Aveva aperto la stagione 2003 dello Sferisterio, di fronte ad un pubblico di 100 spettatori seduti su cumuli di marmo tenuti insieme da una rete. L’energia e il carisma de “El cimarròn”, il recital musicale di Hans Werner Henze, tornerà in scena nell’ambito di due rassegne teatrali di rilievo: il Ravello Festival e l’edizione 2005 di Terra dei teatri.
Zelotes Edmund Toliver, interprete newyorchese dall’enorme fisicità dello “schiavo cubano fuggiasco”, il cimarròn, appunto, si esibirà nella cittadina salernitana il 10 luglio per ben due volte, alle 19.30 e alle 22.30. Dopo il Teatro delle pietre di Appignano, anche in questo caso è stata scelto un luogo scenico molto particolare, il parcheggio davanti al Duomo. All’evento presenzierà lo stesso Hans Werner Henze, una delle figura più emblematiche del nostro tempo, dotato di un istinto per la struttura drammatica, che informa di uguale forza la sua musica sia se scritta per la scena che per la sala da concerto.
Il 21 luglio, ore 21.15, invece, lo spettacolo farà tappa a Villa Buonaccorsi di Potenza Picena per il “Festival Terra dei teatri”. L’ingresso è gratuito. Riconfermato quasi per intero lo staff originario. La regia è sempre curata dall’ingegnoso Henning Brockhaus, che, spiegando il suo allestimento, sottolinea: “Non si tratta di spazio esterno al personaggio; è una parte dello stesso e il pubblico viene accolto al suo interno per godere di un punto di vista eccezionale: vivere l’accadimento dalle viscere del personaggio stesso. Il Cimarròn è”.
Alla base di questa opera c’è un testo di Miguel Bernet, il quale nel 1963 trovò sulla stampa cubana un’intervista ad un anziano di 104 anni, che raccontava aspetti della schiavitù e della guerra di indipendenza. Ma, in particolare, l’uomo dichiarò di essere stato uno schiavo fuggiasco sui monti della provincia di Las Villas. Il fatto impressionò molto lo scrittore, che iniziò a raccogliere materiale per un libro in prima persona sulla vita dell’intervistato.