluppa un movimento di oltre 30.000 spettatori a stagione, il lavoro con 500 persone per 20.000 giornate complessive, di cui un quinto under35. C’è anche un fondamentale valore territorio. Col 90% delle maestranze di provenienza regionale e il 70% della spesa che ricade direttamente nelle Marche sotto forma di reddito o di acquisto di beni e servizi, oltre all’indotto”.
Prosegue Pettinari: “Abbiamo sfatato tantissimi luoghi comuni. Non è vero che alla lirica servono ingenti risorse per avere qualità, le nostre nuove produzioni sono già richieste da altri teatri. Non è vero che l’opera interessa solo ad alcune persone, abbiamo una componente di giovani in teatro in crescita; non è vero che la crisi non fa vendere biglietti e soprattutto non è vero che la stagione lirica non porta benefici al territorio. La comunità provinciale sente suo lo Sferisterio”.
Molto interessante anche l’aspetto patrimoniale finanziario. “Oggi l’Associazione, grazie a comportamenti virtuosi messi in atto negli ultimi anni – ha concluso Piergiacomi -, è decisamente più salda del 2010, e ha numeri migliori rispetto al 2014. La gestione ha generato flussi di cassa positivi che hanno permesso di ridurre sia l’indebitamento lordo, da considerarsi come debiti totali, che l’indebitamento netto, da considerarsi quale differenza tra debiti totali e crediti totali. Quest’ultimo è passato dai quasi 1,2 milioni di euro del 2010 a circa 200mila di fine 2015. Non secondari altri due dati: le minori spese sugli interessi passivi, scesi da 138mila euro nel 2010 a 42mila euro, e il venir meno di alcune aree di rischio che hanno permesso di liberare risorse da poter utilizzare nella gestione corrente”.