spettacolo liberamente ispirato al Don Giovanni di Mozart-Da Ponte
testo e regia Elena Carrano
elaborazione musicale Francesco Lanzillotta
scene Les Friches
ideazione e realizzazione dei pupazzi Rahul Bernardelli
Progetto dell’Associazione Arena Sferisterio in coproduzione con “Le Compagnie del Cocomero”
Gianluca Ercoli, Leporello, assistente di NiNo (cantante-attore)
Sara De Flaviis, Elvira, artista di strada (cantante-attrice)
Nicola Di Biase, Musicista di strada alla fisarmonicista
Fabio Ciccalè, attore e animatore del pupazzo NiNo
Anche don Giovanni sarà stato bambino.
E che bambino sarà stato?
Di sicuro lo chiamavano “NiNo”, per fare prima ad acchiapparlo, almeno con la voce, che a chiamarlo “Giovanni” avrebbe fatto in tempo a dileguarsi, saltare tre fossi e scavalcare un muretto di due metri. Sì, perché il nostro Nino, così come lo abbiamo immaginato, è inafferrabile, imprevedibile, misterioso e decisamente un tipetto vivace, che “i grandi” definirebbero senza remore “uno scapestrato bambino”.
A volte NiNo è morbido, soffice e gentile, a volte punge, graffia e rompe tutto. Lo vedi felice per cose che non capisci, una ghianda, un sasso, un bottone, un insetto stecchito; si immusonisce per un nonnulla, un rimbrotto, un rifiuto, un “non si tocca”, un “non si fa”.
Odia le regole dei grandi e sfida la paura. Vuole solo giocare all’infinito e anche di più.
Leporello, il suo assistente bambinaio, è sempre lì a cercarlo dappertutto e a evitare che si ficchi in qualche guaio; soprattutto ora, che NiNo si è messo in testa di essere un Supereroe a caccia d’avventure.
Anche Elvira, un’artista di strada, si unisce alla ricerca di NiNo.
Certo che può sembrare un bambino come tanti, ma come tutti i bambini è unico e speciale.
NiNo è diverso, è tante cose. Tante, quante può essere un bambino. È lungo il catalogo nel taccuino di Leporello, ce ne sono più di 1003.