Macerata 25 luglio. Un percorso all’interno del lavoro più rivoluzionario che Verdi abbia composto e che più si avvicina ai drammi shakespeariani, alla scoperta del protagonista che condensa in sé tutta l’arroganza dei personaggi del drammaturgo di Stratford. Un viaggio nei meandri della psiche di Rigoletto svolto attraverso l’alternarsi di momenti musicali ad un’appassionata spiegazione di Alberto Batisti, curatore dal 2008 di una delle sagre musicali più importanti in Italia, e ospite odierno degli Aperitivi Culturali.
«Questo dramma l’ho stampato nel cuore sin dalle scuole elementari, mi accompagna da tutta la vita. Un sacrario dell’umanità che si fa conoscere nella sua forma più orrenda e ripugnante – dichiara Batisti – . Rigoletto è l’empio per eccellenza, colui che crede di essere superiore alla morale comune. La disumanizzazione di un uomo a cui viene negato il pianto, facoltà che riacquista solo quando la sua maledizione ormai è compiuta. Colui che non rivendica il fatto di essere un gobbo deforme, ma quello di essere costretto dall’uomo e dalla natura a servire».
Un intervento, quello del musicologo, che ha strappato un lungo applauso da parte del numeroso pubblico accorso, confluito poi nelle sale posteriori della galleria per l’aperitivo del giorno offerto dal locale QuantoBasta, accompagnato dal prestigioso Verdicchio di Matelica.
Domani domenica 26 luglio, in attesa della prima de La Bohème, il regista Muscato e il critico musicale de «La Repubblica» Angelo Foletto, dialogano su Un toscano a Parigi , domandandosi quanto l’ambiente culturale e musicale parigino possa avere influenzato l’opera pucciniana. L’appuntamento è come sempre alle 12 nelle sale degli Antichi Forni. La parte gastronomica è offerta da Doppio Zero. Gli Aperitivi Culturali, curati da Cinzia Maroni e organizzati dall’Associazione Sferisterio Cultura sono ad ingresso gratuito.