BANDO NOTTE DELL'OPERA 2019

Ecco i progetti di teatro musicale vincitori del concorso per la Notte dell’Opera, realizzato in collaborazione con Comune di Macerata e Banco Marchigiano

OPERA GUITTA

Il tema principale d i questa creazione è il potere. Opera Guitta infatti, oltre ad essere un omaggio appassionato e delirante alle grandi arie d’opera, da Donizetti a Mozart, da Rossini a Verdi, mette inscena una vendita di schiavi.

La situazione drammatica viene annunciata prima dell’inizio dello spettacolo: un cartello rivela ai passanti che si svolgerà una vendita di schiavi e per buona parte dello spettacolo la finzione viene portata avanti, arrivando a chiedere ai presenti di fare un’offerta.

Grazie a questo espediente, la relazione fra i personaggi sulla scena porta la tematica dei rapporti di potere fino alle estreme conseguenze, fino alla forma più estrema di potere: la
vessazione.

Questa situazione genera un grande effetto comico che la clowneria da secoli utilizza, mettendo in relazione i suoi archetipi: l’Augusto, il Bianco, il Monsieur Loyal, il Contro-Augusto. Ma il potere e la possessività esercitati dalla venditrice di schiavi portano anche a una situazione drammatica che genera una serie di riflessioni che spesso il pubblico confida agli attori al termine dello spettacolo. L’immedesimazione tipica del gioco teatrale gioca un ruolo fondamentale in queste riflessioni.

Infine, la rivalità scatenata dalla venditrice fra la soprano e il musicista, porta a un crescendo di giochi di virtuosismo, sorprese, acrobazie fino all’esplosione del can-can finale.

scritto e diretto da Antonio Vergamini

con Nicanor Cancellieri, Irene Geninatti Chiolero, Franca Pampaloni

FUORI PORTA

Viaggio ai confini della fantasia

Rosso come allegria, come il naso rosso di un clown.

Da Oriente ad Occidente si attribuisce alla “porta” una simbologia ampia e ricca di significato. Nelle diverse culture l’atto del “varcare una soglia” ha il significato di riunirsi ad un mondo nuovo e la porta rappresenta la separazione o la comunicazione tra i due ambiti, non solo come identificazione dello spazio fisico che delimita l’esterno dall’interno o viceversa, ma anche come passaggio tra due livelli: il noto e l’ignoto, il profano e il sacro.

Cosa succede allora se un clown riceve in regalo una porta e questa diventa il suo giocattolo che si apre con la chiave della fantasia?

FUORI-PORTA è uno spettacolo di pantomima, musica, improvvisazione, pane e fantasia che farà riflettere sulle porte visibili e invisibili che abbiamo aperto e chiuso nella nostra vita. Uno spettacolo che coniuga sapientemente la tecnica mimica alla drammaturgia comica. Sia nella versione da teatro di strada che in quella da palco.

di Piero Massimo Macchini, Paolo Figri e Domenico Lannutti
con Piero Massimo Macchini e Paolo Figri

MUSICAMDO JAZZ ORCHESTRA

suona la rinascita di un intero territorio

La Musicamdo Jazz orchestra rappresenta un forte segnale di rinascita dei territori colpiti dal sisma.

L’Associazione Culturale Musicamdo di Camerino, che opera dal 2002 sul territorio con una serie di eventi e festival di rilevante successo, fonda nel settembre 2018 la Musicamdo Jazz Orchestra composta da 21 musicisti, professionisti e non, accomunati dalla passione per il jazz e dall’amore verso il territorio dove vivono. Una orchestra che effettua le prove a Camerino e Macerata e chiama a raccolta i suoi componenti dalle città dell’alto maceratese colpite da sisma. 

In occasione della Notte dell’Opera la Musicamdo Jazz Orchestra presenta un repertorio legato al tema della serata #rossodesiderio con brani arrangiati per la big band di compositori legati al mondo del jazz e non solo, comunque scaturiti da profonde storie passionali: Fever (O. Blackwell – Eddie Cooley), Sunny (J. Hebb), Can’t Take My Eyes off You (F. Valli), My Cherie Amour (Stevie Wonder), Habanera (Tratto dalla Carmen di Bizet), Bolero (Ravel).

esecuzione: Musicamdo Jazz Orchestra

NELL’ABBRACCIO DEL TANGO

Lo spettacolo viaggia sulle note del tango e il Jazz Tango Trio “Tangofonici” proietta lo spettatore nel magico mondo del tango argentino sia come espressione di danza che di musica ed arriva ai grandi maestri del Tango Argentino come Piazzolla, Pugliese, D’Arienzo, Color Tango, Canaro e tanti altri mostri sacri del panorama tanghero argentino.

Il jazz live tango sarà accompagnato dalle coreografie e dalle esecuzioni della compagnia/accademia Pasion Tango, composta da 10 ballerini e ballerine.

Un viaggio in musica, poesia e danza che accompagnerà il pubblico in un vortice di emozioni e sensazioni forti che solo il vero tango sa generare, in un amplesso di luci e colori che solo la musica del tango può creare magicamente.

esecuzione musicale: Jazz Tango Trio Tangofonici
coreografie: Compagnia/Accademia Pasion Tango

OPHELIA CHI?

Femminile plurale

Ophelia chi? è un’esperienza immersiva in cui il pubblico-protagonista si trova ad interagire con le immagini proiettate. L’auditorio acquista il ruolo di soggetto partecipante nel momento in cui viene chiamato, mediante suggerimenti visivi, ad attraversare, manipolare, agire il medium, trasformandosi così in tela su cui proiettare il video, corpo che modifica l’immagine entrandovi dentro.

Su quattro schermi verranno proiettate le storie di quattro donne differenti, narrazioni il cui minimo comun denominatore è il rosso sangue del delitto. Contemporaneamente gli amplificatori riprodurranno le voci delle quattro figure. Lo spett-attore potrà scegliere di attraversare le immagini-schermi in un percorso che lo vedrà interagire con la materia-tela o potrà scegliere di assistervi dal di fuori, quale testimone di un rito.

La proiezione racconta una storia, indaga le figure femminili della letteratura teatrale. L’ispirazione principe ci è data dalle donne shakespeariane in particolar modo da Ophelia, creatura enigmatica per tanta critica teatrale, e da Lady Macbeth, despota in preda a deliri di onnipotenza, signora della morte assetata di potere; entrambe colpevoli di delitti, la prima contro se stessa, la seconda contro gli altri.

Una pluralità di voci racchiuse in un solo corpo in cui il dialogo piano piano ricompone i suoi pezzi e si fa monologo, restituendo al contempo la policromia delle personalità compresenti.

ideazione Anna Maria Michetti, Leonardo Giacomini, Valentina Sannucci
regia Anna Maria Michetti
testo Valentina Sannucci
direzione artistica, post produzione, video mapping e installazione Carlo Moschettoni
con Anna Maria Michetti e Valentina Sannucci

PROGETTO L.O.V.E.

by Quartetto F.A.T.A.

L.O.V.E. (Lussuria – Oblio – Vanità – Estasi), il desiderio attraverso la musica.

“Love” come “Amore” ma anche come acronimo di forti desideri. L’Amore rappresentato come il più “rosso” dei sentimenti, il motore delle passioni più grandi.

Il programma prevede l’esecuzione di arie dalle opere in cartellone arrangiate appositamente per l’occasione, così come brani ispirati alle passioni: quella per i film attraverso l’esecuzione di famose colonne sonore; quella per il mistero evocato nel Macbeth con il brano “Four Witches in San Diego”; quella per i videogiochi con un divertente e virtuosistico medley di sigle conosciute. Non mancheranno accenni a Vivaldi, cosiddetto “Prete Rosso”, e riferimenti al colore rosso come connotazione di vita che ci riporta dritti alla “Musica del Cuore”.

Il quartetto presenta brani dalla forte sperimentazione che prevedono l’impiego di flauti, ottavini, voci recitanti ed effetti vocali di ispirazione contemporanea. Allo stesso tempo gli arrangiamenti richiamano standard ritmici e melodici conosciuti in modo da essere comprensibili ad un vasto pubblico.

Le componenti del Quartetto F.A.T.A. sono:
Lucia Paccamiccio, Marta Montanari, Alessandra Petrini, Elisa Ercoli.

ROJO

di Federico Garcìa Lorca

“Dalla grotta si levano lunghi singhiozzi. (il viola sul rosso)
Nella voce rotta vanno i suoi occhi (il nero sul rosso)
E la grotta imbiancata trema nell’ oro (il bianco sul rosso)”.

“La Grotta” di Federico Garcia Lorca

 

Se la bellezza, la forza, la meraviglia che scaturiscono dalla poesia di Federico Garcia Lorca fossero un colore, questo colore sarebbe indubbiamente il rosso.

ROJO è un viaggio attraverso la poesia del grande autore spagnolo. Un’orchestra in scena. Quattro strumenti: la fisarmonica con la sua dote popolare; il violino romantico e malinconico; il contrabbasso che si fa grave e inclusivo; la voce, che nasce dal vibrare delle corde dell’anima.

Variano i suoni, come variano i colori del racconto, ma l’armonia con cui poesia e musica si incontrano, si alternano, si dominano è come il rosso de La Grotta, il filo conduttore, la passione, da cui traggono slancio i contrasti più violenti, tra tutti quello tra amore e morte.

ROJO è uno spettacolo avvolgente che restituisce al pubblico un’alternanza di emozioni: un’esperienza struggente e malinconica, vitale ed allegra, come la stessa poesia di Lorca.

I testi di Lorca, tratti da Romanzo Gitano, Poema del cante jondo, Lamento per Ignacio Sanchez Mejas, Sonetti, Stampe del cielo, sono interpretati da Paola Giorgi
Le musiche di Astor Piazzolla, Richard Galliano, Manuel De Falla, Christian Riganelli, sono eseguite dal vivo dal Vojage Trio.

WOMAN IN RED

Un intervento urbano

Attraverso un’azione ludica tanto performativa quanto scenografica, il progetto Woman in Red si propone di traslare l’opera di Bizet fuori dal proprio spazio deputato, per ibridarla con la vita quotidiana, il tempo e il suo scorrere.

L’intervento urbano vuole accendere un riflettore sull’attualità della figura di Carmen e sul suo coraggio, restituendole una dignità diversa rispetto al ruolo di femme fatale a cui sovente viene relegata. L’operazione urbana si propone di raccontare la storia di questa donna a partire dal grande arioso drammatico …En vain pour éviter les réponses amères, che celebra il ruolo del destino e la sua ineluttabilità.

Carmen chiarisce in modo toccante come «la mort» l’attenda insieme all’amante: la zingara è qui autentico personaggio di tragedia, perché accetta il proprio destino, sapendo di aver turbato l’ordine ‘naturale’ del mondo, sia pure rimpicciolito nel letale microcosmo da sagrestia di don José. Carmen sa bene che la sua sorte è ineluttabile; non è, né può essere serena, ma non si tira indietro davanti alla vita.

Circondata dalle candele, un’attrice vestita da gitana e avvolta in un velo di pizzo rosso (che richiama alla memoria la mantilla spagnola) siede da sola a un tavolo, sulla cui superficie sono disposte cinque carte coperte. Ognuna di queste rappresenta un momento saliente della vita di Carmen. La veggente rompe il proprio silenzio nel momento in cui il passante decide di fermarsi e di scegliere una sola carta.

In quel frangente ha inizio la narrazione del frammento dell’opera legato alla carta scelta, ma slegato dall’ordine cronologico degli eventi. Per avere il quadro completo e ricostruire la temporalità originaria della narrazione lo spettatore non può far altro che chiamare a sé altri passanti, coinvolgerli nel gioco e spingerli alla scelta delle carte ancora scoperte.

Gitana Giulia Randazzo
Adattamento testi e regia Matteo Francomano, Giulia Randazzo
Scenografia e allestimento Mattia Federici, Matteo Francomano

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