Sagione lirica 2006: definiti i cast


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Dopo Monaco lo Sferisterio conquista anche Parigi

Dopo Monaco di Baviera, Arena Sferisterio in evidenza anche a Parigi nel corso di un
incontro che si è tenuto nella sede dell’Ente italiano per il turismo (Enit), a due passi dal teatro dell’Opéra, presente l’assessore al Turismo del Comune di Macerata, Stefano Di Pietro.
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Presentato il cartellone 2006

È stata presentata giovedì scorso la 42^ stagione lirica dello Sferisterio. Nella conferenza stampa che si è tenuta agli Antichi Forni a Macerata, il presidente e il vicepresidente dell’Associazione Arena Sferisterio, rispettivamente Sindaco di Macerata Giorgio Meschini e Presidente della Provincia Giulio Silenzi, con la partecipazione del direttore artistico Pier Luigi Pizzi e del consigliere Evio Hermas Ercoli, hanno annunciato le caratteristiche della stagione 2006.
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La Guardia di Finanza negli uffici di MacerataOpera

Su incarico della Procura regionale della Corte dei conti, il Nucleo regionale della Polizia tributaria
delle Marche della Guardia di finanza ha svolto questa mattina accertamenti presso la sede
dell’Associazione arena Sferisterio.
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Il 27 aprile presentazione della stagione lirica 2006

Verrà presentato il prossimo 27 aprile il programma completo della stagione lirica 2006. Appuntamento alla Galleria degli antichi forni in Piaggia della torre alle ore 12.
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Stagione lirica 2006: definite le date

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Stagione lirica 2006: definiti i prezzi dei biglietti

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Pier Luigi Pizzi alla guida dello Sferisterio

Il Consiglio di Amministrazione dell’Associazione Sferisterio ha affrontato concretamente la programmazione della prossima stagione lirica e la sua Direzione Artistica.
Su sollecitazione del Presidente Meschini, il maestro Pier Luigi Pizzi ha sottoposto un progetto organico per la stagione 2006. La richiesta è stata motivata sia dal grande successo delle produzioni di Pizzi nelle due stagioni precedenti (Les Contes d’Hoffmann, Les mamelles de Tirésias, Andrea Chénier), che dalla qualità e professionalità di un personaggio, Legion d’honneur di Francia, grande Ufficiale della Repubblica, premio Rubistein dell’anno, univocamente riconosciuto come uno dei più importanti uomini di spettacolo del panorama internazionale.
Il maestro Pizzi, che ha definito lo Sferisterio un teatro “particolare ed anomalo”, ha esposto un progetto complesso ed affascinante, partendo da alcuni elementi che riguardano la struttura del teatro stesso. In particolare ha definito la buca d’orchestra e soprattutto il palcoscenico, ormai strutturalmente inadeguati. Di qui il suggerimento di rimetterli in piena efficienza in due anni, ipotizzando per la stagione del 2006 la demolizione delle parti laterali del palcoscenico, lasciando la parte centrale ed impegnando per le scene delle opere prodotte tutti i 120 metri del palcoscenico. Per il 2007 il palco verrebbe ricostruito, migliorandone le funzionalità scenotecniche, sulla base del progetto già presentato dal maceratese Franco Malgrande.
Pizzi ha aggiunto che non solo i titoli debbono tener conto di questo intervento, ma che bisogna pensare alla stagione lirica di Macerata come ad un vero e proprio Festival, legando i titoli ad un progetto artistico e culturale.
In questo senso Pizzi ha proposto la produzione de Il Flauto Magico di Mozart, che si inserirebbe opportunamente nell’anno dedicato al grande compositore, costituendo inoltre l’unica produzione estiva di un’opera mozartiana in Italia che rappresenta una vera esclusiva europea.
Accanto a questa opera, con cui si aprirebbe la stagione 2006, Pizzi ha indicato Aida e Turandot. Aida si collega a Il Flauto Magico attraverso l’Egitto e la sua simbologia; Turandot attraverso la favola ed il racconto.
Due opere quindi assolutamente popolari ed apprezzate dal grande pubblico, che andrebbero in scena per cinque serate ognuna, accanto a tre recite del grande titolo mozartiano.
Rispetto al suo ruolo allo Sferisterio, il maestro Pizzi ha precisato che lui accetterebbe volentieri un quello di “traghettatore” verso una nuova fase e verso un potenziamento strutturale del teatro, lasciando all’Associazione tempi più ampi per una scelta pluriennale di Direzione artistica. In questo senso, l’Associazione richiederà ad alcuni professionisti, tra i molti che si sono proposti o che sono stati segnalati, dei progetti pluriennali per lo Sferisterio, scegliendo entro i primi mesi del 2006 Direzione Artistica e progetto.
Pizzi ha anche precisato con assoluta chiarezza che si rende disponibile a guidare la stagione 2006 perché crede fermamente nello Sferisterio e nelle sue potenzialità. Proprio su questo, sui rapporti tra teatro e territorio, tra stagione lirica e potenzialità turistiche, Pizzi si è trovato d’accordo con le ipotesi dell’Associazione e ha dato la sua disponibilità a collaborare anche su tale terreno.
Ascoltato con attenzione il progetto di Pizzi, che ha poi lasciato la riunione, il Consiglio di Amministrazione, all’unanimità, ha assunto una forte decisione, approvando e scegliendo tale progetto per la stagione lirica 2006 dello Sferisterio.
Nei prossimi giorni il CdA si riunirà nuovamente per assumere decisioni in merito alla scelta del Direttore Amministrativo e degli altri professionisti che dovranno collaborare concretamente alla gestione della futura stagione.

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Orchestra Filarmonica delle Marche: un punto di forza

Con la Tosca di questa sera si conclude la Stagione Lirica dello Sferisterio e contemporaneamente anche l’impegno dell’Orchestra Filarmonica delle Marche.
E’ stato un vero piacere sentire dal pubblico e dalla critica giudizi molto positivi sulla crescita professionale e sulla qualità musicale della nostra Orchestra. Solo alcuni anni fa, in stagioni di grande successo, era l’Orchestra il piccolo neo, il punto di “debolezza”. Oggi, invece, rappresenta un punto di forza, una energia positiva sia per la Stagione allo Sferisterio, sia per i concerti tenuti sul territorio, come il Requiem di Mozart dell’Abbadia di Fiastra, applaudito da centinaia di persone.
Questa crescita è dovuta all’impegno di chi gestisce l’Orchestra, ma soprattutto ai musicisti che, oltre al talento e alla professionalità, mettono nel loro lavoro passione, generosità e amore per la stessa Orchestra, che sentono come un loro patrimonio, e per il nostro Territorio.
L’Orchestra Filarmonica delle Marche rappresenta un bene prezioso della nostra Regione per l’enorme lavoro sviluppato con le tre Stagioni liriche di Macerata, Ancona e Jesi e per una importante Stagione sinfonica sviluppata in tanti comuni della nostra Regione, ma anche perché a comporla sono in maniera assolutamente prevalente musicisti marchigiani. A Macerata, ad esempio, su 92 elementi, 75 sono stati marchigiani e, dato di grande importanza, l’età media è sui trent’anni.
Già dai primi di settembre l’Orchestra si trasferirà a Jesi per la Stagione Lirica del Pergolesi, poi alle Muse di Ancona, e fino alla fine dell’anno concluderà la sua Stagione sinfonica con numerosi concerti in molti comuni della Marche. Per il prossimo anno, pur nelle grandi difficoltà in cui si dibattono tutti i soggetti musicali delle Marche e d’Italia, è nostra intenzione rilanciare la nostra attività dedicando una particolare attenzione all’educazione musicale dei giovani ed alla presenza anche nei piccoli Teatri storici delle Marche. Ci conforta in questo impegno l’intelligente attenzione che ci riservano sia l’Assessorato alla Cultura della Regione, sia quello degli altri Enti soci, a partire dal Comune e dalla Provincia di Macerata.
Nella qualità di Presidente della Fondazione Orchestra regionale delle Marche, a conclusione della Stagione lirica dello Sferisterio, mi sia consentito ringraziare Macerata che ci ha ospitato con la consueta affettuosa familiarità e i musicisti che ci hanno regalato anche quest’anno una stagione di ottima musica.

Renato Pasqualetti
Presidente della Fondazione Orchestra regionale delle Marche

      

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Andrea Chénier. Piero Giuliacci entusiasma il pubblico, domani l’ultima replica

Un Andrea Chénier entusiasmante è stato quello portato in scena ieri sera da Piero Giuliacci. La sua intensa interpretazione delle più celebri arie dell’opera, Un dì all’azzurro spazio, Sì, fui soldato, Come un bel dì di maggio e le altre, hanno strappato applausi e estasiati apprezzamenti al pubblico. Dotato di una vocalità profonda, di un timbro solare e possente anche nei registri più bassi, di una buona gamma cromatica e di un fraseggio appassionato e ricco di slanci, Giuliacci si è impegnato con estrema generosità in questa prova. Non è la prima volta che si cimenta con il personaggio del poeta francese, che ha già portato in scena al Teatro Massimo di Palermo.
Ottima l’intesa con la bravissima Raffaella Angeletti. Il maestro Pier Luigi Pizzi, pur lasciando scorrere il tema politico di fondo che anima la vicenda (la tesi che la Rivoluzione “divora” i suoi figli migliori) ha prosciugato la vicenda all’essenziale, puntando soprattutto sui sentimenti di amore e odio, gelosia e nobiltà d’animo che animano i tre protagonisti dell’opera (Andrea, Maddalena e Gérard) e presentando una “lettura” di tipo quasi intimista caratterizzata da un clima notturno realizzato dalle belle luci di Sergio Rossi.
Vincitore assoluto del Puccini Foundation Competition di New York nel 1996, da allora Piero Giuliacci è stato invitato a cantare nei principali teatri internazionali. Dopo le numerose interpretazioni della Bohème (a Shangai, Taiwai e Klagenfurt), di Tosca (a Bari, all’Opera di Roma) e di Turandot (a Copenhagen, Avenches, Palm Beach, ed all’Arena di Verona). Le caratteristiche della sua voce gli hanno permesso di affrontare anche i principali ruoli verdiani. Ha cantato Aida in Europa e nel Sud America, per l’inaugurazione di uno Stadio di oltre 22000 posti in Michigan (Usa), per l’apertura di un nuovo Teatro a Shangai, Cina, in tournée con l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, in Sudafrica ed a Lisbona. Al Teatro Regio di Parma, nel 2000 è stato un acclamato Lohengrin. Interprete di Don Carlo e Rigoletto alla Palm Beach Opera, di Ernani a Ravenna e Vigoleno, del Trovatore a Montecarlo, Praga e Bucarest, Reggio Emilia e Modena, è stato successivamente invitato da Zubin Mehta al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino. All’Arena di Verona è apparso di fronte a 25000 spettatori in una nuova produzione di Zeffirelli de Il Trovatore, per poi tornare all’Arena durante l’estate 2003 per Turandot ed Aida.
Domani sera alle 21.30 l’ultima replica.
      

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