Macerata, 4 agosto 2010
Giovedì 5 agosto alle ore 21 allo Sferisterio di Macerata va in scena l’opera I lombardi alla prima crociata di Verdi, con la direzione di Daniele Callegari, regia scene e costumi di Pier Luigi Pizzi. Venerdì 6 agosto al Teatro Lauro Rossi in programma un dittico d’eccezione: Juditha triumphans di Antonio Vivaldi, oratorio sacro del 1716, ed Attila di Giuseppe Verdi del 1846, due nuove produzioni dello Sferisterio Opera Festival con la regia di Massimo Gasparon e la direzione d’orchestra di Riccardo Frizza.
Nuovi appuntamenti a Macerata per lo Sferisterio Opera Festival, sotto il segno della grande lirica.
Giovedì 5 agosto alle ore 21 allo Sferisterio va in scena I lombardi alla prima crociata, in un nuovo allestimento con la direzione di Daniele Callegari, la regia le scene ed i costumi di Pier Luigi Pizzi, le coreografie di Gheorghe Iancu, i movimenti coreografici di massa e mimici di Roberto Maria Pizzuto, il disegno delle luci di Sergio Rossi. Interpreti: Dimitra Theodossiou (Giselda), Francesco Meli (Oronte), Michele Pertusi (Pagano), Alessandro Liberatore (Arvino), Alexandra Zabala (Viclinda), Andrea Mastroni (Pirro), Enrico Cossutta (Un priore della città di Milano), Luca Dall’Amico (Acciano), Annunziata Vestri (Sofia). Anbeta Toromani è ballerina solista. L’orchestra è la Fondazione Orchestra Regionale delle Marche, il Coro è il Lirico Marchigiano “V. Bellini” diretto da David Crescenzi, il complesso di palcoscenico è la Banda “Salvadei” di Macerata.
Venerdì 6 agosto, doppio e inusuale appuntamento al Teatro Lauro Rossi di Macerata per lo Sferisterio Opera Festival 2010, con due nuovi allestimenti sotto la direzione di Riccardo Frizza e con la regia le scene ed i costumi di Massimo Gasparon: alle ore 18 Juditha Triumphans di Antonio Vivaldi, oratorio sacro del 1716, e di seguito alle ore 21 sarà nel ruolo del protagonista in Attila di Giuseppe Verdi composta nel 1846. Replica martedì 10 agosto.
L’oratorio di Vivaldi, mai rappresentato prima nell’ambito della stagione lirica maceratese, ed il capolavoro giovanile di Verdi, che allo Sferisterio è andato in scena nel 1996, verranno rappresentati in dittico sullo stesso palcoscenico e nella stessa giornata,secondo un’idea drammaturgica di Massimo Gasparon, che ha per scopo quello di avvicinare concettualmente due opere fra loro distanti nel tempo ma di sorprendente affinità nell’impianto musicale e nello sviluppo delle trame. Vivaldi ha delineato con 130 anni di anticipo un’eroina che Giuseppe Verdi ripropone con la stessa drammaticità. Entrambi i compositori hanno dato vita a un personaggio per il quale la libertà non ha prezzo: due eroine disposte a rischiare la vita per il proprio popolo. Odabella, nel dramma verdiano, giura a Dio di “rinnovare di Giuditta l’istoria”. Per rafforzare il carattere di questa operazione, la versione di Attila è proposta in una forma “cameristica” in modo che le due opere abbiano uno stesso stile musicale e rappresentativo, e possano convivere in un unico dispositivo scenico.
Doppio ruolo per Nmon Ford, il baritono panamese-americano, vincitore nel 2010 del Premio Corelli: è i generale Holofernes in Juditha Triumphans ed Attila nell’opera di Verdi. Per l’oratorio di Vivaldi gli interpreti sono inoltre Milijana Nikolic (Juditha), Giacinta Nicotra (Vagaus), Davinia Rodrìguez (Abra) ed Alessandra Visentin (Ozias). Nel cast dell’opera verdiana sono presenti inoltre Claudio Sgura (Ezio), Maria Agresta (Odabella), Giuseppe Gipali (Foresto), Enrico Cossutta (Uldino), Alberto Rota (Leone). Suona la “Fondazione Orchestra Regionale delle Marche”, il Coro è il Lirico Marchigiano “V. Bellini” diretto da David Crescenzi. Il disegno luci è a cura di Vincenzo Raponi.
Juditha Triumphans è un “Sacrum militare oratorium” in cui il racconto biblico della storia di Juditha diventa allegoria celebrativa della vittoria della flotta veneziana contro i Turchi. Juditha (Giuditta) simboleggia Venezia, Holofernes il Sultano, Abra la Fede, Ozias i cristiani. L’oratorio fu composto ed eseguito nel 1716 all’Ospedale della Pietà in cui Vivaldi era maestro di violino. L’Ospedale era famoso anche all’estero per l’eccellenza delle musiciste: questa istituzione dal 1600 accoglieva solo bambine abbandonate e le musiciste raggiungevano un tale affinamento da consentire a Vivaldi di sperimentare a suo piacimento le idee che il suo grande talento concepiva. La parte musicale è pienamente barocca con le sue architetture musicali e le invenzioni sonore volte alla meraviglia e al diletto. Nella storia, il generale Oloferne, inviato del re assiro Nabucodonosor, assedia la città di Betulia per costringere gli israeliti a pagare i tributi non versati. La giovane vedova Giuditta fa innamorare Oloferne che, ubriaco dopo un lauto banchetto, si addormenta. Giuditta lo decapita nel sonno e fuggendo dal campo nemico torna vittoriosa a Betulia.
Attila è un dramma lirico in un prologo e tre atti su libretto di Temistocle Solera tratto da Attila re degli Unni di Zacharias Werner, in scena per la prima volta al Teatro La Fenice di Venezia il 17 marzo 1846. L’opera trae spunto dalle storiche e violente vicende che coinvolsero il famoso condottiero degli Unni, il “Flagello di Dio” Attila. Il libretto ambientato ad Aquileia intorno alla metà del V secolo d.c. narra la storia di Odabella, figlia del signore della città che ha perduto l’intera famiglia in seguito al saccheggio degli Unni, e che intende vendicarsi di Attila uccidendolo. Il generale romano Ezio, consapevole della debolezza del proprio imperatore, offre ad Attila un’alleanza purché l’Italia sia salva; ma Attila rifiuta sdegnosamente. Sarà ucciso da Odabella, mentre dal campo unno giungono le grida di vittoria dei romani.
Biglietti: dai 15 agli 80 euro per ciascuna opera, abbonamento al dittico da 80 a 140 euro.
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