Il Macerata Opera Festival 2019 sarà #rossodesiderio

21 Luglio 2018

Allo Sferisterio, dal 19 luglio all’11 agosto, andranno in scena Carmen, Macbeth, Rigoletto

Un’immagine del “Rigoletto” andato in scena nel 2015 al Macerata Opera Festival

 

Sarà #rossodesiderio il tema del Macerata Opera Festival 2019, declinato nei toni della gelosia, del potere e della possessività, evocati rispettivamente da Carmen, Macbeth e Rigoletto, le tre opere in programma.

La 55a edizione del festival maceratese si apre con una nuova produzione del capolavoro di Georges Bizet Carmen che andrà in scena il 19 e 28 luglio e il 3 e 10 agosto: sul podio il direttore musicale Francesco Lanzillotta e la regia affidata a Jacopo Spirei, fra i migliori talenti italiani della generazione dei quarantenni. Completano il programma operistico due allestimenti di grande successo per due titoli capitali del catalogo di Giuseppe Verdi: Macbeth con la regia di Emma Dante – spettacolo vincitore dell’Herald Angel Award di Edimburgo nel 2017 – , coprodotto dall’Associazione Arena Sferisterio insieme al Teatro Massimo di Palermo e al Regio di Torino, che vedrà sul podio Francesco Ivan Ciampa (20 e 26 luglio; 4 agosto); quindi l’acclamato Rigoletto andato in scena a Macerata nel 2015 con la rutilante regia di Federico Grazzini e la direzione di Giampaolo Bisanti (21 e 27 luglio, 2 e 9 agosto).

Nella Carmen – completata da Georges Bizet su libretto di Henri Meillac e Ludovic Halévy nel 1875 – agisce un triangolo rosso di seduzione, amore e gelosia tra Carmen, Don José ed Escamillo che dapprima li avvince ma poi li divide, portando alla morte della protagonista in un estremo afflato di libertà ed emancipazione. A muovere il quadro passionale una partitura indimenticabile nella quale spicca la celeberrima “Habanera”.

Nel Macbeth – scritto da Giuseppe Verdi su libretto di Francesco Maria Piave nel 1847 – la sete di potere tinge di rosso le vicende di cui sono protagonisti la crudele Lady Macbeth e l’inquieto protagonista eponimo in un l’oscuro e stregonesco scenario dal quale uscirà vincitore Macduff, come la profezia iniziale aveva previsto. Nella densa e raffinatissima partitura non mancano i coinvolgenti momenti corali (come “Patria oppressa!”) e la commovente aria “Pietà, rispetto, amore”.

Nel Rigoletto si assiste a un crescendo di violenza e smania di possesso che vedrà il protagonista trasformarsi da fedele complice del Duca di Mantova in suo acerrimo nemico dopo il rapimento della figlia Gilda che, tuttavia finirà per soccombere, tramutando l’effimera vendetta paterna in tragica disperazione. Fanno parte di quest’opera – scritta da Giuseppe Verdi su libretto di Francesco Maria Piave nel 1851 – alcuni fra i motivi che sono divenuti quintessenza del melodramma italiano, come “Questa o quella”, “Cortigiani, vil razza dannata”, “La donna è mobile”, il quartetto “Bella figlia dell’amore”.

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